Capitolo 2♡

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Pov's Isak
L'ultima ora è passata abbastanza in fretta ed ora mi sto dirigendo a passo spedito fuori da scuola. Io sono Isak,ho 18 anni e mi sono trasferito da poco,dalla California,tutti quelli che arrivano da quel bellissimo posto sono abbronzati poi ci sono io che sono del colore simile al latte,non sono molto amante del sole. Ah,sono gay. È per questo che oggi in classe quando quel bellissimo ragazzo mi fissava volevo sotterrarmi,insomma io non mi reputo un granché.. Mentre cammino verso il cancello noto che tra ragazzi,anche loro dell'ultimo anno,si avvicinano a me con un sorrisetto perciò decido di aumentare il passo,si,non sono proprio un tipo coraggioso.
X:Hey tu
Mi sento dire ma non ci faccio caso.
X:Guarda che parliamo con te,sfigatello.
Mi sento dire da un altra voce,mi fermo.
《No che cazzo fai corri》
Non ti ci mettere tu ora.
Io:C..che volete?
Dico io un po balbettando e mi ricordo che è per questo che alle medie venivo picchiato,per il mio balbettare perché mi ritenevano uno sfigato.
X:Oh ma che tenero,balbetta pure haha
Cominciano a mettersi in cerchio a me,non c'é nessuno oltre a me e a questi qui è ho davvero paura di ritornarmene a casa con qualche livido.
X:Hey voi,allontanatevi ora.
Sento dire da una voce famigliare,ma si è Even.
X:Perché sennò? Volevamo solo divertirci un po..vuoi unirti?
Even:Se non ve ne andate entro 3 secondi vi spacco la faccia uno ad uno,chiaro!?
Dice con una rabbia che mi fa far un passo indietro ed anche i bulli sembrano esser impauriti.
X:Calmo amico scherzavamo,ci si vede.
Se ne vanno ed Even si avvicina mettendomi una mano sulla spalla,chiedendomi.
Even:Tutto apposto?
Io:Si si t..tutto okay,grazie.
E gli rivolgo un sorriso sincero e lui mi mette un dito in una delle fossette che mi si formano,personalmente le odio.
Even:Mi piacciono le fossette.
Dice ad un tratto ed io divento un peperone sia per quello che ha detto che per il suo tocco.
Io:Beh..grazie..
Dico un po incerto.
Even:Stavi andando alla fermata?
Io:Beh..si
Even:Che ora ce l'hai il pullman?
Io:Tra 10 minuti alle..NO
Even:Mi hai fatto prendere un infarto che cazzo succede?
Io:Succede che l'ho perso,non ho fatto in tempo..ora chi li sente i miei,a piedi ci metterò più d'un ora,poi col mio passo..
Lui ridacchia e poi mi dice.
Even:Io ho la macchina..se mi dici dove abiti ti do un passaggio.
Io:No ma va non voglio romperti me la farò a piedi..
Even:No tu vieni con me,dai l'hai detto tu che poi i tuoi ti rompono no?
Io:E va bene..grazie
Even:Dai vieni e basta ringraziarmi.
Il tragitto in macchina è stato abbastanza silenzioso,apparte qualche occhiata che ci davamo e cose del tipo "da quanto sei in città?" e così. Siamo arrivati davanti casa mia e lui accosta davanti al giardino.
Io:Beh grazie per il passaggio e beh..per prima anche con..
Non mi fa finire dicendomi.
Even:Figurati.
Sembra però ad un tratto freddo o forse è solo un impressione.
Apro lo sportello e farfuglio un "a domani" che lui ricambia,per poi sfrecciare via con la sua auto,lasciandomi con pensieri come "perché mi ha aiutato?" "Vuole essermi amico?" "Quei tipi li conosceva bene?"che mi balenano la mente.

#spazioautrice
Buonasera,ho deciso che i primi capitoli li aggiornerò spesso in questi giorni,poi li aggiornerò più o meno come ho fatto con l'altra storia,baci😙

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