Dopo un buon sonno ristoratore ed una colazione abbondante decisi di andare a fare una corsetta, con tutti i pensieri che mi frullavano per la testa quella era la giusta medicina per sgombrare la mente. Quel giorno mi ero svegliata abbastanza tardi e normalmente la corsetta in spiaggia sarebbe stata fuori discussione a causa del caldo, ma il cielo grigio e la temperatura leggermente più bassa per una volta furono dalla mia parte.
Andai in bagno e mi lavai i denti, appuntandomi mentalmente che sarei dovuta passare anche a fare un po di spesa nel pomeriggio perché i viveri stavano iniziando a finire ed anche il tubetto di dentifricio quasi vuoto tra le mie mani ne era la prova. Successivamente andai in camera e mi vestii con un paio di pantaloncini corti della Nike neri, una canotta del medesimo colore e della stessa marca, presi anche una maglietta a maniche lunghe grigia della Nike visto il tempo abbastanza nuvoloso e più fresco che cera fuori ed infine le mie solite running nere della Nike. Poi mi guardai allo specchio e pensai: Potrebbero farmi direttamente sponsor o ambasciatrice della Nike, visto che li pubblicizzo così tanto. Forse sono solo leggermente fissata con questa marca, proprio leggermente. Ritornai in bagno e mi feci una coda alta, presi il porta-telefono, le cuffie, le chiavi di casa e della macchina ed uscii.
In pochi minuti arrivai a destinazione, questa volta però decisi di andare da Riccione verso Rimini anche per cambiare un po, ma solo dopo più di dieci minuti riuscii a trovare un dannatissimo parcheggio e per lo più a pagamento. Va bene che Riccione destate è affollata, ma così è troppo, pensai, scendendo dallauto.
Poco dopo partii di corsa per i miei soliti 8 km con la musica nelle orecchie a tutto volume ed i pensieri a livello minimo. Già, questo era leffetto che mi faceva il mare, era una fonte di calma, una sorta di compagnia silenziosa e se poi veniva combinato con la musica, beh diventava stratosferico. Unaltra cosa che adoro fare mentre corro è osservare, qualsiasi cosa io abbia intorno e quel giorno, nonostante non fosse una bellissima giornata, moltissima gente era in piaggia e tanti avevano avuto la mia stessa idea per sgranchirsi le gambe o di fare un po di movimento prima di tornare al lavoro.
Dopo circa cinque minuti buoni arrivai al porto e decisi di proseguire non più sulla battigia, ma sul lungomare perché cera troppa gente e così, mentre mi immettevo nel percorso pedonale non guardai dalla parte giusta, perché ho le capacità intellettive di un cucchiaio, e mi scontrai con qualcuno, ma fortunatamente questa volta rimasi in piedi.
Ed anche oggi la figura di merda del giorno è stata fatta, brava Caterina, continua così.
Mi tolsi una cuffietta e stoppai la musica, poi mi rivolsi dispiaciuta verso la persona che avevo erroneamente urtato.
«Oddio, mi scusi, mi dispiace molto, sono stata unidiota a non guardar-» mi interruppi di botto, abbastanza sorpresa, poi continuai: «Calum?»
«Cate?» disse, abbastanza stupito. «Certo che vai di corsa oggi.» alzai un sopracciglio e serrai le labbra per non ridere alla sua pessima battuta. «Pubblico difficile oggi.»
«No, è che sono solo molto stanca ed avevo bisogno di schiarire un po le idee.» accennai un sorriso.
«Tranquilla, ti capisco, non sei lunica ad aver approfittato per svuotare un po la mente.» mi rispose, mentre ci spostavamo dal punto di passaggio.
«A volte basta solo parlare con qualcuno per farlo.» dissi, guardandolo negli occhi.
«Potrei dirti la stessa cosa.»
«Touché.» risi, si vedeva che non voleva parlarne ed io lo rispettai, così cercai di cambiare discorso.
«Beh, possiamo continuare a correre insieme se ti va, io vado verso Rimini.» gli proposi, mentre sistemavo meglio il cellulare dentro la custodia.
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Guitar // Luke Hemmings
FanfictionCosa dovesse succedere se due ragazzi, entrambi con il cuore spezzato, dovessero incontrarsi? Lei con passato turbolento ed un grande dolore, lui con un sogno ed il mondo che sta crollando a pezzi? [...] Avevo ancora gli occhi puntati sulla luna...