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"Sei davvero sicuro?" Chiedo.
"Senza ombra di dubbio. La tempesta è ciò che anticipa l'uragano. Siamo... come dire, complementari, n'est pa?"
"Se lo dici tu. E comunque sei scorretto, lanciarmi in acqua così, dal nulla, è stato un gesto di pessimo gusto" lo sgrido, strizzandomi i capelli. Siamo ancora in acqua, anche se bassa.
"È il bello dell'inaspettato mia cara. La sorpresa, il non sapere, sono alle basi della vita. Tutto è mistero e non lo è, caos, follia, ossessione tutto si interseca, per divenire lineare" prosegue.
"Perché ti ostini a passare per pazzo? Non ho mai sentito nessun'altro arrivare al succo di ciò che è la vita, come te. I tuoi discorsi denotano una grande mente e conoscenza. Non ti pare un tantino "riduttivo" il tuo ruolo?" Chiedo, sinceramente interessata.
"Perché è ciò che ci si aspetta da me. Se io non esistessi, Batman non avrebbe modo di esistere. Sono il male necessario, affinché esista il bene. Il controbilanciamento." Spiega.
"È un fardello enorme da portare. Come ci riesci, senza perderti?" Mi ha davvero incuriosita.
"Ma io mi sono perso, amore mio. Sono sprofondato nell'abisso di me stesso, ho visto la pazzia e l'ho accolta come un dono. La pazzia è libertà, ma chérie. Dal pragmatismo, dagli schemi e da ciò che devi essere. Da quello che la società ti impone di essere. È un dono straordinario e orribile al tempo stesso, devi essere forte per poterlo dominare e plasmare affinché sia la cura e non il tormento".
"Sono senza parole. Davvero, J. Le tue parole sono di una profondità immensa. Io non credo tu sia pazzo, o meglio non del tutto. Sei molto acuto e astuto, questo credo. Ed infinitamente intelligente. Ma qualcosa, ti ha portato ad essere il Joker, a indossare quella maschera. E se un giorno vorrai, sarò felice di sapere che cosa è stato. Mi piace Joker, moltissimo. È tutto ciò che vorrei essere ma che ho paura di essere. Il controsenso, il lato oscuro di noi, che hai avuto il coraggio di accogliere" e penso ogni singola parola.
"Non sei solo un bel faccino dunque" mi accarezza. Mi tira vicino a sé, mettendo le braccia attorno alla mia vita. Sento il suo calore, il suo odore e sprofondo in quegli occhi blu.
"Sarai la mia rovina Chérie." Sussurra, e vedo un barlume di dolore.
"Quando tutto questo finirà e torneremo ad essere ciò che è scritto per noi, mi avrai indelebilmente rovinato" Appoggia la fronte alla mia, sconsolato.
"Non deve essere per forza così, J." Ribatto.
"I nostri ruoli amore mio, sono decisi da molto prima che ci incontrassimo. Un piccolo lasso di tempo, che ha deciso delle vite di molti di noi" stavolta non lo comprendo, ma so' comunque cosa dire.
"Il destino J non ha potere, se noi non glielo concediamo. Siamo i soli artefici e carnefici della nostra vita. I soli che hanno il potere di cambiarla. Sii ciò che vuoi essere, insieme a me. Prendimi per mano e percorri con me questo cammino. Passo dopo passo, giorno dopo giorno, follia dopo follia.
Liberati e liberami, solo così la vita è degna di essere vissuta." Mi allontano e allungo la mano.
Fa più di questo, mentre la stringe, mi dona il suo cuore.

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