19. Discussioni

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Era sgattaiolata fuori dalla torre furtivamente come faceva di solito con Winnie, mentre procedeva nei bui corridoi pensava a lei:
Cara cara Winnie, chissà cos'è successo dopo che sono scomparsa, probabilmente sarai corsa a chiamare i miei e vi sarete disperati, forse siete disperati anche ora perché non sapete cosa ne è stato di me. Tutta colpa di quei due stupidi idioti! Se sarà possibile mi farò rimandare indietro nell'istante in cui sono scomparsa così non soffrirete e sentirete dalla mia voce cosa mi è accaduto, prima però schianterò quei due inetti!
Mise a tacere i suoi pensieri di vendetta quando giunse nei sotterranei, bussò alla porta con naturalezza e trasalì quando le venne spalancata davanti e un Piton accigliato ed in maniche di camicia le disse acido: "Ma cosa fai qui? Che vuoi?".
"Ho un problema".
"Non mi interessa, vattene o finirai in punizione, il coprifuoco è già in vigore, via!".
"No! Te lo devo dire!" Era decisa a parlargli.
Il mago serrò la mascella e la tirò dentro in malo modo sbarrando subito la porta con la magia.
"Ma sei totalmente stupida? Cosa ti salta in mente? Presentarti nell'ufficio di un insegnante a tarda sera perdipiù tu sei grifondoro e io capo casa di Serpeverde!" Era profondamente risentito.
"E ma se ho un problema? Preferivi te lo dicessi in sala grande?" Lei pareva non rendersi conto dello scompiglio che aveva portato.
Sospirò rumorosamente un paio di volte mentre cercava di mantenere l'autocontrollo e usare un tono di voce accettabile: "Preferirei che i tuoi problemi li discutessi che la McGranitt visto che è lei la tua capocasa".
Kathryn parve non sentire mentre si aggirava curiosa nella stanza.
Dovette sospirare ancora prima di dire brusco: "Dí quello che devi dire e vattene!".
La strega si girò lentamente e quando i loro occhi si trovarono Piton di riflesso distolse lo sguardo dandosi immediatamente dello stupido, ma non sopportava di vedere quegli occhi puntati nei suoi.
"Domani il professor Lupin farà alla classe un ripasso sui mollicci e io non posso essere presente, ho paura di quello che potrebbe uscire" confessò.
Sul volto di Piton si dipinse un ghigno di scherno: "Se sei brava come credi di essere non dovrebbe essere un problema, la prima volta nel tuo tempo ti sarà riuscito sicuramente il riddikulus...o no?".
Kathryn abbassò la testa mortificata: "La primissima volta è stato un disastro ma poi ci sono riuscita".
Lui rise forte; "Quindi anche la ragazza del futuro non è infallibile! Sentiamo hai paura dell'uomo nero?".
Kathryn lo fissava seria, avrebbe voluto piangere o arrabbiarsi ma ripensava alle parole di sua madre ' erano tempi cupi...era costretto a portare una maschera...ha rischiato di rimetterci l'anima e la vita' ed era triste per suo padre, non era una persona felice lo si capiva benissimo lei poi lo sapeva con certezza perché un uomo affettuoso e giusto com'era lui non poteva essere felice recitando la parte di malvagio.
"Ho paura dell'altezza, l'altra volta mi sono trovata il vuoto sotto i piedi e mi sono paralizzata, poi è andata meglio. Ma ora la mia più grande paura è di non poter più tornare a casa quindi non so domani cosa potrebbe apparire" parlò con calma, onestamente.
Lui divenne serio: "Mi dicono che vuoi entrare nella squadra di quiddich, come può essere?".
Kathryn arrossí: "Mi esercito di nascosto, quando sono sulla scopa non ho paura, sarei un buon portiere se potessi giocare".
"Mmmmh" grugnì sedendosi alla scrivania.
"Quindi? Per domani?" Chiese timidamente.
"Non so che farci, arrangiati oppure sii ottimista e convinciti che tornerai" la liquidò freddo.
Lei lo fissava ancora, seria: "Ci provo. Grazie lo stesso. Comunque tu non sei così" e uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Quelle parole lo raggiunsero come un pugno nello stomaco, si aspettava che sbraitasse come faceva sempre invece era calma, sembrava che lo compatisse, aveva la stessa pacatezza di sua madre quando lo rimproverava; un brivido gelato lo fece trasalire quando realizzò che quella ragazzina aveva lo sguardo di sua madre e lui ancora oggi non riusciva a sostenerlo.

Il mattino seguente in classe Kathryn attendeva nervosa che arrivasse il suo turno per affrontare il molliccio, voleva essere ottimista ma non ci riusciva e si era ormai rassegnata alla catastrofe quando dalla porta infondo all'aula entrò il professor Piton in persona; Tutti ammutolirono mentre Lupin gli andava incontro, parlarono fra loro pochi secondi poi tornando verso la cattedra l'insegnante di difesa contro le arti oscure disse: "Signorina Jordan devi andare col professor Piton, farai l'esercitazione un'altra volta".
Kathryn schizzò in piedi senza farselo ripetere due volte ed uscì dall'aula preceduta dal l'insegnante di pozioni.
Mentre procedevano lungo il corridoio Kathryn gli corse affianco aggrappandosi al suo braccio: "Lo sapevo che venivi!".
Piton si ritrasse bruscamente da quell'inaspettato contatto senza vedere che le aveva spento il sorriso e dicendo brusco: "Sono venuto solo perché ti vuole preside".
Nessuno dei due profferì più parola.

I brutti colpi per Kathryn non erano ancora finiti, Silente l'aveva convocata per comunicarle che non aveva novità positive riguardo un suo rapido ritorno a casa, gettandola così nella disperazione più profonda.
Piangeva in silenzio quando il preside le disse bonario: "Non devi disperarti, ho parlato con alcuni amici che stanno facendo tutto il possibile per rimandarti a casa ma ci vuole pazienza. Come ben sai la giratempo con cui sei arrivata era incantata con incantesimi oscuri molto potenti e sconosciuti...".
"Forse da Voldemort stesso. Non tornerò più a casa" concluse Kathryn.
I due maghi si irrigidirono nell'udire quel nome.
"Signorina Jordan noi qui preferiremmo che quel nome non venisse pronunciato" Silente fu garbato ma fermo.
Kathryn lo guardò sprezzante: "Cosa cambia? È solo un nome. Sei un'ipocrita, fingi che ti importino queste formalità e poi di nascosto fai le peggio cose per impedire che Vol-de-mort ritorni" enfatizzò il nome dell'oscuro signore con fare provocatorio.
Ma Silente non reagì, lo fece Piton invece: "Ma come ti permetti di rivolgerti con questo tono? Il preside sta cercando di aiutarti ed è questa la tua gratitudine? Fosse stato per me ti avrei denunciato al ministero il primo giorno che sei arrivata, abbiamo cose più importanti a cui pensare!".
Lui la fulminava con lo sguardo ma lei non era per nulla intimorita.
"A cosa? Ai dissennatori? A Sirius Black? A Harry Potter?...mi sta aiutando come ha aiutato te, solo che nel mio caso siccome non ha ancora capito come posso tornargli utile temporeggia!".
Piton le si avvicinò minaccioso e lei scattò in piedi mentre le dita già sfioravano la bacchetta, Silente fulmineo si frappose tra loro: "Adesso basta!".
"Severus calmati e lasciaci soli" ordinò.
Piton si ricompose e lasciò la stanza come una furia.
Una volta solo con Kathryn il preside si voltò verso di lei grave: " Io non ti piaccio, questo è palese, sicuramente avrai i tuoi buoni motivi ma a questo punto esigo qualche spiegazione in più".
La giovane strega deglutì imbarazzata, questa volta ho proprio esagerato, ora che faccio? Tutta la verità non gliela posso dire e non posso neanche dirgli cosa accadrà. Cosa faccio?
Rifletté cercando di mantenere la calma e decise di essere, nel limite del possibile,sincera: " È vero, non ho grande stima di lei ma ho esagerato e mi scuso".
Silente avvicinò una sedia e si accomodò di fronte a lei invitandola a continuare.
"Ho deciso di dirle alcune cose, ma solo perché una persona che lei ha a cuore o almeno credo mi ha sempre parlato bene di lei, per me è come uno zio e...si chiama Harry Potter".
Questa volta il vecchio mago trasalì e non fece nulla per nasconderlo: "Sono felice che il signor Potter abbia tanta stima di me, in ogni caso io voglio davvero aiutarti, senza secondi fini anche se credo che tu abbia le tue ragioni per essere così diffidente nei miei confronti".
Kathryn lo guardava assorta ed i suoi occhi che appena poco prima erano gelidi divennero tristi: "Si...io non mi chiamo Kathryn Jordan".
"Questo lo avevo intuito" disse il mago:"So anche, grazie alla tua bacchetta, che sei o diverrai una strega fuori dal comune. La tua bacchetta col suo nucleo di crine di unicorno è legata indissolubilmente ad un'altra bacchetta che si trova qui ad Hogwarts. Sai chi possiede quella bacchetta?".
Kathryn abbassò per un attimo lo sguardo prima di puntarlo risoluta negli occhi del preside e dire: "Presumo mio padre".

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