SIAE SU AMAZON Hurricane J- Rapita da Joker Volume 3.

26

Approfitto dell'intervallo per chiamare Nick.
"Mo' tutto bene?" Si agita.
"Sì, io sto' bene ma... non posso tornare a casa dopo scuola. Liam è in ospedale, è stato aggredito stanotte. Voglio vederlo, sapere come sta'" spiego.
"Cavolo, mi spiace. Ti vengo a prendere e ti accompagno?" Si offre.
"Non importa vado in metro con Ivy, sono solo poche fermate" so' già che fuori ci sarà Jo.
"Sei sicura? Non mi piace molto lasciarti andare dopo che sei stata male" borbotta.
"Tranquillo, se vedo che non è il caso ti chiamo, va bene?" Negozio.
"Okay, tanto la vinci sempre tu... comunque, già che ci siamo, è vero che Ivy esce col braccio destro di Joker?" Domanda. E adesso che gli dico? La verità è l'unica soluzione, se scoprisse che gli ho mentito sarebbero guai.
"Sì, Jack è una brava persona. Tiene molto a lei, la ama" li difendo subito.
"Ma è vecchio" replica. Mi gela il sangue, se scoprisse di me e Jo.
"È grande, non vecchio. E l'amore non ha età. Papà era molto più grande di mamma, eppure" ricordo.
"Va beh, contenta lei. Però non voglio che ti caccino nei guai Moony. Si dice che facciano cose illecite."
"Nick, le persone parlano perché hanno la bocca. Jack è un brav'uomo, si comporta bene e non mi manca di rispetto. Questo è ciò che conta, il resto sta' a zero" mi scaldo.
"Okay, okay. Basta che tu non abbia a che fare con quell'altro pazzo" sibila. E so' di chi parla ora.
"Nessun pericolo. Non saprebbe che farsene di una studentessa del liceo" mento, alla grande.
"Va bene. Ascolta, quando tornate dobbiamo parlare. Io e K dobbiamo andare via per lavoro. Non potendoti lasciare sola, Ivy deve venire a stare da noi per una settimana. Glielo dici tu?" Mi contengo a stento, al pensiero di me e Ivy sole a casa. Beh, non proprio sole.
"Certo, adesso vado che la pausa sta' finendo. Ti voglio bene, ciao Nicky " saluto.
"Era tanto che non mi chiamavi così. A dopo piccola" risponde dolcemente. Riaggancio e vado a cercare Iv per informarla. Non appena la trovo la metto al corrente di tutto e quasi mi soffoca, con un abbraccio.
"E vai, sesso sfrenato col mio Jacky" Esclama.
"Santo cielo! Ma non pensi ad altro. Però hai ragione, non vedo l'ora di stare con Jo. Mi piacerebbe svegliarmi accanto a lui, anche solo un'altra volta" sogno ad occhi aperti.
La campanella ci interrompe, dobbiamo rientrare.
Ci salutiamo ed ognuna fa' ritorno alla propria classe.

La campanella ci libera, ma io e Ivy usciamo quando tutti se ne sono già andati.
E non appena mettiamo piede fuori, Jack ci viene incontro.
"Ciao ragazzina. Moony ti prego sali in quella maledetta auto, sta' dando di matto" mi supplica, per poi baciare la mia amica. Infilo svelta sul sedile, mi afferra e mi guarda tutta. Mi stritola.
"Sono quasi morto amore. Sapere che sei stata male e non poterti soccorrere... come stai ora?" Si preoccupa subito.
"Sto' bene. È stato solo un caso, non ti allarmare. Senti, ho due notizie da darti; una non ti farà piacere, ma l'altra ti solleverà il morale" inizio, per poi baciarlo.
"Sentiamo" incrocia le braccia.
"Liam è stato aggredito stanotte. Una rapina finita male, è in ospedale e vorrei fargli visita, se sei d'accordo."
"Non mi piace, dopo quello che ti ha fatto. Ma impedirti di vederlo mi allontanerebbe da te, per cui vai se proprio devi. Ma io sarò nel parcheggio, una mossa sbagliata e stavolta nulla mi fermerà" Afferma, truce.
"Sei straordinario, te l'ho mai detto?" lo accarezzo.
"Sì, ma non mi stanco mai di sentirtelo dire" fa una buffa smorfia.
Prosegue dicendo:" La buona notizia?" Ghigna.
"Ecco... beh..." inizio a carezzargli il petto, lui mugola.
"Io ed Ivy saremo sole a casa per qualche giorno. I miei fratelli vanno via per lavoro, così mi chiedevo se volessi restare una notte" azzardo.
"Questa non è una bella notizia, è una notizia favolosa. E resterò più di una sola notte, se vorrai" mi accarezza.
"Tutte le notti? Voglio svegliarmi con te" mi lascio andare.
"Non chiedo di meglio bambina" mi bacia, poi sentiamo gli sportelli aprirsi.
"Jack andiamo in ospedale" gli ordina Jo.
Jack si volta subito.
"No tranquillo, sto' bene. È Liam, è stato aggredito stanotte" racconto, e lui spalanca gli occhi.
"Mi dispiace, ti ci porto subito" ingrana la marcia, chiude il divisorio e parte.
"Allora, amore, com'è andata la giornata?" Si interessa.
"Un mortorio senza di te. Comunque ho fatto la mia prova importante, la demo per le case discografiche. Con la vincita della competizione, ho qualche speranza in più."
"Certo che sarà così hai la voce di un angelo, se vuoi posso ungere un po' ed accorciare i tempi" si propone.
"Grazie! Apprezzo il tuo interessamento ma voglio farcela con le mie sole forze, per il mio valore" lo stringo e mi appoggio a lui.
"Come desideri amore mio" dice.
La macchina si ferma, siamo arrivati.
"Vado. Non ci metterò molto" lo bacio, ancora.
"Fai con calma, ti aspetto qui. Stai attenta okay. Ivy!" Chiama.
Il vetro si abbassa.
"Vai con lei. Dopo lo svenimento di oggi non mi sento tranquillo a lasciarla andare sola".
Ivy non protesta, apre lo sportello ed esce, la raggiungo subito.
"Andiamo" e la prendo per mano.
"Okay, io non entro però. Sto' fuori. Mi spiace che lo abbiano pestato ma continua a non piacermi. Va bene?" Domanda, facendomi ridere.
"Certo. Non vorrei che tu gli dessi qualche veleno. È pur sempre il mio migliore amico."
"Lo so' Moony. Ma stai attenta comunque, per lui non sei solo un'amica" ed è davvero convinta.
Varchiamo le porte ed una volta avute le informazioni, saliamo al piano.

Sta' dormendo, è ridotto molto male. Tutto pesto e gonfio, pieno di fasciature.
"Ma che ti hanno fatto?" Sussurro, sedendomi affianco a lui. Gli prendo una mano, quella buona, la accarezzo.
"Moony?" Mormora roco.
"Ehi. Ma cosa mi combini? Ti lascio solo qualche giorno e ti ritrovo così."
"Scusa, la prossima volta li pregherò di non picchiarmi" scherza.
"Come stai?" Chiedo, preoccupata.
"Me la cavo con poco. Non ci sono danni seri, per fortuna. Ma dovrò stare a riposo per un bel po'. Potremmo approfittarne per finire quella serie tv che ti piace tanto" propone.
"Liam, sei il mio migliore amico e ti voglio bene. Ma non credo che sia più possibile" lo affronto con franchezza.
"Perché?" Chiede stupito.
"Sto' con un ragazzo, Liam. Non sarebbe giusto nei suoi confronti" spiego.
"Moon... io, non so' che cosa dire" inizia. Prosegue poi: "Moon, senti io devo essere onesto con te. Non provo amicizia nei tuoi confronti, sono innamorato di te da tanto tempo. Ho capito che tu hai un altro ma, prima di escludermi a priori, potresti darmi una chance!" Si agita.
"Liam ti prego. Lo amo, non posso pensare di stare senza di lui neppure un attimo. Mi dispiace, davvero." Non so' che cosa fare.
Mi osserva attentamente.
"Ci dovevo provare. Essere stato aggredito mi ha fatto aprire gli occhi, te lo dovevo dire" accenna un sorriso.
"Ancora amici?" Domando.
"Sempre" risponde.
Chiacchieriamo ancora un po', poi dato che è tardi lo saluto.
"Devo andare, Nick mi aspetta per cena. Riguardati ok? Ti scrivo più tardi" una breve stretta.
"Certo. Se i medicinali non mi mettono K.o. a dopo Mo" saluta, si sposta un poco, mettendosi comodo, chiude gli occhi.
Un ultimo sguardo e lo lascio solo.
"Ehi, tutto bene, sembri provata" mi accoglie Ivy.
"Vederlo in quel modo non è facile. Ma sto' bene. Si rimetterà, guarirà e tornerà il solito Liam" le dico.
"Moon, ti conosco, che cosa c'è?" Come mi aspettavo.
"Avevi ragione. Mi ha detto che è innamorato di me. Gli ho spiegato che non posso, io amo Jo. Sembra averla presa benino. Ma questo fatto, segna un chiaro confine tra noi. Non sarà mai più nulla come prima. Non sarebbe corretto nei confronti di Jo. Non saremo mai più amici come prima" e le emozioni fuoriescono.
Mi fa sedere e mi lascia sfogare. Una volta calma, mi porta fuori.
Entro in macchina, e lui nota subito che qualcosa non va. Non mi fa prediche, non mi sottopone a domande inutili. Allarga le braccia e mi accoglie, dimostrando di essere un vero uomo. Mi lascio cullare dalla sua voce, dal suo odore, dal suo amore.