Chapter 24

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Scesi dalla macchina con un sorriso da ebete stampato in faccia, che ben presto s'ingrandì a causa della mano di Luke intrecciata alla mia. Non riuscivo letteralmente a credere a tutto ciò che mi stesse succedendo in quei giorni, era come se una mandria di unicorni mi avessero vomitato addosso arcobaleni e contagiata con tutti quei colori brillanti.

Il ragazzo accanto a me dovette sciogliere le nostre mani per tenere ferma la porta e permetterci così di entrare: «Dopo di te, Terry.» quel nome, solo Marco mi chiamava così e solitamente non permettevo a nessuno di farlo, ma nel suo caso era diverso, così non dissi nulla e mi limitai a ringraziarlo per aver fatto il gentiluomo. Dopotutto adoravo come suonasse sulle sue labbra.

Varcammo l'ingresso del locale e cercai di nuovo il suo contatto, ma lui tolse la mano e se la portò dietro la nuca, come faceva quando era nervoso. Mi girai nella sua direzione con un'espressione interrogativa, pronta a chiedergli il perché del suo gesto, ma non feci in tempo ad aprire bocca che lui mi precedette.

«Trovati! Sono laggiù, seguimi.» disse Luke e partì come una furia verso il tavolo occupato dai nostri amici, lasciandomi interdetta accanto al portone. Mi riscossi velocemente dall'attimo di confusione e lo seguii tra la marea di tavoli e persone che affollavano quel locale, appuntandomi mentalmente che al ritorno avremmo parlato di quella situazione.

«Ciao ragazzi! Dove cavolo eravate finiti?» Michael ci salutò.

«Già, abbiamo dovuto occupare il tavolo, se no lo avrebbero dato via.» Calum si accodò al rosso.

«Ragazzi, finalmente!» ci salutarono gli altri.

«Ciao a tutti, scusate, ma-» iniziai io, ma Luke mi interruppe, di nuovo: «Davvero scusateci, ma Cate ha fatto tardi, sapete come sono le donne...stavo invecchiando in macchina a furia di aspettarla.» disse nervosamente, con lo sguardo puntato verso il tavolo e poi scoppiò, insieme a tutti in una risata, ma la mia era una di quelle amare e davvero molto incazzate perché avevo capito perfettamente a che gioco stava giocando. Lui si sedette a fianco ad Ashton, mentre l'unico posto rimasto libero era tra Alice e Valentina e così mi sedetti con un diavolo per capello.

«Sono io che ci vedo male, oppure mancano le fidanzate di Ashton, Calum e Michael?» chiesi notando la mancanza di componenti femminili e cercando di portare la mia attenzione su altre cose.

«Sì, hanno detto che ci raggiungono al pub, perché sono impegnate in un servizio fotografico fino a tardi.» mi rispose Giulia.

«Non bastava che fossero fidanzate con quella triade di fighi, dovevano anche essere delle modelle...mai una gioia.» sbuffò Alice e tutte scoppiammo a ridere.

«Spero vivamente che siano antipatiche, se no mi suicido.» rincarò la dose Valentina.

«Cate va tutto bene?» chiese Samanta, leggendo benissimo la mia espressione.

«No, non proprio. Facciamo così, ordiniamo e poi andiamo fuori con la scusa che qualcuna di voi vuole fumare e vi racconto tutto.» dissi a bassa voce, ma con un tono abbastanza risentito, per non farmi sentire dal resto della tavolata di maschi che erano intenti a parlare di calcio.

«A parte questo piccolo inconveniente, voi come state? In questi due giorni diciamo che il tempo è stato poco e questa sera avrei dovuto, anzi dovevamo, dirvi i "nuovi eventi", ma a quanto pare non la pensiamo allo stesso modo.» una punta di acido pervase la mia voce alla fine della frase, mentre lanciavo occhiatine di fuoco al Signor Giraffa e le ragazze mi guardarono in modo strano.

«Beh, a parte la tua stranezza degli ultimi cinque minuti, direi che va tutto molto bene. Con Lorenzo va alla grande, con qualche alto e basso, ma è normale e poi sono molto felice con lui.» disse Vale, con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.

Guitar // Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora