Epilogo.

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"Come hai fatto a tornare? Se lui lo scopre" mette un dito sulle mie labbra.
"Vieni, non qui" risponde, tirandomi via. Arriviamo fino al parco, sedendo su una panchina.
"È venuto lui da me. Sull'isola. Ti ha tenuta d'occhio ed ha visto quanto ti sentivi smarrita e sola, con un bimbo da crescere, senza di me" sbarro gli occhi.
"Sai di JJ?" Chiedo.
"Lo ho saputo ora. Mi ha fatto vedere una foto, abbiamo parlato. Mi ha detto che l'esilio era durato abbastanza, che si sentiva in colpa per avermi separato da voi e mi ha concesso di tornare. Solo che non potrò mai più essere Joker, sarò solo... Joel" spiega.
"Non mi importa. Joker, J, Joel, o con qualunque altro nome tu voglia chiamarti, io voglio te. Non ho mai voluto nessun altro, se non te" lo stringo, annusando il suo odore.
"Però c'è un problema, io devo andare adesso. Ho un colloquio per la promozione" mi mortifico.
"Ti accompagno. Ti aspetto e magari, dopo, possiamo andare a prendere JJ insieme" butta lì.
"Certo. Non hai idea di quanto tu gli manchi. Si è sempre sentito diverso, differente, anche se lo mascherava per non turbarmi. Ha bisogno di te" ed è vero.
"Raccontami di lui, com'è?" Vuol sapere.
"Oddio! È la tua copia carbone e fa i tuoi stessi discorsi. Quando è stato abbastanza grande per capire e gli ho detto chi eri, si è documentato. Ha deciso che vuole i tuoi stessi tatuaggi!" Ridiamo assieme.
"Comunque, è un bravo bambino, anche se un po' turbolento. Non si fa mettere i piedi in testa, diciamo. È forte, anche se ogni tanto si lascia strapazzare di coccole" racconto.
"Hai fatto un buon lavoro, ma non ne dubitavo. Sei nata per essere madre" si complimenta.
"Sono nata per essere Regina. Se mi vuoi ancora" mormoro.
"Sempre" risponde e finalmente mi bacia. Ci alziamo e mano nella mano andiamo al colloquio.

Ore 13:00

Il portone si apre e la fiumana di studenti esce.
Ed eccolo il mio piccolo ometto.
"Mamiii, mi piace la scuola, sapessi quante cose ho imparato! E lo sai che c'è una teca dedicata a Batman ed un'ala intera a Papà?" Inizia a raffica.
"Davvero? Bene. Senti amore, c'è una persona che vorrei presentarti" lo preparo. Si acciglia ed indietreggia.
"Se è un uomo no. Io voglio il mio papà" cerco di prenderlo ma si divincola
"Ciao JJ" dice la voce.
Il ragazzo si volta e lo vede. I suoi occhi si sgranano, il mento trema.
"Papà?" Sussurra.
Il Joker che clown più non è, spalanca le braccia.
"L'unico e solo, piccolo mio".

                            Fine
  

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