13. Benvenuti a casa nostra
Questo capanno ha visto delle cose che non avrebbe mai dovuto vedere. Due corpi nudi, tremanti, abbracciati, insaziabili. Due cuori mortificati, anche, pronti a tutto per diventarne uno solo. Justin Bieber mi ha provato una volta di più che nessun altro uomo gli arrivava alla caviglia. E anche se mi costa ammetterlo, oggi so che questo non cambierà mai. È insostituibile. Testardo, selvaggio, imprevedibile, ma insostituibile. E lo amo come fosse il primo giorno.
Mi ha preso il cuore e l'anima, sette anni fa, e non me li ha mai restituiti. Anche se io non li ho mai reclamati...
Quello che gli reclamo, però, è che non sia nei paraggi questa sera. Posso anche provare un miliardo di emozioni diverse nei suoi confronti, ma ancora non mi fido dell'animale. Mettere insieme Justin Bieber e Romeo Rivera nella stessa stanza? Brutta idea. Aggiungere un po' d'alcool ed una tonnellata di rivalità? Una bruttissima idea.
Era ora di ricevere i miei colleghi a casa mia, di farmi scoprire sotto un'altra luce rispetto a quella della "capa" o "della figlia senza padre che apre e chiude l'agenzia ogni giorno". Quindi ho mandato un invito la settimana scorsa e, tra meno di un'ora, sto per ricevere una quindicina di ospiti, tra i quali i miei collaboratori ed amici più vicini.
Ansia? Cosa? Ma quale ansia?
Consultare il meteo per assicurarmi che nessun ciclone ci obbligherà a passare la notte nella safe room? Fatto. Girare i cuscini del divano in un senso, rigirarli nell'altro, ricominciare tutto, e metterli alla fine in un baule di legno? Fatto. Esitare a bere un litro di tisane magiche made in Betty-Sue? Fatto. Cambiare sei volte abito? Fatto. Chiudere il gatto cattivo nella camera di Justin? Fatto. Chiamare il mio coinquilino per ricordargli che non è il benvenuto prima di mezzanotte? Fatto. Sentire la sua voce ammaliante sospirare dall'altro lato della cornetta, poi riattaccargli in faccia? Fatto.
Chiedersi se questa cena non fosse in realtà una così buona idea? Triplo fatto.
Romeo arriva per primo, con un vestito grigio, un bouquet di rose gialle in mano ed un sorriso sornione sulle labbra. «Non hai ancora fatto bruciare la casa e sembri tutta intera... Due punti per te.» si diverte esaminandomi. «E il tuo vestito è bellissimo.»
«Dammi questi fiori!» dico impadronendomi del bouquet. «Sono magnifici, grazie.»
«Gialli... Sai cosa significano.»
«Amicizia?»
«Esattamente. E più se affinità...»
Alzo gli occhi al cielo e gli faccio segno di seguirmi nel salotto. Questo giochetto tra noi dura da mesi, mi ci sono abituata. Romeo sa benissimo che non lo prendo in considerazione in quel modo, ma la cosa non gli impedisce di fare delle battutine quando è di buon umore. Ma qualsiasi cosa succeda la nostra relazione è e resterà pla-to-ni-ca.
«C'è un buon odore.» mi dice dopo aver salutato educatamente il cuoco ed il cameriere. «Rilassati Liv, andrà tutto bene...»
«Non sono come te.» sussurro come se fossi sorvegliata. «Sempre a suo agio, sempre con la parola giusta, la piccola premura al momento buono... Io sono nervosa e circondata di stress...»
«Sei perfetta come sei.» mi interrompe posando una mano sulla mia bocca.
Indietreggio un po' imbarazzata per questo contatto inaspettato. Il mio collega ed amico non sente il mio imbarazzo e addenta un pomodoro studiando i quindici antipasti già pronti sul bancone centrale. Mi avvicino alla tavola apparecchiata nella sala da pranzo attigua al salotto, e sposto un bicchiere, giro un coltello, spengo e poi riaccendo una candela. Niente di molto utile, ma mi tengo occupata come posso.
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Forbidden Games. ↠ Justin Bieber
FanficPerché amare un cretino è già una sfida di per sé, ma amare il proprio fratellastro... è quasi fuori-legge. A quindici anni ho incontrato il mio peggior nemico. Ma Justin Bieber era anche il figlio della nuova moglie di mio padre. E la cosa faceva d...