15. Kathryn

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Sbattè un paio di volte le palpebre, c'era luce, era giorno. Tentò goffamente di alzarsi dal polveroso pavimento su cui giaceva ma finí carponi, le girava la testa, un sibilo nelle orecchie la intontiva. Si mise a sedere con la testa fra le ginocchia nel tentativo di contrastare i conati di vomito che le salivano in gola, tentò di respirare regolarmente finché la nausea si attenuò e il sibilo smise. Solo allora aprí gli occhi per guardarsi intorno, la stanza era sporca e sinistra come le era apparsa la sera prima solo che ora era illuminata da qualche tenue raggio di sole che filtrava dai vetri opachi, tentò di nuovo di alzarsi nonostante si sentisse indolenzita, nella mano sinistra stringeva ancora la sua bacchetta mentre nella destra...la dischiuse piano, mordendosi il labbro inferiore, nel palmo pieno di minuscoli tagli c'era la giratempo irrimediabilmente rotta, rivide immagini confuse della sera precedente, girò lentamente la mano e vide il dorso scuro e tumefatto, conseguenza dell'expelliarmus che Albus le aveva scagliato contro.
Stupido idiota, non te la farò passare liscia!
Si stava guardando intorno.
Non ci posso credere, mi hanno lasciata qui tutta la notte, passi per quei due codardi ma Winnie...no, Winnie non mi avrebbe mai lasciata, forse si è svegliata prima di me ed è andata a cercare aiuto.
Si raddrizzò su sé stessa, infilò la bacchetta nella manica e lasciò cadere a terra i pezzi della giratempo, si mise in tasca solo le parti metalliche, il resto non era recuperabile.
Scrollandosi via la polvere dagli abiti e dai capelli uscí ed iniziò a scendere le scale, si fermò di colpo osservando fuori da una bifora il paesaggio spruzzato di neve.
Deve aver nevicato questa notte, è strano, ieri era caldo.
Fece spallucce e proseguí la discesa, aprendo la porta si trovò in mezzo agli altri studenti che si avviavano rumorosamente verso le loro aule, calcolò che forse sarebbe riuscita a fare colazione visto che la fame iniziava a farsi sentire e poi sarebbe andata da suo padre per raccontargli tutto.
Giunse in sala grande senza neanche rendersene conto e visto che era molto in ritardo si sedette in fondo alla tavola dei grifondoro, che era praticamente deserta, consumò la colazione da sola, in silenzio.
Una volta messo a tacere lo stomaco, si guardò intorno osservando i pochi ragazzi ancora presenti, non le sembravano facce note, scrutò la sala, era la stessa di sempre ma c'era qualcosa di diverso.
Si alzò di scatto e deglutí a fatica.
C'è qualcosa che non va!
Si disse fra sé prima di precipitarsi verso la torre dei grifondoro, mentre tentava di raggiungerla le scale continuavano a spostarsi ed in preda all'agitazione sbaglió corridoio, fatti pochi passi si imbatté in tre serpeverde che non ricordava di avere mai visto, erano appartati per sfogliare di nascosto "La gazzetta del profeta", quando si accorsero della sua presenza la apostrofarono in malo modo: "Bhe? Che hai da guardare? Questa non è zona vostra".
Kathryn li fissava sbigottita e il biondino che si atteggiava a capo disse sprezzante: "Andiamocene è tardi. Questa è la grifondoro con l'aria più idiota che abbia mai visto!" Le lanciò contro il giornale che ne frattempo aveva ripiegato e corsero via.
Una volta rimasta sola sfogliò veloce le pagine col respiro sempre più accelerato poi si scapicollò giù per le scale e corse senza guardarsi intorno fino alla torre est, una volta chiusa la porta si lasciò cadere a terra e di nuovo sfogliò il giornale, non riusciva a leggere una parola, su ogni singola pagina l'unica cosa che riusciva a decifrare ma non ad elaborare era la data: marzo 1994.

Rimase lì tentando di riordinare le idee tra un pianto e l'altro per parecchio tempo, poi carponi raggiunse il punto esatto del pavimento dove aveva lasciato cadere i frammenti della giratempo ed estrasse dalla tasca quel che ne restava e poi la sua bacchetta: "Reparo".
"Reparo!" Ripeté più convinta ma nulla accadde.
Non si riparano oggetti su cui grava una magia oscura...questa non è una comune giratempo.
"Lumus" quando vide la luce sulla punta della bacchetta anche l'ultima flebile illusione sparí, la bacchetta funzionava ma la giratempo era irriparabile.
Si passò una mano suo viso: "Ora come faccio?" Mormorò fra le lacrime.
"...erano tempi cupi..." ripensò alle parole di sua madre e pianse più forte.
Passò circa un'ora, in cui tentò di ricordare ogni minimo dettaglio dei racconti di sua madre: il basilisco, il professor Raptor che aveva due facce, l'ippogrifo, i dissennatori, il torneo 3 maghi; Poi decise il da farsi, si alzò, si ripulì e lasciò la stanza.
Era inutile temporeggiare, non era in grado di risolvere il problema, doveva essere coscienziosa e coraggiosa come le avevano insegnato i suoi genitori dopotutto era sempre a Hogwarts, fra amici, avrebbe chiesto aiuto, avrebbe detto la verità, si fermò qualche istante a riflettere 'Sarò sincera ma dovrò stare attenta, non posso dire a nessuno tutta la verità o rischio di compromettere l'esito della guerra e tutto il mondo come lo conosco'.

Ciaoooooo, scusate tantissimo per l'attesa, ecco finalmente l'aggiornamento. Spero vi piaccia la piega che sta prendendo la storia.

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