Fifth chapter

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5. Liberi

L'orologio antico in ferro battuto indica le tre del mattino.

L'ho lasciato fare quello che voleva di me per 180 minuti...

La mia pelle ancora freme. Questo ritrovamento è stato... indescrivibile. Se i nostri spiriti ed il nostro ego fanno sempre la guerra, i nostri corpi sanno unirsi alla perfezione. Non avevo sentito questa cosa da sei anni. Mai dopo di lui. Il suo sex-appeal. La sua indolenza. La sua foga. E si è dato da fare fino in fondo come per ricordarmi che nessuno arriverà mai alla sua altezza.

Ti ricordo: che se tu che hai fatto il primo passo, Liv...

E allora? Non era obbligato a farmi godere tre volte!

Ormai i sospiri, i grugniti, le grida d'estasi hanno lasciato il posto ad un silenzio imbarazzato. Io e Justin non abbiamo scambiato nemmeno una parola della fine del nostro incontro. Distesa sul divano al suo fianco, trituro il plaid grigio che nasconde un poco la mia nudità. Lui respira con calma, a guardare il suo petto che si gonfia in modo regolare. Ha gli occhi fissi sul soffitto, la sua virilità è al riparo sotto un cuscino. Solo le nostre braccia si toccano, nient'altro. E questo dettaglio mi infastidisce.

«Il tuo tatuaggio...» dico io alla fine.

«Uhm?»

«Cosa rappresenta?»

«Ti ho mentito, Sawyer.»

Con la sua voce rauca, cerca chiaramente di cambiare argomento. E quando il suo volto si gira verso di me con quel suo sorriso da ragazzaccio, capisco che non otterrò niente da lui. Non questa notte.

«Giocherai ancora a farmi diventare pazza, è così?»

«Cosa te lo fa dire?» Si diverte dolcemente.

«Tutto.»

«Non vuoi sapere su cosa ti ho mentito?»

«No, voglio sapere cosa significano quelle cifre e queste lettere sul tuo avambraccio.»

«I tuoi capelli...»

«Cosa? Cos'hanno i miei capelli?»

«Ho detto che non mi piacevano ma...»

«Lasciami indovinare,» lo interrompo. «in realtà è peggio. Li odi.»

Sospiro, pensando di aver indovinato tutto il suo piano. Se crede che mi aspettassi un complimento, mi conosce male... ma il titano mi lancia uno sguardo che mi disarma. Si volta, si avvicina, abbastanza da far entrare i nostri corpi in contatto, e fa scivolare una mano sulla mia nuca. E tirando leggermente la mia criniera bionda, mormora:

«Ti ho voluta nel secondo stesso in cui ti ho vista arrivare con questo taglio...»

Dei brividi risalgono lungo la mia colonna. I suoi complimenti sono così rari. E questa frase mi turba più di quello che dovrebbe. Fisso le sue labbra, tentata dal ricascarci. Ma fedele alla sua insolenza e orgoglioso di sé, Justin bacia la punta del mio naso e salta sopra di me per scendere dal divano. Maledicendolo, ammiro il suo sedere nudo e muscoloso allontanarsi da me.

«A più tardi, Sawyer...»

Non è cambiato. Me nemmeno io. Perché gli lascio sempre avere l'ultima parola?

Forbidden Games. ↠ Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora