Talia si gettò sulla sedia, stremata. I lunghi capelli castano chiaro erano raccolti in uno chignon morbido e scomposto e le occhiaie facevano risaltare il verde dei suoi occhi.
Si teneva la testa con la mano, sospirando.
"È stata una giornata infernale! Non ho avuto nemmeno il tempo di mangiare!"
Gabriel le poggiò una mano sulla spalla.
"Su mamma, ora puoi mangiare e riposare. Da oggi avrai Elettra che penserà a tutto."
Indicò la ragazza che sorrise alla donna. Talia ricambiò il suo sguardo e si alzò, avvicinandosi a lei.
"ROSARIO!"
La domestica era già dietro di lei.
"Mi dica senhora."
"Prepara la tavola, ho fame. E aggiungi un posto per la ragazza."
Prese una cartellina dalla borsa e la porse a Elettra.
"Queste sono delle regole da seguire. Dovrai rispettarle anche se dovessi essere io a chiederti di infrangerle."
Elettra guardò il foglio. Era pieno zeppo di annotazioni riguardanti presunti vizi della signora. Annuì decisa e andò a posare la cartellina in camera. L'indomani sarebbe stata una giornata lunga. La signora andava svegliata alle sette, poi colazione e di corsa allo studio. Talia era una famosa fotografa e la sua agenda era piena zeppa di appuntamenti. Tornata in sala da pranzo si accomodò al suo posto mentre Rosario serviva a tutti la cena. Elettra notò un posto vuoto accanto a Gabriel. Di chi era? Rosario andò in cucina, quindi non apparteneva a lei. Cominciò a pensare che in famiglia c'era qualcuno che mancava all'appello. Il marito? Un altro figlio? Non volle indagare, anche se la curiosità la consumava. Le sue domande trovarono presto risposta.
"Tua sorella non è ancora rientrata?"
Gabriel si rabbuiò e posò la forchetta nel piatto.
"No... Ancora no. Mi ha mandato un messaggio dicendomi che forse sarebbe tornata per l'ora di cena..."
"...Che è passata da un pezzo." concluse Rosario in modo brusco. Elettra non aveva ancora toccato cibo. Una ragazza? Forse sarebbe stata lei la sua compagna di bagno.
"Non mangi cara?"
Talia guardò la ragazza per due minuti buoni prima che lei si accorgesse della domanda.
"Eh? Oh.. S-sì certo. Stavo solo pensando..."
Arrossì e cominciò a mangiare senza aggiungere altro né guardare la donna in viso. Maledetta testa. Pensava sempre troppo.
Qualche minuto dopo si sentì qualcuno armeggiare con la serratura della porta di casa. Il tintinnio delle chiavi era agitato e ansante. Alla fine quel qualcuno si arrese e bussò con forza alla porta, chiedendo di aprire. Rosario era occupata in cucina, così Elettra si alzò e andò ad aprire. Non appena dischiuse la porta una ragazza dai capelli scuri la scavalcò e piombò nella stanza. Si voltò a guardare la nuova arrivata con un'espressione interrogativa. Elettra rimase ipnotizzata dai suoi occhi. Erano verde chiarissimo, con qualche pagliuzza dorata. Il colore era probabilmente accentuato dal rossore della sclera, dalle profonde occhie e dal trucco molto marcato. Anche lei sembrava ricambiare il suo sguardo. Si guardarono intensamente. In un momento il tempo si fermò. La Terra non girava più intorno al sole ma intorno a quella ragazza. Elettra sentiva le gambe pesanti e il cuore le batteva così forte che a momenti sarebbe potuto scapparle dal petto. La ragazza le si avvicinò, alzando un indice smaltato di nero.
"S-sono grigi...?"
Elettra non fece in tempo a rispondere che lei cadde in avanti, aggrappandosi alla sua spalla, trascinandola a terra, priva di sensi. Tutti accorsero preoccupati.
"Oh santo cielo, ancora?!"
"Avrà bevuto?"
"Che domande, certo che l'avrà fatto!"
Il dibattito fu interrotto da un lamento soffocato. Talia sospirò.
"Rosario, pensaci tu."
La donna annuì e alzò di peso la ragazza portandola in bagno.
Gabriel aiutò Elettra ad alzarsi. Le sorrise imbarazzato.
"Beh, lei è mia sorella Echo."

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Echo
RomanceElettra è una ragazza di vent'anni che sta cercando il suo posto nel mondo. Frequenta l'Accademia di belle arti e ha una fidanzata bellissima che la ama. O almeno, così crede. Nel giro di una settimana il mondo le cade addosso. Lei la lascia, non ri...