Elettra guardò l'ora: 3.50. Echo sicuramente stava dormendo. La ragazza scosse la testa e andò verso camera sua, ma poi tornò indietro. Fece per bussare ma abbassò la mano e fece dietro front. Si fermò ancora davanti la sua porta per poi tornare ancora. Alzò il pugno ma la porta si aprì prima che lei potesse toccarla, così scappò verso il bagno e si chiuse la porta alle spalle per poi andare in camera propria dalla porta comunicante. Poggiò le spalle al legno freddo e sospirò. Ma che problemi hai? Sentì qualcuno aprire il rubinetto del lavandino e si staccò dalla porta, simulò una faccia assonnata e aprì, entrando nel bagno con fare disinvolto. Fece finta di trasalire quando Echo si voltò a guardarla.
"Ah ci sei tu... Scusa, aspetto..." si voltò e fece per tornare in camera ma l'altra si avvicinò e le afferrò dolcemente il polso.
"Credi davvero che me la beva?" sorrise la ragazza, facendola girare verso di sé. Elettra scrollò le spalle.
"Forse." vide gli occhi gonfi e rossi di Echo che la stavano fissando.
"Vieni con me." la prese per mano e la portò in camera sua. Elettra si rese conto di non esserci mai entrata, in quei mesi avevano dormito insieme solo in camera sua.
La stanza era stranamente ordinata, a parte qualche vestito sparso in giro. Il letto era a una piazza e mezza e alle pareti c'erano vecchi poster di film horror e band rock metal. Elettra la guardò sorridendo interrogativa. Echo alzò gli occhi al cielo sorridendo teneramente al ricordo.
"Ho avuto un'adolescenza molto oscura." risero insieme, e ad Elettra sembrò di vederla di nuovo per la prima volta. Si immaginò come potesse essere a sedici anni e l'immagine nella sua testa prese lentamente forma: una Echo più bassa, coi capelli multicolore e vestita di nero, mentre ascoltava la musica con le cuffiette. Gli stessi bellissimi occhi verdi cerchiati di nero e appesantiti da kili di mascara. Le scappò un altro sorriso e l'altra la guardò.
"A cosa stai pensando?" si mise seduta sul letto, appoggiandosi al cuscino. Elettra dovette distogliere lo sguardo. Era così disinvolta e seducente che non riusciva a concentrarsi. Scosse la testa.
"Cercavo di immaginarti da adolescente e quello che è venuto fuori è stato esilarante." mentre parlava, continuò a guardarsi intorno. Alla scrivania c'erano varie foto incorniciate. Echo si alzò e si avvicinò, standole alle spalle.
"Quelle sono più recenti... Devi cercare qua." aprì il cassetto e tirò fuori delle fotografie polaroid sfocate. Gliele porse ed Elettra le guardò avidamente. Si voltò a guardarla sorridendo.
"È esattamente così che ti avevo immaginato." poi cambiò foto e il viso le si rabbuiò. La Echo di sedici anni stava abbracciando sorridendo in camera una ragazza. Echo la guardò e poi guardò l'espressione di Elettra.
"Sì, è lei. Ti presento Gwen."
Elettra accarezzò le due ragazze in foto e guardò sul tavolo. Nelle foto recenti Gwen non c'era.
"Quando..." Echo la interruppe.
"È stato molto tempo fa." prese le foto bruscamente e le rimise nel cassetto, sbattendolo leggermente e si voltò, tornando sul letto. Il suo volto era una maschera di strafottenza ma i suoi occhi erano carichi di dolore. Elettra si avvicinò, le braccia incrociate sulla pancia.
"Anche se è passato tanto tempo fa ancora troppo male. Te lo leggo negli occhi." Echo alzò lo sguardo verso di lei.
"È davvero di questo che volevi parlarmi?" Elettra arrossì leggermente.
"Chi ti ha detto che volevo parlarti?" voltò la testa di lato teatralmente ed Echo ridacchiò.
"Il fatto che ancora non mi hai detto di lasciarti in pace." Elettra si voltò e abbassò le braccia sui fianchi. Improvvisamente si sentì stanca e dolorante.
"Sì... Ecco..." la testa cominciò a girare. Echo la guardò preoccupata.
"Elettra che hai? Va tutto bene?" si alzò e le accarezzò la fronte imperlata di sudore. La ragazza annuì senza parlare. Si mise seduta sul letto.
"È solo stanchezza. Dovrei dormire." Echo si mise seduta accanto a lei.
"Stenditi se vuoi, non fare complimenti." Elettra fece di no con la testa.
"Ti dico quello che devo e poi me ne vado..." sussurrò ma il suo corpo le andò contro perché si stese. Echo le accarezzò la testa, intrecciando le dita ai suoi capelli.
"Resta tutto il tempo che vuoi..." le si avvicinò all'orecchio.
"Resta per sempre..." ma il respiro di Elettra si era già fatto pesante e ritmico.
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Echo
RomanceElettra è una ragazza di vent'anni che sta cercando il suo posto nel mondo. Frequenta l'Accademia di belle arti e ha una fidanzata bellissima che la ama. O almeno, così crede. Nel giro di una settimana il mondo le cade addosso. Lei la lascia, non ri...