«Ragazzi ci vediamo dopo, a che ora avete detto che dobbiamo essere al Birrodromo?» chiesi io al biondo e al rosso, che camminavano a fianco a me nel parcheggio della scuola di musica.«Alle nove là, mi raccomando non scordarti i Money!» scherzò Mike ed io alzai gli occhi al cielo.
«Okay capo.» gli risposi io e gli altri due ridacchiarono.
«Sta sera credo proprio che prenderò qualcosa di insolitamente costoso.» disse Luke, ghignando.
«Provaci e ti faccio una capletta.» dissi io ghignando a mia volta, lui mi rispose con una linguaccia e Michael rise. Ci fermammo e caricammo l'attrezzatura nei nostri bagagliai, io ero con la mia amata A1, mentre loro erano con l'auto di Michael. Una volta finito, mi girai per salutarli, ma loro mi precedettero.
(N.A.: Capletta significa, in dialetto romagnolo, il rovesciamento di un piatto pieno di cibo sulla testa di una persona.)
«Ciao bella bionda!» disse il rosso ammiccando e spettinandomi i capelli.
«Come se non fossero già uno scempio, grazie Mike!» esclamai arrossendo, lui mi sorrise e salì in macchina.
«Allora, esistono ancora ragazze che arrossiscono al giorno d'oggi!» disse Luke ridacchiando ed io divenni ancora più rossa.
«Smettila di mettermi in imbarazzo.» lo canzonai io, sbuffando.
«No, è la parte più divertente.» disse lui sorridendo furbescamente.
«Allora, questa sera, il tuo piatto solitamente non costoso te lo puoi ficcare dove non batte il sole, a tuo rischio e pericolo caro mio.» dissi io sporgendomi ed alzandomi sulle punte per sussurrare al suo orecchio e poi ridacchiai. Lui rimase inizialmente interdetto e poi si mise a ridere seguendomi.
«A dopo Luke.» dissi io scompigliandogli i capelli e lui ridacchiò. I suoi capelli erano così morbidi che avrei voluto accarezzarli per semrpre.
«Ciao Cate.» ed io salii in macchina.
Arrivai a casa e decisi di rilassarmi un po', dopo un'ora e mezza di chitarra ero letteralmente stanchissima e non sentivo più il polso, così mi stesi un po' sul letto a leggere. Verso le 19:10 riempii la vasca per rilassarmi ulteriormente, misi un po' di musica come sottofondo e mi immersi in quel paradiso.
40 minuti dopo...
Uscii dalla vasca rimpiangendo l'acqua fresca e l'atmosfera afrodisiaca che sia era creata. Poi mi accorsi che tutto taceva, 'non può essere casa mia questa', pensai.
«Chi mi ha rubato le mutande?!» sentii urlare mia sorella dalla camera, 'ecco, appunto', pensai. Nel giro di cinque secondi mi trovai lei davanti incavolata ed in intimo, io non potei fare a meno di ridere.
«Bea non ho io le tue mutande.» dissi io e lei alzò un sopracciglio.
«Allora chi si è preso le mie fottute mutande?!» chiese lei alzando le braccia al cielo.
«Io l'ho già detta la mia versione: secondo me la nonna ha un mercato nero dove rivende mutande e calzetti.» risposi io, con anche una scrollata di spalle. Lei mi guardò perplessa e poi se ne tornò in camera cercare l'intimo scomparso. Mi asciugai i capelli e poi indossai l'intimo. Andai in camera per scegliere i vestiti e mi ritrovai mia sorella che ballava mezza vestita con le cuffie nelle orecchie, io non riuscii a fermarmi ed iniziai a ridere come una matta. Lei dopo cinque minuti se ne accorse e si paralizzò, ma dissi: «Alza il volume Sister!» ed iniziammo a vestirci mentre ci scatenavamo (direi peggio di due ippopotami con le doglie) sulle note dei Fall Out Boy.
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Guitar // Luke Hemmings
FanfictionCosa dovesse succedere se due ragazzi, entrambi con il cuore spezzato, dovessero incontrarsi? Lei con passato turbolento ed un grande dolore, lui con un sogno ed il mondo che sta crollando a pezzi? [...] Avevo ancora gli occhi puntati sulla luna...