25. Prodigi e speranze

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Le ragazze si stavano alzando e nella camera iniziava a diffondersi un allegro chiacchiericcio; Kathryn si tirò le coperte fin sopra la testa, la sera prima aveva fatto tardissimo e non aveva voglia di alzarsi, si girò su un fianco ripensando a quello che era accaduto poche ore prima.
...
"Adesso basta piangere, vieni ti voglio mostrare una cosa, fartela vedere con nuovi occhi" così le aveva detto suo padre prima di condurla fuori in una limpida sera primaverile col cielo ornato di mille stelle che illuminavano il paesaggio intorno ad Hogwarts arricchendolo ancor più di magia, soffiava un vento fresco che dondolando le fronde degli alberi creava ombre che avrebbero potuto sembrare spaventose ma Kathryn non aveva paura, aveva la mano stretta a quella di suo padre e lo sentiva vicino come non le capitava più da molto tempo.
Giunti sulla riva del lago nero Piton le lasciò la mano e si mise di fronte a lei: "Hai il coraggio dei grifondoro? Ti fidi di me?".
Kathryn lo guardò perplessa ma annuí affermativamente, Piton si chinò verso di lei con un'espressione strana, quasi beffarda: "Bene, allora mettimi le braccia intorno al collo stringimi forte e chiudi gli occhi", Kathryn esitó una frazione di secondo prima di obbedire con il cuore che le batteva all'impazzata; Avvertí una sensazione che non avrebbe saputo descrivere, suo padre le cingeva saldamente la vita con un braccio mentre lei serrava gli occhi nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, il vento ora era decisamente più fresco perché aveva le mani gelate.
"Kathryn apri gli occhi" la voce di Severus era particolarmente dolce ma lei scosse la testa rifiutando la conferma di ciò che già sapeva "Kathryn apri gli occhi" ripeté lui.
La giovane strega respiró a fondo per prendere coraggio e pochi secondi dopo spalancò gli occhi e urlò forte: "Stiamo volando! Stai volando! Non mi lasciare!".
"Non ti lascio ma calmati, mi stai strozzando!" la canzonó Piton mentre lei aumentava la presa: "Kathryn rilassati e apri gli occhi, non avere paura" la sua voce era carezzevole ma lei scosse la testa costringendolo ad insistere: "È una serata bellissima, c'è luce come fosse luna piena, guarda che belli i riflessi sul lago".
Kathryn si decise ad aprire prima un occhio e poi l'altro mentre lui girando lentamente su sé stesso scendeva più in basso, "Come fai?" Gli chiese titubante.
"È una piccola abilità che ho scoperto di avere quando ero poco più grande di te, poi col tempo ho imparato a gestirla...magari ce l'hai anche tu" nell'udire questa eventualità Kathryn scosse la testa decisa "Non lo puoi sapere, chissà magari le tue vertigini non derivano dalla paura di cadere ma dalla voglia di volare*" appena terminò la frase toccò il terreno e la lasciò andare.
Erano ancora vicinissimi quando Kathryn alzò gli occhi corrugando la fronte in una maniera che a Severus ricordò sé stesso, era la prima volta che si rendeva conto che gli somigliava, "Minerva ce lo ha detto una volta che tu sapevi volare anche senza scopa ma noi non ci abbiamo creduto, tu non ce lo hai mai detto".
Severus rimase attonito: "Ah...credo di aver sbagliato un'altra volta".
"No no, sei diverso quello si ma io ti trovo perfetto" Kathryn arrossì "È difficile da spiegare ma...Voglio provare, spiegami come" cambiò argomento imbarazzata.
"Cosa?" Severus era sempre più confuso.
"Voglio provare se anch'io so volare" guardò il cielo e poi lui con occhi febbrili.
Rimasero in riva al lago finché Kathryn dopo lunghe spiegazioni e vari tentativi riuscì a sollevarsi da terra di alcuni centimetri per pochi secondi sufficienti però ad infonderle una fiducia incrollabile in quelle che potevano essere le sue capacità.
...
Qualcosa le arrivò sulla testa mentre il letto oscillava e qualcuno diceva: "Alzati o vedo punizioni in arrivo" risate e poi silenzio.
Si strofinò gli occhi gettando indietro le coperte dirigendosi poi verso il bagno, quando uscì sbadigliando si accorse di non essere sola, Hermione era seduta sul suo letto e la guardava con fare interrogativo; Kathryn le sorrise nervosamente sedendosi a sua volta mentre si infilava le calze: "Stamattina è proprio tardi, speriamo di farcela ad arrivare in orario" buttò lì per rompere il silenzio.
"Ieri sei rientrata molto tardi, me ne sono accorta perché sono andata a letto per ultima e tu non c'eri ancora" disse Hermione seria per poi continuare in tono grave: "Noi non ci conosciamo molto bene ma trovo che tu sia una ragazza molto in gamba e mi fa rabbia che il professor Piton ti abbia presa così di mira. Essendo nuova forse non lo sai ma per qualsiasi problema tu abbia puoi rivolgerti alla professoressa McGranitt o al preside in persona, sono molto disponibili e comprensivi. Non permettere a quell'orribile pipistrello di vessarti per il solo gusto di soddisfare la sua perfidia".
Kathryn che aveva ascoltato con gli occhi spalancati non sapeva se arrabbiarsi o scoppiare a ridere, la ragazza che aveva davanti era così convinta di ciò che diceva e le riportarono prepotentemente alla memoria le parole di sua madre "...non lo capivo neanch'io, ero solo una ragazzina" ; "Non ti preoccupare non è così tremendo come credi, imparo anche tante cose ok ammetto che è parecchio burbero ma nella scuola dove stavo prima ti assicuro che c'era di peggio" rispose con tono neutro.
"Peggio di Piton?!" Hermione sorrise: "Bhe in ogni caso per qualsiasi cosa se ti va di parlare io ci sono" concluse avviandosi verso la porta.
Kathryn sentì le lacrime pungerle gli occhi e soffió un 'grazie' quasi impercettibile guardandola uscire.

Stava percorrendo il corridoio velocemente, rassegnata all'idea di saltare la colazione quando davanti a lei vide qualcosa che la fece trasalire e le mozzò il fiato in gola; "Gwen!" chiamò forte mentre iniziava a correre verso l'amica.
Il corridoio era quasi vuoto, le lezioni stavano per iniziare ormai.
"Gwen!" chiamò di nuovo prima di fermarsi bruscamente a pochi passi da lei.
Rimasero a fissarsi qualche istante poi fu Kathryn la prima a parlare: "Gwen sei un fantasma, cosa ti è successo?".
L'altra si guardò le mani interrogativa: "Io non sono affatto un fantasma, sono qui, come te. Solo in un altro tempo".
"Gwen voglio tornare a casa con te, aiutami" supplicò la giovane Piton.
La giovane strega scosse la testa amareggiata: "Io non so come aiutarti, ma tutti  stanno facendo l'impossibile per riportarti a casa; I tuoi genitori sono inconsolabili, gli manchi molto, manchi molto a tutti" mentre parlava iniziò a svanire.
"Non andare! Non lasciarmi qui!" Kathryn si disperava: "Digli che anche loro mi mancano! Che gli voglio bene!" Sbarrò gli occhi, un pensiero le attraversò la mente ma ormai Gwen era quasi scomparsa: "È il 1994! Digli di venire a prendermi!!!" gridò forte ma ormai la strega era scomparsa, stava per cadere in ginocchio quando la professoressa McGranitt la sostenne conducendola via sotto gli occhi attoniti dei pochi studenti ancora presenti in corridoio, grazie al cielo l'anziana insegnante aveva assistito a tutta la scena ed intuendo la situazione aveva lanciato in tempo un muffliato ai danni di quei curiosi.

2020

Gwen era ancora immobile sul corridoio quando incroció lo sguardo attonito di Jordan.
"Kathryn è qui, nel 1994" disse mentre il mago le si avvicinava con movimenti strani, come fossero sott'acqua, non si accorse di cadere e poi tutto diventò buio.

* cit. "Mi fido di te" Jovanotti.
Scusate la lunghissima attesa 😜

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