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Notando che il minore si era addormentato Taehyung si alzò e gli si sdraiò accanto, abbracciandolo da dietro. "Dormi, Jungkook" sussurrò. "Ci sono io qui a proteggerti, nessuno ti farà male"

Quello strano e inusuale senso di protezione verso il ragazzo si era presentato ancora una volta. Gli ricordava i bambini che accudiva quando era al Magazzino; sembrava così bisognoso di aiuto, così fragile e indifeso.
Proprio come lui, come loro.

Cercò con tutte le sue forze di rimanere sveglio per vegliare sul moro dormiente, ma il calore dei loro corpi gli fece diventare le palpebre pesanti. Lo strinse più vicino a sé per scaldarlo, e così si addormentò.

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Un paio d'ore dopo, Jungkook aprì gli occhi, ancora tra le braccia del maggiore. "Ma cosa... Taehyung?"

Non ricevette risposta, così si girò nel suo abbraccio per fronteggiarlo. Gli osservò il bellissimo volto addormentato. "Cosa hai fatto di male per finire qui dentro..?" Mormorò in un sussurro, accarezzandogli delicatamente i capelli.

Sospirò e si alzò lentamente, prendendolo in braccio per poi adagiarlo sulla brandina e coprirlo con un lenzuolo. Taehyung abbracciò istintivamente il lenzuolo, e Jungkook sorrise intenerito, sedendosi accanto a lui sulla brandina. Portò una mano ad accarezzargli il fianco, mentre puntava lo sguardo su una delle telecamere. Li odiava. Li odiava tutti.

Strizzando gli occhi il castano si svegliò. "Io ero per terra" disse con voce impastata dal sonno.

Jungkook levò velocemente la mano dal suo fianco. "Sì, ti ho portato qui per farti stare più comodo"

"Tu non dovresti farmi stare comodo, dovresti torturarmi" si mise seduto, stropicciandosi un occhio con la mano chiusa a pugno.

"Sembri quasi impaziente di essere torturato"

L'altro alzò le spalle in risposta. "È solo quello che dovresti fare, nessuno vuole essere torturato"

Il moro annuì lentamente e posò le mani sulle spalle del maggiore, avvicinandosi al suo orecchio. "Ti ricordi che dobbiamo andarcene, vero?" Taehyung annuì, così Jungkook continuò. "Ogni volta che ti torturerò, tu dovrai confessare qualcosa. Puoi anche inventartela, non importa se è una stronzata. Ma se non confessi almeno una cosa al giorno non avremo mai la nostra occasione" il castano annuì nuovamente.

Jungkook, allora, si alzò.
"Si va in scena" pensò prima di ricominciare con la sua recita. "Allora, Taehyung, di che cosa hai paura?"

"Di me" rispose senza esitazione.

"Sei il primo a dirmelo. Perché hai paura di te stesso?"

L'interrogato stette un attimo in silenzio. "Ho paura di quello che potrei fare e faccio"

"Quindi perché ti hanno portato qui?"

"Posto sbagliato, momento sbagliato" ripeté la frase di due giorni prima.

Jungkook sbuffò sonoramente. "Me l'hai già detto. Ho bisogno di dettagli. Cosa stavi facendo in quel posto?"

"Giocavo con dei bambini a nascondino" rispose con aria assente.

"E dove sono adesso?"

"Al sicuro con la loro famiglia"

"È anche la tua famiglia?"

"Sì"

"Dammi i nomi di queste persone"

Taehyung rimase in silenzio e posò lo sguardo a terra, mordendosi l'interno della guancia.

"Taehyung mi servono i nomi della gente con cui stanno" insistette, e gli occhi del castano si fecero lucidi.

"Sono solo dei bambini..." Sussurrò continuando a guardare a terra.

Jungkook poté sentire il suo cuore spezzarsi e lo guardò dispiaciuto. "Sono solo nomi. Loro vogliono salvarli" disse piano, sperando che Taehyung dicesse qualcosa, una qualsiasi cosa, una bugia magari, così da poter mettere fine a quella recita.

"Stai mentendo. Sei un bugiardo"

"Non sto mentendo, te lo assicuro. Li salveranno, li aiuteranno. Dimmi quei nomi, su. Non voglio essere cattivo, non voglio farti male, quindi parlami" lo implorò.

"Hanno ucciso quella bambina, uccideranno anche loro. Tu stai mentendo"

"Taehyung, chi è questa bambina di cui continui a parlarmi?"

Le lacrime abbandonarono gli occhi di Taehyung ed iniziarono a bagnargli le guance, mentre lui continuava imperterrito a fissare un punto in basso. "..Era mia sorella" sussurrò con voce rotta dai singhiozzi.

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A bowling faccio schifo.

"E sti cazzi?"

No vabbè, niente.

─ torture [HIATUS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora