Capitolo 9

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Perché quella domanda?

Lui continua a guardarmi più cupo, più triste, più confuso di prima. Non lo so, mi sembra che abbia installato nella mia testa un piccola domanda a cui non so dare la risposta.

-Io non... Non capisco- balbetto. Sono troppo confusa.

Lo vedo ristabilirsi e staccarsi dal bordo del lavandino.

-No, niente. E' solo una cosa che mi è successa qualche giorno fa e-

-Sky- la voce di Nathaniel si intromette tra me e Bryan, puntando poi lo sguardo su Bryan. Sembra lo stia incenerendo con lo sguardo. Perché tutto questo odio?

-Non abbiamo finito il giro- dice poi prendendomi delicatamente, ma con fermezza per un braccio.

Io lo lascio fare e mentre Nathaniel mi porta fuori dal bagno, riesco solo a vedere Bryan guardarmi andare via con lui con un'espressione sconsolata.

Quando usciamo dalla scuola, Nathaniel mi lascia il braccio e si piazza davanti a me.

-Mi dispiace di averti portato via in quel modo, ma non è un bene che tu e lui stiate da soli- aggrotto le sopracciglia.

-Perché?- chiedo confusa da quella affermazione.

-Perché- si guarda attorno guardingo -Non è una brava persona- conclude infine.

Resto ferma a fissarlo, non capendo il perché parli così di un suo amico.

-Ma non dobbiamo passare tutta la giornata a parlare di lui, giusto?- mi domanda sorridendo dolcemente.

Annuisco incerta. Qui qualcosa non va, ma non voglio rovinarmi la giornata con Nathaniel per pensarci più del dovuto.

Gli restituisco il sorriso e lui mi prende la mano, portandomi nel parcheggio della scuola.

-Ti avevo accennato che avrei voluto portarti alla tavola calda più buona della città- tira fuori dalla tasca un mazzo di chiavi -Ed è quello che faremo- mi rivolge un sorriso più ribelle.

Sta saltando la scuola per uscire con me?

Cerco di nascondere il mio sorrisino piegando la testa verso il basso. Sapere che qualcuno faccia tanto per me mi lusinga, semplicemente non ci sono abituata.

Ci fermiamo davanti ad una moto, sì, una moto, non vespa, ma moto... E che moto! Sarà più grande di Chris.

E' così grande e ricoperta di un nero metallico che a guardarla mette paura, mi immagino già che comincerà a trasformarsi in un Transformer o che semplicemente faremo un incidente. Ecco, l'ultima opzione è quella che mi spaventa di più.

Nathaniel apre un piccolo sportello dietro la moto per prendere due caschi completamente neri e passarmene uno.

Anche questa volta sto per mettermelo in testa e allacciarlo, quando puntualmente il principe azzurro mi precede e fa tutto lui. Tuttavia, quello che mi fa partire il cervello per Marte, è che mentre Nathaniel me lo sta mettendo, mi ritorna in mente quando Bryan ha fatto lo stesso. Dopo quel ricordo, lo segue l'immagine di lui in bagno da solo. Si era appoggiato di nuovo al lavandino, questa volta con molta più fiacchezza della prima volta ed era rimasto lì, bloccato e immerso nei suoi pensieri.

-Sei... Sei sicuro che non sia pericoloso?- gli indico quella bestia davanti ai miei occhi.

Più la guardo, più mi terrorizza.

Lui, capendo il mio disagio, mi si avvicina ancora di più e mi circonda la vita con entrambe le mani.

Comincia a far scorrere le dita dal mio fianco fino alla guancia. Lo fa in un modo così lento, così sensuale che mi sarei sciolta all'istante se non ci fosse stato lui a sorreggermi. Adesso invece, l'altra mano appoggiata sul mio fianco mi attira di più verso lui, facendo scontrare così i nostri petti.

Che qualcuno mi aiuti, sto andando a fuoco. Non ho mai provato tante emozioni insieme, sento che scoppierò da un momento all'altro.

Sto praticamente in piedi perché lui mi tiene stretta a sé, altrimenti sarei già caduta ai suoi piedi come un sacco di patate.

Comincia ad accarezzarmi lievemente la guancia, scorrendo su e giù le dita come se fossi una bambola di porcellana, un oggetto raro e prezioso.

Il mio cuore sta viaggiando per tutto il corpo, salutando i reni e battendo il cinque allo stomaco.

Gli sto praticamente addosso, mentre lui si appoggia alla sella della moto.

Continua a fare carezze alla mia povera pelle che al suo tocco diventa burro, perché mi torturi in questo modo?

Porta una mano dietro la mia nuca per avvicinare le sue labbra al mio orecchio ed io mi ritrovo con il mento sulla sua spalla. Lo sto praticamente abbracciando e lui non ha idea di quanto sia bello racchiuderlo tra le mie braccia.

La sua bocca soffia leggermente contro il mio orecchio, come se stesse formulando delle parole.

-La principessa si fida del principe sapendo che arriverà a salvarla?- mi chiede in un sussurro. Lo dice con un tono di voce così provocante e rassicurante al tempo stesso che sarebbe impossibile per chiunque dirgli di no a qualsiasi sua richiesta. 

Annuisco debolmente. Sono troppo concentrata a non morire pur di sentirlo di nuovo parlare al mio orecchio, sentire il suo fiato caldo sfiorarmi l'orecchio e le labbra muoversi lentamente sulla mia pelle.

Lo vedo sorridere leggermente, contento della mia risposta.

Appoggia le labbra sulla mia guancia e con una mano affonda nei mie capelli, rigirandoseli tra le dita.

Resto di pietra mentre lascia un piccolo bacio sulla mia pelle oramai infuocata.

Ma quello a cui non sono preparata è quando trascina le labbra fino al mio orecchio, mordendo delicatamente il lobo. Mi vergogno per il rumore che esce dalle mie labbra.

Dov'è finito il timido Nathaniel? Quello che a malapena riusciva a prenderti la mano senza arrossire, dov'è?

Non che mi dispiaccia anche questo nuovo e spavaldo Nathaniel, eppure mi chiedo il motivo di questo suo istantaneo cambiamento.

-Forse è meglio andare, stiamo dando spettacolo qui fuori- ridacchia mentre si stacca da me.

Vengo immediatamente colpita dal mondo esterno. Prima che si separasse, mi era sembrato di vivere in una cupola in cui respiravamo solo io e Nathaniel, volevo disperatamente tornare ancora in quel nostro piccolo universo.

Monto sulla sella dietro di lui e, ancora un po' interdetta da quello che è successo un momento prima, gli circondo la vita per tenermi ben stretta a lui, appoggiando la guancia contro la sua schiena.

Stiamo per partire, ma come spinta da un presentimento, mi volto alle mie spalle e vedo uscire dal cancello della scuola Bryan.

Lui si accorge subito di me e resta immobile a guardare con le mani in tasca mentre mi allontano sempre di più da lui. Credo di averlo visto muovere le labbra come se stesse dicendo qualcosa, ma non sono riuscita a capire cosa.

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