21

1.1K 67 12
                                    

La cerimonia di premiazione è stata commovente ed emozionante, anche se non me la sono goduta fino in fondo. Lo avrei voluto al mio fianco, ma è già molto che sia venuto e devo accontentarmi. Ivy è sparita con pizzetto, io mi sto' per fare la doccia. Il telefono vibra, mi sta chiamando.
"Ciao bambina, metti il vestito che indossavi per la prima canzone" e riaggancia. Cos'ha in mente? Mi lavo al volo e mi sistemo. Raccolgo i capelli, replico il trucco dell'esibizione, infilo l'abito e calzo le décolleté. Afferro il borsone, la mia borsa ed esco.
Ci sono ancora molte persone dello staff, che si congratulano con noi, con me, per la vittoria. Sorrido e ringrazio, mi dirigo fuori aspettando il taxi sul marciapiede.
Ma non si ferma un taxi, al suo posto una bellissima limousine nera. Accosta e lo sportello si apre. Esce, bellissimo, in smoking.
"Ciao bambina" depone un bacio sulla guancia.
"Ciao King" lo saluto, ride. Mi toglie il borsone di mano e lo sistema nel bagagliaio.
"Prego, ma chérie" fa un mezzo inchino.
Mi accomodo, stando attenta a non pestare il vestito. Si siede accanto a me, per poi stappare una bottiglia.
"A te, amore. Alla tua vittoria, che sia solo la prima di una moltitudine. Congratulazioni, la tua voce non poteva che ammaliare e incantare tutti" dice, versando il liquido ambrato nelle flùte.
"Grazie amore" sono tesa, per i fatti dei giorni scorsi. Ma lui invece è rilassato e tranquillo.
"Okay, dimmi mister sorpresa, dove mi porti? Una passeggiata romantica nei ghetti, a derubare qualcuno?" Scherzo.
"Niente di tutto questo, ma è una sorpresa" gongola. Mi accoccolo su di lui e lo guardo, ha una strana espressione che non gli ho mai visto. Sembra diverso, più sicuro, come se avesse avuto una qualche rivelazione. Ma non voglio guastare il momento, per cui mi limito a poggiare la testa sulla spalla e chiudere gli occhi.
"Amore, siamo arrivati" mi scuote piano.
"Scusa mi sono appisolata" rispondo.
"Lo capisco, sei stanca. Forse non avrei dovuto" Ma metto un dito sulla sua fantastica bocca.
"Hai fatto bene, anche se non so' cosa hai fatto".
Ride, mi bacia la fronte e scivola fuori. Porge la mano che afferro subito. Una volta sul marciapiede, alzo lo sguardo sull'imponente hotel.
È bellissimo, illuminato fino al tetto, con grandi aste in ottone che fanno sventolare le bandiere. I valletti all'entrata aprono la porta.
Si toccano il cappello non appena entriamo. Alla reception nessuno emette un fiato, ma passano nella sua mano qualcosa. Mi tira verso l'ascensore e saliamo, fino in cima.
Una volta al piano, noto che c'è solo una porta, in fondo al corridoio.
La apre e mi aspetta. Entro dentro ed il cuore manca un battito. Candele, petali di rosa ed un secchiello con del ghiaccio contenente champagne.
"Per te" mormora, andando al secchiello. Fa saltare il tappo e mi porge il bicchiere.
"Tutto bene, bambina? Sei silenziosa" se ne è accorto.
"Sono senza parole Jo. Non mi aspettavo questo. Grazie, è stupefacente, davvero." Lo fisso.
"Mi ci è voluto tutto il pomeriggio, ma le tue parole sono un'ampia ricompensa" racconta.
Mi va di traverso il liquore.
"Hai fatto tutto tu?" Sono stupita.
"Sì. Troppo?" Chiede.
"No, è tutto perfetto." Sorrido.
"E non hai visto niente ancora" mi dice. Che altro può esserci più di questo?
Apre la portafinestra, mi fa cenno di seguirlo.
Mi tiene per mano, e non so' se mi fa battere più il cuore lui, o il panorama. C'è una bellissima terrazza da cui si vede la città. Le luci, i suoni, la brezza. Mi appoggio alla ringhiera in vetro, le sue mani mi trovano.
"Non è questa la sorpresa" mi tira.
Giriamo un piccolo angolo e muoio.
Una vasca idromassaggio, cosparsa di petali e candele. Un carrello con fragole ricoperte di cioccolato. Mi avvicino, e ne prendo una.
"Assaggia prima tu" Gliela faccio mordere, poi metto il ciuffo sul vassoio. Mi tolgo le scarpe, per poi sfilargli la giacca. Allento il farfallino e lo lancio via. Sbottono con calma la camicia, facendogliela scivolare lentamente. Mi guarda, il pomo d'Adamo va su e giù, mentre faccio scorrere le mani sul suo corpo. Arrivo alla cintura e la strattono, aprendola. Il bottone e la zip la seguono poco dopo. Aspetto che tolga le scarpe, lo faccio sedere sul bordo e glieli sfilo, assieme alle calze. Le appoggio assieme al resto, poi infilo un dito nei boxer, e poi l'altro, facendoli scivolare.
"Entra." Gli dico. Obbedisce e si sistema allungando  le braccia sul bordo. Arrivo al piccolo laccio che ho dietro al collo e lo sgancio. Faccio scivolare l'abito, restando in slip.
Me li sfilo, cercando di sembrare sensuale. Scavalco e mi immergo, arrivando nel mezzo delle sue gambe.
"Grazie. Per tutto. Per la serata, per essere venuto ed avermi sostenuta. Per questo. Per essere quello che sei, unico, inimitabile e straordinario. Sei meraviglioso e non smetterò mai di ringraziare il giorno che ho cantato per te" lo bacio, con passione, amore e molto altro. Risponde al bacio, senza la solita foga, con dolcezza e calma.
Mette le mani sui miei fianchi, posizionandomi sopra di lui.
"Posso aspettare, se non sei pronta" dice dolcemente.
"Lo sono. Sono pronta per te da sempre, ti ho aspettato per tutta la vita, ed adesso che ti ho trovato non voglio più attendere. Voglio essere tua, ora e per tutto il tempo che mi vorrai."
"Sempre, io ti vorrò sempre. Mi sono sentito solo per gran parte della mia vita, fino a che non ti ho vista. In un solo attimo, con un solo sguardo, hai riempito un vuoto di anni. Farei qualsiasi cosa per te, strapperei le ali agli angeli se me lo chiedessi. Non c'è nulla che non darei, farei, per te. Saremo noi, contro il mondo. L'ancora l'uno dell'altra. Prenderemo il volante, se perderemo il controllo. Te lo prometto. Ti prometto di renderti felice, di proteggerti e di essere ciò di cui hai bisogno. Ora e per sempre.
Hai inviato per sbaglio una mia foto modificata, hai messo una vignetta con la scritta ti amo. È questo che vuoi, il mio amore?" Chiede. Riesco solo a fare sì con la testa. Sono troppo emozionata.
"Lo hai. Hai il mio amore, il mio cuore e la mia anima. Ti amo Moon" e finalmente mi libero.
Mi metto comoda e lascio che prenda il mio dono più prezioso.
Entra piano, ma non c'è dolore. C'è solo il piacere assoluto e la completezza. Scivolo su di lui, stringo le dita sulle sue spalle e mi muovo.
"Piano" dice.
"No, smetti di trattenerti. Sii il mio uomo, lasciati andare" lo supplico, mordendomi il labbro e reclinando la testa. Ed eccolo il mio Jo.
Ci lasciamo andare, lui spinge io assecondo. Diventa una danza, di corpi, cuori e anime. Ci fondiamo in una cosa sola. Le sue labbra, le nostre mani unite, le nostre urla mentre raggiungiamo l'estasi insieme. Si lascia andare sul bordo, io su di lui.
"Ti amo Jo." Sorrido.
"Grazie. Per esserti fidata, per avermi fatto questo regalo. Ti amo bambina" mi prende in braccio e mi porta dentro, sul letto. La serata non è ancora finita.

SIAE SU AMAZON Hurricane J- Rapita da Joker Volume 3.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora