Capitolo 34

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Vengo colpita da una luce che mi colpisce come un pugno in faccia gli occhi, obbligandomi così ad aprirli e sbattere più volte le palpebre per abituarmi al suo calore e alla sua luminosità. Rimango immobile a fissare la finestra splendente come se fuori da essa si celasse un mondo nascosto fatto di specchi e luce. Istintivamente sorrido a quella immagine; sarebbe meraviglioso. Un mondo così puro e buono.

Mantenendo il sorriso sulle labbra, mi giro dalla parte opposta alla finestra e vedo Bryan guardarmi ad occhi aperti, due calcate occhiaie sotto gli occhi e i capelli spettinati come se una tempesta si fosse abbattuta su di essi appena un attimo fa.

-Buongiorno- parlo a bassa voce, ma mantenendo comunque un tranquillo sorriso sul volto.

Non so come, però stamattina sono felice. Ho dormito benissimo, come credo, invece, non abbia fatto il povero ragazzo al mio fianco.

-Non hai dormito bene?- gli chiedo, corrucciando le labbra nel vedere come le sue occhiaie siano così ben visibili.

Lui continua a guardarmi con occhi stanchi e la bocca schiusa, come se si fosse addormentato in questo istante con le palpebre aperte.

Che scena raccapricciante.

-Lo sai che russi, Sky?- mi domanda serio e sfinito al tempo stesso.

Impallidisco di colpo.

Ti prego, no.

No, dai.

Non può.

Cioè, no.

-Io...- rimango a bocca asciutta, guardandolo ad occhi sgranati e il rossore sulle guance come minimo -Mi... Mi dispiace- mi copro la bocca con le mani. Sono così in imbarazzo.

Chissà adesso cosa penserà di me...

-Dio, scusa. Scusa. Scusa. Scusa. Non l'avrei mai immaginato, nessuno me l'aveva detto prima- mi alzo dal letto, pronta per vestirmi ed andare via da lui con la faccia tra le mani e il viso rosso come la maglietta del pigiama che ho addosso. Prima che io possa poggiare un piede a terra per tirarmi su, le mani di Bryan mi afferrano i fianchi e mi buttano giù di nuovo sul letto di schiena; mi trovo così il suo viso sopra il mio, che mi fissa e mi studia curioso e divertito. Lui a malapena riesce a trattenere una risata.

-Brutto...- reprimo un insulto -Mi hai mentito!- gli do uno schiaffetto sul petto nudo, troppo nudo.

-E' probabile, sì- ridacchia lui, portandomi di nuovo sopra di lui nella stessa posizione con cui ci siamo addormentati questa notte.

-Io non russo- metto il broncio, nonostante la sua mano sia posata su una mia natica e l'altra mi accarezzi la guancia. Cerco di non badare alla sensazione che il suo tocco dà al mio corpo, ormai già pronto per ogni suo ordine e preparato ai brividi sulla schiena.

-No, tu non russi- ammette poi, ridendo come mai l'avevo visto fare. Il suo sorriso e come lo accompagnano gli occhi è come l'alba sull'orizzonte dell'Oceano; uno spettacolo di meraviglia e stupore fusi insieme, condensati in una sola espressione ed io ho la fortuna di essere l'unica spettatrice.

-Perché allora hai quelle due orribili occhiaie?- gliele indico con l'indice; Bryan lo fissa per tutto il movimento con un ghigno divertito. Man mano che il mio dito si allontana, la sua espressione di addolcisce e la sua bocca si piega in un sorriso carico di dolcezza.

-Ho passato tutta la notte a guardarti- con il pollice compie dei movimenti circolari sul mio mento, alzandomelo affinché io possa guardarlo dritto negli occhi -Eri così dolce e tenera mentre dormivi, sembravi un piccolo gattino. Vederti dormire così tranquilla sul mio petto non mi ha permesso di dormire, non ci riuscivo proprio. Stavo lì a chiedermi cosa stessi sognando o a chi...- il suo sguardo si intensifica; un blu così scuro da assomigliare a quello delle profondità del mare, come se in lui ci sia molto di più.

Labbra SconosciuteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora