Inizio ad aprire gli occhi, non mi ricordo niente di quello che è successo. Mi gira la testa e ho dei fastidiosissimi capelli davanti alla faccia. Cerco di spostarli con la mano ma a quanto pare entrambe solo legate dietro alla schiena.
"Ma dai, scherziamo?"
Sono nel salone e siedo sul divano. Cerco di alzarmi ma, guarda te la sfiga, le mie gambe si sono addormentate. Sento qualcuno parlare al piano di sopra. La porta dell'ingresso si apre ed entra dentro un ragazzo.
"Mikol, ci sei?"
Ho la bocca secca ma riesco a parlare, o meglio, sussurrare.
"Alexander?..."
Il ragazzo si ferma di colpo e mi guarda dritto negli occhi. Sono nella penombra, non penso mi riconosca subito. Si avvicina alle scale.
"Mikol, Lucy, che avete combinato?"
Subito i due scendono al piano di sotto. Da quello che riesco a vedere, mia zia abbraccia Alex e lo porta in cucina, preceduta da un ragazzo che quasi non si sorregge più in piedi. Li sento ancora parlare sommessi nell'altra stanza. Le mie gambe intanto hanno recuperato la loro sensibilità così ne approfitto per sgattaiolare di sopra. Devo trovare qualcosa per tagliare la corda o qualsiasi altra cosa che mi tiene le mani immobilizzate. Trovo il mio coltellino a terra, cerco di afferrarlo di schiena. Lo prendo e provo a tagliare. In un attimo sono libera, ma mi sono tagliata il palmo della mano. Pazienza. Scendo di sotto silenziosamente quando sento un urlo squarciare l'aria. Mi affaccio alla porta. Mikol è per terra e la sua ferita si sta curando poco a poco. Intanto l'amico continua a parlare.
"Che cosa? Perché?"
"Ho dovuto farlo. Speriamo solo non si svegli presto."
"È già sveglia! Si può sapere perché è qui? L'avete rapita?"
"Cosa? No! Ma non posso proprio spiegare adesso."
"Mamma, puoi spiegare anche a me?"
Mik si è alzato e probabilmente riesce anche a sentire il mio battito cardiaco visto che guarda nella mia direzione. Mi nascondo dietro al muro in fretta, speriamo non lo dica.
"Va bene. Evidentemente ho molte cose da dire. Mikol, per favore, vai di là insieme a Charlie. Tu invece resti qui un attimo ad aiutarmi. È meglio preparare qualcosa, probabilmente la ragazza avrà la gola secca."
Appena sento questo corro sul divano e nascondo le mie mani dietro la schiena. Il ragazzo mi raggiunge, accende la lampada e si siede sulla poltrona, di fronte a me.
"Ben svegliata. Ti piace così tanto origliare?"
"E a voi piace tanto avere segreti?"
"Da quello che ho capito anche tu ne hai molti"
"Sì, ma io non faccio addormentare le persone per poi legarle."
"No, minacci le persone con un coltellino d'argento"
"Minaccio un lupo mannaro, mi sembra leggermente diverso"
"Come vuoi"
Gli altri due entrano con un vassoi con sopra due bicchieri. Solo due, per quattro persone.
Il mio istinto da Sherlock mi dice che c'è qualcosa che non torna.
"Bevi"
"No, Lucy."
"Oh per favore, non fare la permalosa. Stai morendo di sete."
"Posso ancora aspettare. Mi spieghi la situazione, o no?"
Lei rassegnata si siede su una sedia e appoggia i bicchieri sul tavolo. Si avvicina a me, cerca di accarezzarmi ma io mi scosto.
Fa un sospiro e ricade all'indietro sulla sedia.
"Ormai penso che tu abbia capito... Tu e Mikol siete cugini. Lo so, non te lo aspettavi. Per te sono sempre stata la zia solitaria arrabbiata con tuo padre perché le ha portato via la sua gemella. Ma se solo tu sapessi cosa ho dovuto passare, saresti d'accordo con me."
"C'è sempre tempo per scoprirlo"
"Ok... Ma sappi che qualunque cosa io ti dirò sarà tutta vera."
"Prometto"
"Bene. Io e tua madre siamo nate in Alaska, in un paesino disperso nel nulla, che addirittura non esiste più nelle cartine. Eppure era abbastanza popolato. Ecco quello che devi sapere delle persone che abitavano lì: erano tutti dei lupi mannari. Erano un branco unito, e tutte le generazioni precedenti a loro erano lupi mannari. Noi vivevamo lì perché i nostri genitori erano come loro."
"Scherzi, vero? Altrimenti dovreste essere entrambe lupi!"
"C'è il 20% di possibilità che si nasca normali. Anche perché nostra madre era stata trasformata da un morso. Erano così buoni con noi, tutti ci trattavano bene. Durante le lune piene ci chiudevano nella casa dei nonni, che però erano umani. Dissimo che anche noi ci saremmo trasformate, raggiunti i 20 anni. Volevamo essere come gli altri. Io e tua madre eravamo innamorate dello stesso lupo. Era più grande di noi ed era l'Alpha. Lui scelse me. Tua madre non era arrabbiata, e quando tuo padre arrivò al villaggio se ne innamorò. Non poteva sapere che tutti i suoi amici stavano scomparendo, uccisi. Tuo padre uccise tutto il branco e tua madre lo aiutava inconsapevolmente. Io lo sapevo, così scappai insieme al mio amato. Poco seppi, se non che erano morti tutti i lupi mannari. Anche i nostri genitori. Forse, Susan non voleva credermi, o forse, anche lei lo aiutava, come dimostra sempre cacciando con lui. Loro erano delle brave persone. I miei amici erano delle brave persone. Non facevano del male a nessuno. Eppure lui li odiava. Anche lui ha un segreto, sai? Lui non è un semplice umano."
"Basta! Non voglio sapere nient'altro su mio padre."
"Questo lo vorrai sapere sicuro. Passarono cinque anni e io vivevo felice con il mio Alpha. Rimasi incinta di Mikol ma decisi di non dirglielo, per fare una sorpresa. Poi, un giorno, tua madre decise di riprendere i contatti con me per dirmi che era nata sua figlia. Io, ingenua, partì verso il nostro vecchio villaggio. E ti vidi. Eri tale e quale a Susan. Ma tuo padre decise di rovinare quel momento e uccise mio marito. Scappai in fretta e furia e arrivai qui, a Wolfen. Restai tutti i mesi della gravidanza e poi nacque un bel maschietto. Non era lupo, per fortuna. Ma lo avrei tenuto nascosto alla tua famiglia. Ora tu non puoi venire qui a distruggere diciassette anni di sacrifici."
Rimasi muta, con lo sguardo abbassato.
"E ringrazio il cielo che tu non sia un mostro come tuo padre. Io non ce l'ho con te. Bevi adesso, ne hai bisogno."
La mia mano si avvicina automaticamente al bicchiere, come se io non fossi più cosciente. L'avevo già visto quel liquido viola. Succo di frutta, suppongo. Anche Mikol aveva preso in bicchiere. Entrambi lo stavamo per bere quando Alexander ce li fece cadere per terra, facendoli frantumare in mille pezzi.Questo capitolo è abbastanza lungo, spero di essermi fatta perdonare. Secondo voi cosa succederà adesso? Perché Alexander ha fatto cadere i bicchieri? O.o
Hermione_Agnese_02
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Morsa Da Un Lupo <<in Revisione>>
Kurt AdamUn dolore improvviso al fianco, la mia vista inizia a svanire ma non posso arrendermi. Non proprio ora, non proprio adesso. Devo uscire da questo inferno senza a pensare alle conseguenze del morso. Una lacrima inizia a scendere sul mio viso. La mia...