"Che cazzo fai!?"
Mikol è in piedi in un secondo e afferra Alex per il collo.
"Fermo Mik!"
Cerco di alzarmi ma Lucy mi prende il braccio e mi blocca.
"Ferma Charlie, i suoi sensi sono ampliati, ricordati sempre che c'è luna piena."
"Non mi interessa"
Mi libero e raggiungo mio cugino. Gli metto una mano sulla spalla e lui gira la testa furioso verso di me.
"Mik, lascia Alexander. Non ti preoccupare, non è successo niente." gli dico pacamente.
Lui si calma e lascia andare in un attimo l'altro. Si sposta mortificato verso l'angolo della stanza mentre io mi avvicino a Al, che nel frattempo è caduto.
"Io.. Mi dispiace..."
"Non ti preoccupare Mik, sto bene."
"Alex, sta fermo un attimo. Fammi controllare il tuo collo."
Delicatamente gli alzo la testa e vedo dei segni rossi.
"Riesci a respirare bene?"
"Da quanto sei dottoressa?"
"Rispondi."
"Sì, tutto a posto. Non è la prima volta. Comunque tu non dovevi parlarmi, o sbaglio?"
"Guarda che sono ancora arrabbiata per te."
Improvvisamente qualcuno mi prende la mano e mi fa girare. Mikol è davanti a me. Ha la camicia sporca di sangue.
"Cosa ti è successo?"
"Quando avevi intenzione di dirci che ti sei ferita?"
"Di cosa stai parlando?"
"Quando hai messo la mano sopra la mia spalla hai lasciato del sangue. Fammi vedere."
Guardo la mia mano libera e vedo il sangue scorrere. Il taglio che mi sono fatta prima eppure non era così profondo. Mi giro verso il divano, e così fanno così anche gli altri. C'è una chiazza gigantesca di sangue. Pensare che sia il mio mi fa venire da vomitare. Wow, vomitare due volte in un giorno, un nuovo record. Però non succede quello predetto. Infatti svengo.Mi sveglio e per un momento non ricordo dove mi trovo. Sono su un letto e di fuori c'è già il sole, lo vedo dalla finestra. Mi guardo intorno e la riconosco. È la camera che zia mi ha dato. Voglio scendere dal letto e prendo le coperte con la mano ma un dolore lancinante mi travolge e lancio un piccolo urletto. Subito cade un massa informe dalla sedia e si rialza in un attimo.
"Cosa? Che è successo?"
"Alex! Che diavolo ci fai in camera mia?"
"Oh, ti sei svegliata. Comuque niente, tua zia mi ha detto di controllarti."
"Non sei tornato a casa? I tuoi non hanno detto niente?"
"Oh, mio padre lavora e mia madre..."
"Mi dispiace tanto, io non volevo..."
"Non ti preoccupare, fa niente. Più che altro sta attenta a non fare movimenti bruschi con la mano. Vedi, è fasciata."
Si avvicina a me e siede sul letto. Mi prende il polso sinistro con delicatezza e li posso vedere le bende sporche di sangue. Abbasso lo sguardo, non mi va di vedere.
"Mi vuoi dire come hai fatto?"
"Io... Non lo so. Vedi, quando tu sei andato in cucina con gli altri due io sono andata si sopra per trovare qualcosa per tagliare lo scotch e ho preso il mio coltellino. Mi sono tagliata anche la mano, ma non era mica così tanto."
"Io... Vedrò di capire cos'è successo."
"Grazie mille."
Il ragazzo resta per un attimo pensieroso e poi lascia andare il mio polso. Si alza e va verso la porta.
"Alex, aspetta un attimo"
Lui si gira verso di me.
"Perché hai rotto i bicchieri ieri sera?"
"Niente. Ti porto un po' di latte."
"No, fa niente. Vengo io di sotto."
"Ti devo aiutare?"
"Non sono ancora inferma, mica!"
"Comunque io non mangio con voi..."
"Perché? Dove vai?"
"Ho promesso a Jessie che avrei fatto colazione a casa sua e..."
"Sì, capisco. Vai pure dalla tua fidanzata ladra."
Alex mi guarda furioso e torna verso di me. Io intanto mi sono seduta con le gambe incrociate sul letto e sono pronta ad affrontarlo. Lui si avvicina ad un palmo dalla mia faccia.
"Tu mi hai davvero STANCATO con questa storia, ok? Quante volte ancora ti devo dire che io non c'entro niente!"
"E allora perché continui a starci insieme!?"
"Perché sì! Va bene? Lei è l'unica che abbia mai provato un minimo interesse per me! L'unica!"
"Non provare a farmi sentire in colpa! Tu puoi scegliere con chi stare! E anche se fossi single, non devi mica fare questa storia!"
"A me non interessa quello che pensi, sai? Certo che lo sai, anche tu ti stai chiedendo come puoi anche solo fidarti della tua famiglia! Sono tutti dei mostri! Altro che lupi mannari, sono proprio il peggio!"
"Non provare a mettere in mezzo la mia famiglia, capito?! Non ti devi permettere! Ora dimmi una cosa: come posso fidarmi di te dopo quello che mi hai detto?
Tu... Mi consideri un mostro...
Ti odio Alex! Ti odio tanto! Come pensi mi senta adesso!? Ancora una volta mi hai tradito! E non puoi smentirmi!"
"Io invece non ti odio! Ve bene?! Non ti odio! Tu puoi anche continuare a odiarmi! A me non interessa!"
"Bene"
"Bene"
"Perlomeno io non mi tingo i capelli di nero e le lenti a contatto verdi."
Era proprio così infatti. Alexander non aveva né i capelli neri né gli occhi verdi. E anzi, portava pure gli occhiali.
"Senti, lo faccio solo perché mi va, capito? E ora me ne vado!"
"Fai come ti pare! Io non ti fermerò!"
Il ragazzo se ne va via incavolato nero. Io sbuffo e mi stendo di nuovo sul letto.
" Buongiorno Charlie."
"Ciao Mikol"
"Non potevate fare meno casino?"
"Scusa, camera tua non sta in fondo al corridoio?"
"Sì"
"Allora non ti lamentare"
"Va bene, va bene. Io vado a fare colazione. Vuoi venire?"
"Sì"
Mi alzo piano piano e lo raggiungo sulla porta.
"Prima le ferite"
"Ridi ridi. Appena guarisco vedrai"
E insieme scendiamo in cucina
STAI LEGGENDO
Morsa Da Un Lupo <<in Revisione>>
WerewolfUn dolore improvviso al fianco, la mia vista inizia a svanire ma non posso arrendermi. Non proprio ora, non proprio adesso. Devo uscire da questo inferno senza a pensare alle conseguenze del morso. Una lacrima inizia a scendere sul mio viso. La mia...