Capitolo 40

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-Chiudi la bocca, so di essere bello.- parla il ragazzo e mi sbrigo a riprendermi. Ha scambiato la mia sorpresa per adorazione. Mi sistemo meglio sul lettino dell'ospedale, mentre la sua figura rimane ad osservarmi al mio fianco. Il suo sguardo è così pressante che mi viene il mal di testa.

-Puoi voltarti da un'altra parte? Mi metti ansia.- gli dico, massaggiandomi le tempie. Abbandonandomi al grande e comodissimo cuscino, noto il ragazzo misterioso appoggiare il mento sul palmo della mano e sorridermi. Quel gesto si contrappone all'aspetto da duro, che i piercing e i tatuaggi gli conferiscono. Che insolito compagno di stanza...

-Io non mi giro.- afferma serio, restando a fissarmi. Ormai tutto il mondo sa quanto io odi essere fissata; tutti tranne lui. Sbuffo e mi volto di scatto verso la sua figura.

-Girati! Mi dai fastidio.-

-Ti metto ansia o ti do fastidio? Deciditi.- chiede ironico, alzando un angolo della bocca e un sopracciglio.

Quanto è esasperante!

Mi raggomitolo su me stessa, ignorando il lieve dolore alle ferite coperte dalle fasce bianche, e mi giro per dargli le spalle con aria antipatica.

Voglio Chris qui con me, perché non lo fanno entrare?

E papà? E mamma?

Vorrei un loro abbraccio e anche di Chris, non c'è posto per le parole; so che ne verrebbero fuori tante... ma tante. Improvvisamente vengo assalita da molteplici tremori. I miei vorranno sapere cosa sia successo e quando lo scopriranno succederà il caos, me lo sento. Si disgusteranno nel rendersi di quanto la loro figlia sia vigliacca e debole. Anche papà... non avrà più l'ammirazione per me di cui molte volte mi aveva parlato.

E Bryan?

E Nathaniel?

Un momento.

Ho messo Bryan per primo nei miei pensieri e Nathaniel per secondo. Non mi era mai successo.

Al pensare a quei nomi, il mio cuore inizia a battere senza sosta. Li voglio qui con me, al mio fianco. Voglio che mi proteggano, che mi salvino. Non voglio restare sola. Sapere di poter contare su così poche persone, aumenta il rischio di non fartene restare più e di rimanere abbandonato nel pericolo, senza l'aiuto per scappare. Ho rovinato la reputazione della madre di Nathaniel; ho messo Bryan nel dolore più mortale all'ipotetica ricomparsa di sua sorella; ho ferito e perso l'amicizia di Chris; ho deluso i miei genitori e per finire, ho deluso me stessa. Pensavo di essere cambiata, di aver cambiato l'orribile persona che ero. Mi sbagliavo.

-... Sky Walters, diciassette anni...- lo sento borbottare alle mie spalle e colta dalla curiosità, mi giro e lo vedo sfogliare quello che pare un fascicolo con tutti i miei dati. Continua a leggere i fogli, vedendo la sua espressione mutare una volta arrivato a specifiche righe. Alza il viso e punta lo sguardo sul mio.

-Tentativo di violenza sessuale...- dice come se leggesse le parole nei miei occhi. D'istinto, tolgo lo sguardo dal suo per non scorgere il cattivo giudizio che già si sarà fatto su di me.

Sento il ragazzo muoversi dietro di me, un passo molto pesante e sicuro di sé, e girare il mio letto, fino ad arrivarmi difronte e sedersi vicino a me sul materasso. Mi fissa per un altro po' di tempo, prima di prendermi una mano e alzarla all'altezza del suo viso. Sfiora e carezza la fascia che avvolge il mio polso e senza smettere di guardarmi, unisce le sue dita con le mie. Se non fossi in questo stato, mi sarei ritratta chiedendo cosa stesse facendo, ma ora, con anche solo la fatica a muovere un braccio, non posso fare altro che osservare le nostre mani unite. Poi, ricordando di essere insieme ad uno sconosciuto, sfilo via le mie dita dalla sua presa e mi allontano di più.

Labbra SconosciuteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora