Il minore si irrigidì sotto quel contatto improvviso, inaspettato. Il suo cuore accelerò i battiti e i suoi occhi si chiusero istintivamente.
Le labbra di Taehyung erano sempre state belle a vedersi, ma sentirle, assaporarle, era completamente diverso. Erano buone, screpolate ma allo stesso tempo di un'estrema morbidezza. Si muovevano sulle sue con delicatezza, quasi avesse paura di romperlo.
Il maggiore si allontanò dalle sue labbra dopo quelli che sembrarono istanti infiniti, ma che in realtà erano stati solo attimi.
"Perché..?" Chiese Jungkook, portando le mani sui fianchi di Taehyung per non permettergli di allontanarsi troppo.
Le guance di Jungkook vennero accarezzate con dolcezza dalle grandi mani del castano, che fece un passo indietro cercando di allontanarsi di più, troppo desideroso di sentire di nuovo le labbra del più piccolo sulle sue per poter controllare i suoi impulsi. "Non lo so"
Jungkook strinse la presa sui suoi fianchi. "Non cercare di andartene, ti prego... Nessuno mi da mai affetto" disse piano, posando la testa sulla spalla del ragazzo mentre gli cingeva il busto con le braccia. Le forti braccia di Taehyung lo strinsero, tenendolo al caldo.
"Mi chiamo Jeon Jungkook" iniziò. "Mi piacciono gli abbracci, i sorrisi, i ragazzi e il cioccolato"
"Molto piacere, Jungkook. Io sono Kim Taehyung e ho 21 anni. Tu?"
Jungkook aggrottò le sopracciglia e fece un paio di calcoli. "Dovrei averne 19 adesso. Tu sei piccolo"
"Guarda che sono più grande di te"
"Sei uno hyung piccolo"
Il maggiore rise, confuso e divertito, facendo socchiudere le labbra al moro.
"Hai davvero una bellissima risata, hyung"
"Grazie" sorrise. "Ma sai, sono delle strane circostanze per chiamarmi «hyung»" Jungkook fece un verso interrogativo, e allora l'altro continuò. "Siamo in un carcere, anche poco legale, e qui in genere le persone si picchiano"
"Se vuoi ti picchio; oppure posso farti male con un abbraccio" rispose serio il minore.
"Quello non è far male"
"Sì, invece. Potrei romperti qualche costola e magari perforarti un polmone"
Taehyung sorrise e nascose il volto nell'incavo del collo dell'altro ragazzo, mentre la sua schiena veniva accarezzata lentamente.
"Tae, vai a dormire. Domani devo svegliarti presto.."
"Okay" si avvicinò a Jungkook e gli lasciò un bacio a stampo sulla guancia. "Buonanotte piccolo"
Il minore sorrise. "Buonanotte" rispose, aprendo la porta. "Non piangere più, Tae. Sorridi, sei bellissimo, e quando lo fai.. ah~ mi piaci un sacco" si chiuse dietro la porta e tornò nella sua cella.
Quando Jungkook lasciò la stanza, Taehyung si ritrovò da solo al buio a sorridere come un ebete. "Okay" sussurrò, sentendo come la sua voce risuonasse forte e limpida, quasi come un grido, in quell'assordante silenzio.
Andò a sdraiarsi sulla brandina e chiuse gli occhi. "Buonanotte piccolo mio" mormorò ad un Jungkook immaginario, per poi addormentarsi.
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Grazie a Dio domani è sabato. Seriamente, non ho tempo nemmeno per respirare. Quando arrivano le vacanze di Pasqua?

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─ torture [HIATUS]
Fanfiction"Non ho niente da confessare. Io non so nulla." "Mi costringi ad usare le maniere forti, Taehyung..." Dove Taehyung viene catturato dalla polizia e Jungkook, un detenuto particolare, deve farlo confessare. •boyxboy •smut •roba illegale because why...