Kathryn uscì dalla presidenza all'imbrunire, le giornate si stavano allungando. Si recò lentamente in sala grande dove di lì a poco sarebbe stata servita la cena; Attese in silenzio e spiluccò qualcosa giusto per non restare a stomaco vuoto, intorno a lei i suoi compagni chiacchieravano e ridevano, un paio di volte si voltò per guardare il tavolo degli insegnanti ed entrambe le volte incrociò gli occhi di Silente che probabilmente la fissava in continuazione per studiarla in ogni minimo dettaglio ora che sapeva chi era veramente; Il vecchio mago aveva avuto una reazione così pateticamente entusiasta che l'aveva messa in imbarazzo anche se a dire il vero le era sembrato sincero e forse non era così pessimo come aveva sempre pensato solo che il suo modo di essere o forse il suo ruolo gli faceva anteporre principi e cause alle persone; In ogni caso non era lui che voleva vedere, ma quella sera il professor Piton aveva gli occhi ostinatamente fissati sulla tavola dei Serpeverde e non accennò mai a voltarsi neppure quando prima di tutti gli altri lasciò la sala.
Una volta ritornata nella sua casa Kathryn si buttò sul letto senza neppure svestirsi, le sue compagne erano ancora tutte in sala comune. Lei al buio nella camera vuota iniziò a singhiozzare in silenzio, non voleva piangere ma era stanca e si sentiva sola: immaginava Hermione nella stanza accanto che leggeva o parlava con lo zio Harry e Ron, poi pensò a suo padre da cui la separavano solo poche rampe di scale intento a correggere i compiti in classe. Pianse forte, Silente non era stato particolarmente ottimista e poi era chiaro che aveva cose più urgenti a cui pensare, lei era un problema secondario, uno scocciante contrattempo di cui, forse, si sarebbe occupato durante le vacanze estive, ma intanto?
E se poi non l'avesse trovato il modo per rimandarla a casa?
Io cosa faccio? Si chiedeva disperata, Dovrò adattarmi a vivere in un mondo che non è il mio? Dove sono un'estranea per i miei genitori, dove Jordan e Winnie non esistono, con la consapevolezza di quello che accadrà rimanendo impassibile quando di fatto potrei salvare delle vite ma col timore che facendolo stravolgerei gli eventi rischiando di cambiare il futuro come lo conosco...non credo di riuscire a sopportare un peso tale; Se dovessi avere la certezza di non tornare più a casa forse la scelta migliore sarebbe quella di farmi confinare da qualche parte lontano da tutto e tutti, rimarrei lì nascosta per i prossimi 27 anni e poi mi ripresenterei ad Hogwarts in tempo per impedire alla me stessa che verrà si essere coinvolta in questo brutto incidente, cosicché lei potrà continuare la sua vita mentre io scomparirò una volta per tutte. Piangeva disperata mentre pianificava i suoi assurdi progetti finché non cadde in un sonno tormentato, popolato dai suoi timori che si concluse quando in un incubo vide suo padre che le scagliava contro un Avada Kedavra facendola precipitare dalla torre di astronomia. Si svegliò di colpo madida di sudore, col cuore che le martellava nel petto, le ci vollero alcuni minuti per riordinare le idee, poi si lasciò cadere sul cuscino e rimase immobile respirando profondamente prima di dirsi oh, al diavolo tutto!Si alzò di soppiatto ed uscì dalla camera, dalla torre ed infine dal castello. Trovandosi finalmente all'aria aperta le parve di respirare meglio, soffiava una leggera brezza, era una bellissima notte di primavera la luna splendeva alta nel cielo e lei si sentì finalmente più serena. Aveva deciso di andare a vedere l'ippogrifo, lo desiderava tanto ed aveva calcolato che le restava poco tempo prima che l'animale scomparisse, non ci avrebbe messo molto, conosceva la strada alla perfezione; Si avviò con calma godendosi il profumo dei pini che aleggiava nell'aria ogni tanto si guardava indietro ma il castello era completamente immerso nel buio mentre se lo lasciava alle spalle, era giunta ormai al muro di confine infondo al cortile quando un verso simile ad un ringhio di cane la fece sussultare, girandosi lentamente si trovò di fronte alla creatura più orribile che avesse mai visto: era alta almeno un paio di metri, ricoperta di un pelo folto e grigiastro, gli occhi gialli e un'enorme bocca puntellata da bianchissimi denti aguzzi da cui colava una bava ripugnante. Con un balzo le si avvicinò fin quasi a sfiorarla e lei urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
In quel preciso momento Il professor Piton stava facendo la sua settimanale ronda notturna,era tutto tranquillo a parte un paio di Serpeverde sorpresi a fumare nei bagni che l'indomani sarebbero stati puniti a dovere visto che oltre che incauti erano pure particolarmente stupidi per decidere di fare una bravata proprio quando la ronda notturna toccava al loro capo casa. Stava accingendosi ad uscire nel cortile principale quando sentì un grido provenire proprio da lì, precipitandosi fuori con la sola luce della bacchetta all'inizio non vide nulla. Intanto Kathryn appoggiata al muro di confine realizzò che quello era un lupo mannaro e non un comune lupo mannaro, era il professor Lupin! Estrasse lentamente la bacchetta puntandogliela contro senza una reale convinzione, era troppo sorpresa di trovarselo davanti durante una trasformazione e non del tutto convinta che fosse pericoloso, dopotutto era lui: sempre così gentile e disponibile, con quell'aria di sofferta rassegnazione che l'aveva incantata. "Lumos" sussurrò prima di osservarlo meglio alla luce della bacchetta, ma il lupo mannaro non era innocuo e le si fece più vicino, minaccioso, ululando forte, con gli inquietanti occhi gialli puntati su di lei. Nel frattempo Piton guidato dalla luce della bacchetta di Kathryn correva verso di loro, ancora troppo lontano scorse una sagoma ed intimò a gran voce: "Chi è là?", udì solo un ululato ed immaginando quello che stava accadendo puntò la bacchetta in alto: "Lumos maxima". La bestia illuminata dalla luce fece un rapido movimento della testa prima di avventarsi sulla preda, Kathryn vedendoselo arrivare addosso riuscì solo a gridare più forte che poteva: "Papà! Sono qui aiu..." ma le parole si persero quando il lupo afferrandola per la gola la sollevò da terra agitandola a mezz'aria.
Piton che era ormai vicino, avendo una visione completa non esitò un istante: "Stupeficium!", un fascio di luce rossa colpì al fianco il lupo che finì a terra trascinando con s'è Kathryn, la luce stava scemando ma ormai il mago era a pochi metri da loro, il lupo con un balzo si rimise i piedi parandosi fra lui e Kathryn.
L'insegnante vide che la ragazza a terra non si muoveva; La bacchetta stretta in mano, si trovava faccia a faccia con quello che era un suo collega ma che per lui rappresentava soltanto il sale su antiche ferite, l'ultimo brandello di un passato che voleva cancellare pensò per un istante di lanciargli un Avada Kedavra, vista la situazione sarebbe stato giustificato ma poi ravvedendosi nonostante tutta la rabbia che avesse in corpo e la confusione che gli annebbiava la mente disse forte: "Stupeficium duo!". Il raggio carminio che scaturì dalla bacchetta andò a colpire in pieno petto il mannaro che venne scagliato parecchi metri lontano sbattendo rovinosamente contro il muro.Piton senza allentare la stretta sulla bacchetta corse accanto a Kathryn che giaceva immobile, le scostò i capelli che le coprivano il viso, si sentì la mano umida: sangue. Un rivolo che partiva dalla testa le colava su una tempia, sembrava una bambola rotta; Deglutì a fatica prima di prenderla fra le braccia e sollevarla da terra, mentre tornava spedito verso il castello si rese conto che il braccio sinistro della ragazza ciondolava in maniera irregolare, si fermò per accomodarsela meglio fra le braccia, stringendola più forte per impedire che il braccio si muovesse, intuendo fosse rotto. Giunto nel castello urlò ai fantasmi di svegliare subito il preside. Arrivato finalmente all'infermeria ne aprì la porta con un calcio mentre chiamava a gran voce: "Poppy! Presto!".
L'infermiera sopraggiunse dopo pochi minuti, la piccola ferita era già stata adagiata su un letto: "Per Merlino! Ma cosa le è successo?" Chiese
"E' stata aggredita da un lupo mannaro" rispose torvo e ancora affannato il mago. L'infermiera annuì senza commentare poi si accinse a prendersi cura della ragazza ed evocò un paravento invitando il professore ad attendere fuori. Ma lui non uscì, si spostò solo nel vano della porta, si appoggiò al muro premendosi le tempie con le mani Papà! Sono qui ...quelle parole gli echeggiavano nella testa fin dal momento in cui le aveva udite ma voleva convincersi che non significavano nulla, dopotutto la ragazza era terrorizzata e c'era molto buio. Ma chi voglio prendere in giro? In quel momento la luce era al massimo.Silente lo trovò così, più cupo del solito: "Cosa è accaduto?".
"Quello che temevo, Lupin ha aggredito una studentessa nel cortile. Non dovevi permettergli di venire qui!".
Il vecchio mago percepì il tono dolente: "Di chi si tratta?".
"Kathryn Jordan".
D'istinto il preside abbassò gli occhi, gesto che a Piton non sfuggì: "Albus se questo è un'altro dei tuoi giochetti sappi che hai passato il segno, io me ne vado" era già voltato quando Silente intuendo l'accaduto lo trattenne per un braccio: "Severus aspetta. Non ne sapevo niente, fino ad oggi. Te ne avrei parlato quanto prima, la ragazza è sempre stata sincera su tutto tranne sulla sua identità, ma come darle torto?".
Piton aveva ascoltato di spalle, quando si girò Silente vide sul suo volto un'espressione affranta che non gli vedeva da anni.Questa volta sono stata veloce ad aggiornare 😅😅😅
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Heart To Heart
FanfictionL'ideale seguito della mia precedente ff "A second life", ambientata nel futuro ma con un occhio al passato con una new generation che suo malgrado imparerà a guardare oltre i ruoli e comprendere l'animo umano. La storia potrebbe non seguire fedelme...