Avevo quasi finito di leggere il bazar dei brutti sogni, il libro che mi aveva regalato Wesley una settimana prima, e stavo cercando di rallentare la lettura perché sapevo che poi non avrei avuto altro da leggere.
Il rischio di annoiarsi però era stato abbassato. La maggior parte della giornata la passavo fuori dalla mia stanza, in cortile, sul tetto o nella stanza svago.
Avevo iniziato a parlare con altri pazienti e mi pentii di averli giudicati troppo presto. La maggior parte di loro facevano frasi di senso compiuto e non era un dispiacere parlare con loro.
-Ehi, non ti bruciano gli occhi a leggere così tanto?-
Mi voltai verso Wesley, appoggiato sulla porta della mia stanza.
-Come potrei? É stupendo. -
-Mmh. Andiamo a mangiare?-
Come d'abitudine Annuii e misi il libro sotto il materasso, nel caso qualche infermiere entrasse nella mia camera.
La mensa era già affollata, e Wesley mi passó un vassoio rosso e ci avvicinammo ai banchi delle pietanze.
-Ciao Kat, come va?- Chiese Wesley porgendo alla cuoca il piatto di plastica.
La donna, una delle cuoche più simpatiche del reparto ma sempre di cattivo umore, sbuffó e si passò il braccio grosso sulla fronte imperlata di sudore.
-Di merda. Mi hanno portato le sardine solo alle undici. Alle undici! Ho avuto meno di un'ora per pulirle e in più mi sono beccata anche rimproveri da Dana! -
Prese un mestolo di stufato e lo buttò violentemente sul piatto di Wes, facendo schizzare il sugo da tutte le parti.
Mi lanciò un'occhiata aspettando che le dessi il piatto ma scossi velocemente la testa.
-Beh,visto che ti sono costate tutto quel lavoro, io le prendo.- Disse Wesley indicando l'ammasso di sardine fritte e unte.
Kat sorrise mostrandoci così il suo triplo mento e i denti storti, poi guardò me con sguardo severo e infilò con un forchettone un paio di sardine.
-Sardine?- Chiese con voce roca e profonda.
Annuii immediatamente e le porsi il piatto, non avendo il coraggio di dirle che non mi piacevano.
Presi il budino al cioccolato e aspettai Wesley seduta su un tavolo vuoto.
Si sedette di fronte a me e inizió a mangiare affamato tutto quello che aveva nei tre piatti.
Gli porsi il mio piatto di sardine e immersi il cucchiaio nel mio budino al cioccolato.
-Mangi solo quello?- Chiese non smettendo di masticare.
-Sì, non ho molta fame ultimamente. Credo sia per le medicine. Almeno dimagrisco un po'- Dissi accennando un sorriso.
Wesley si fece improvvisamente serio e Smise di masticare.
-Che pillole prendi?-
-Non lo so, non mi hanno detto il nome.-
-Come sono fatte?-
Smisi di mangiare. Perché era così preoccupato?
-Sono grandi,allungate e verde scuro,si. Perché?-
Wesley lasciò cadere la forchetta sul piatto e mi guardo preoccupato.
-Non devi prenderle più. Cazzo...Kira, davvero, non prendere nessuna medicina che ti danno qui dentro. Soprattutto quella verde grande e allungata.-
-Perché? -
-Lo sai chi le prende quelle? Vodoo Doll, Il canniballe, quell'uomo laggiù...-
Mi voltai e diedi un'occhiata alle mie spalle.
Vicino alla grande finestre c'era un uomo seduto a terra. Dondolava avanti e indietro e vedevo la sua bocca muoversi velocemente. Tra le mano reggeva il pane e le sardine, e improvvisamente lanciò il cibo in aria, afferrandolo poi con la bocca e con i piedi.
Si lasciò andare in una fragorosa risata, mentre si dimenava fra le mani degli infermieri.
-E tutti quei pazienti che non vedi qui dentro,chiusi dentro le loro stanze perché troppo pazzi.-
Non ero sicura di aver capito cosa intendesse, ma in realtà lo sapevo.
-É risperidone. Per la Schizofrenia. Ti stanno dando le stesse medicine che danno a quelli con la camicia di forza.-
Spinsi da parte il mio budino. Mi era passata la fame. Rientravo in quella categoria di malati? Parlavo da sola, aggredivo gli infermieri, borbottavo scemenze? No, ovvio che no. E allora perché mi davano le medicine sbagliate?
-Io non sono schizofrenica.-
-Lo so. Che cosa ti hanno diagnosticato?-
-Non ricordo...Disturbo schizotipo di personalità. -
-Quelle sono medicine sbagliate. Senti, non le devi prendere più, ok?-
-Mi controllano.
Come posso nasconderle?-
Wesley ci pensò su, guardandosi intorno e masticando piano le patate fritte.
-Vomitale. Lo fanno tutti, qua dentro.-
-Tu lo fai?-
-No, io riesco a nasconderle, sono un illusionista.- Disse alzando la mano e facendo volare una patatina.
-Ma bisogna essere esperti, ci vogliono anni per saperle nascondere. Perciò Vomitale. Appena escono dalla tua stanza. Prima lo fai e meglio é. Chiuditi dentro e procurati un profumo per ambienti. Le donne delle pulizie vengono a pulire le camere al mattino, perciò hai solo mezz'ora.-
-No, ehi ,aspetta. Non so di cosa tu stia parlando. Dove lo trovo un profumo per ambienti? E...Io non so indurmi il vomito. -
-Non lo sai fare?-
Scossi la testa. Era una cosa che mi disguatava, e solo a pensare di dover fare una cosa del genere mi veniva la pelle d'oca.
Wesley si lasciò andare sulla sedia e sospiró. Il suo sguardo si fermò su qualcosa alle mie spalle e un abbozzo di sorriso comparve sulla sua faccia.
-Allora imparerai.-
Fu allora che conobbi Stacey Liboiron.
Wesley alzó una mano e io mi voltai, ma non vidi nessuno.
Sussultai quando vidi Vodoo Doll posare violentemente il vassoio sul tavolo. Si sedette al mio fianco e mi sorrise con il solito sguardo spiritato.
-Ciao ragazza nuova. Lo sai, oggi Mary Rose non ha molta fame, il che é un peccato perché queste sardine sono deliziose!- esclamò afferrandone una e leccandola affamata.
-Ne vuoi una?-
-No grazie.-
Fece spallucce e continuò a mangiare, finché afferrò la bambola e l'avvicinó al suo orecchio.
-Cosa dici Mary Rose? -
Ridacchió e annuí stupita.
-Mary Rose dice che non ti piace il pesce e le verdure. Dice che sei molto schizzinosa riguardo al cibo.-
Spalancai gli occhi a quella affermazione, chiedendomi quando avessi rivelato quella informazione.
-Come lo sai?-
-Dio, che giornata di merda. Perché ci danno questo cibo schifoso ogni giorno? Vogliono avvelenarci, ve lo dico io. Ehi Vodoo Doll, non mangiare quelle sardine. Saranno state in frigo chissà quanto tempo.-
Ethan di nuovo si sedette al nostro tavolo. In questi giorni avevo conosciuto la maggior parte delle sue personalità, ma non ero sicura di conoscere questa.
-E vogliamo parlare del latte al cioccolato di stamattina? Siamo sicuri sia cioccolato?-
Nel suo vassoio c'era solo un piatto di insalata e una bottiglia d'acqua.
-Mi sono rotto. Mi sono rotto di mangiare cibo avariato e rispettare le regole degli infermieri. -
Wesley alzó gli occhi al cielo prendendo una forchettata di sardine.
-Sì Ethan, lo dici tutti i giorni. -
-Smettila Wes. Io ti chiamo Eric, Melvin? No, ti chiamo Wesley, cioè il tuo vero nome. Ti darebbe fastidio se ti chiamassi Melvin?-
-Mmh no?-
-A me invece da fastidio. Quindi perfavore chiamami Oleg. Dio, sei qui da tre anni e ancora non l'hai imparato! -
Wesley lo ignoró e Ethan/Oleg mi guardò per la prima volta.
-Tu sei la ragazza nuova?- Chiese con fare altezzoso?
Annuii, anche se ero lì da più di due mesi.
-Io sono Oleg. E odio quando mi chiamano Ethan. Tanto per dirtelo. Tu chi sei?-
-Kira. - Mi presentai per l'ottava volta.
Mi squadró da Capo a piedi e poi tornò a lamentarsi del cibo della mensa.
-Dovevate venire proprio qui a mangiare? Cos'è questa confidenza? Perché non perdete quest'abitudine e andate a mangiare in un tavolo vuoto?- Disse Wesley.
Vodoo Doll rise e avvicinò la bambola al suo orecchio, poi ridacchió portandosi una mano davanti alla Bocca.
-Mary Rose dice che Wesley vuole stare da solo con Kira! Uh!-
Wesley alzó gli occhi al cielo e sbuffó poi si sporse verso di me.
-Oleg odia essere chiamato Ethan, ma tutti lo chiamano così perché non ricordano il suo nome. Ma fai meglio a ricordare almeno il suo, per evitare rotture sai.-
-É un pó...-
-É una palla. Ethan il lagnoso. Il più insopportabile. -
-Wesley, perché parli di me come se non ci fossi? Dio, io odio questi matti. Sempre a pettegolare, pettegolare, pettegolare...-
-Ehi Stacey!-
Wesley si voltò e afferrò la mano di una ragazza che passava affianco al nostro tavolo.
La ragazza si voltò e quando la vidi la riconobbi. L'avevo vista molto tempo prima, era La ragazza bionda e magra come uno spillo.
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MADHOUSE - La terapia
Misterio / Suspenso■Secondo libro della serie "THE HOUSE SAGA"■ In pochi attimi la vita di Kira ha subito un tragico avvenimento. Sono bastati pochi secondi e poche parole per lasciare la giovane ragazza confusa e interdetta. La verità di Kira é diversa da quella di...