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Atterro sull'isola e devo parlare con la direttrice a tutti i costi, poi parlerò con lei!
La devo far ragionare, la devo far rinsavire, non può lasciarsi andare in questo modo.
Neanche suono che tutti appena mi vedono, si zittiscono e mi aprono.
"Voglio vedere la signora Waller" dico risoluto alla segretaria.
"Mi... mi dispiace ma la... la signora Waller non c'è" dice balbettando e deviando il mio sguardo. Così mi abbasso alla sua altezza, per guardarla negli occhi
"Se mi sta prendendo per il culo, se ne pentirà! Glielo dica alla signora Waller quando rientra!" Mi alzo guardandomi in torno.
Questo posto sarà anche sicuro ma mette i brividi, sembra essere un manicomio e un po' la capisco povera piccola Moon.
Mi rivolgo verso la segretaria
"Mi porti da Moon. Almeno questo lo può, anzi, lo sa fare?" Mi prendo gioco di lei.
Così, presa in contropiede si alza e mi accompagna nella sua stanza.
"Ora può andare!" La congedo e, lei, se ne va senza dire una parola.
Busso ma niente, nessuna risposta, riprovo e ancora nulla.
Allora decido di entrare, apro la porta piano piano per non farla spaventare.
E lo spettacolo che mi si presenta davanti non è di certo dei migliori.
Lei è su una sedia a dondolo, con le gambe contro il petto, la testa sopra le ginocchia, con le braccia circonda le gambe, ma lo sguardo è quello che fa più paura.
Appena mi avvicino vedo il nulla. I suoi occhi guardano un punto non definito, fuori dalla finestra e sono spenti, vuoti, nessuna emozione c'è dentro di lei. Non più.

Sento che qualcuno è entrato in camera, ma non me ne preoccupo, sarà un'infermiera che cerca di farmi mangiare.
Ma io non ce la faccio, non posso farlo.
Sento trascinare una sedia e qualcuno mettersi davanti a me.
Sposto lo sguardo e l'uomo che ho difronte è l'ultima persona al mondo di che avrei voluto incontrare.
È ritornato, é di nuovo qua.
E per me lui non porta niente di buono.
"Ehi Moon sono venuto a trovarti" inizia lui, facendo una pausa aspettando che io gli risponda, ma non avrà questo piacere sono mesi che non parlo, a momenti non mi ricordo neanche come si fa.
"Non mi vuoi parlare eh?" Un'altra pausa, ma io cambio addirittura visuale e mi concentro di nuovo sulla finestra.
"Bene allora parlo io. Mi hanno chiamato disperati, perché sono settimane che non tocchi cibo, che bevi a malapena e che non parli più. Cosa hai intenzione di fare? Perché ti stai lasciando andare Moon? Perché?" Ha  pure il coraggio di chiedermi il perché?
"Parlami Moon. Ti prego, io non voglio farti del male." Dice, al che io scatto subito.
"Me ne ha già fatto" gracchio. La gola mi fa male per lo sforzo, non parlo da molti mesi e la gola mi va a fuoco.
Lui sussulta per la mia voce piatta, atona e senza colore, nuda e cruda.
Io tossico rumorosamente così, lui si alza per prendermi un bicchiere d'acqua.
Che in questo caso accetto volentieri.
"Non è così Moon" riprende lui mettendosi a sedere continuando: "non la vedere così. Lo dovevo fare per il bene di tutti e due".
"No, lei non ha guardato al bene di nessuno, perché se mi avesse ascoltato avrebbe capito. Invece non l'ha fatto. Ha dato retta a quello psicopatico di mio fratello." Dico.
"Allora prova a spiegarmelo ora" risponde lui mettendosi comodo.
"Lui... lui non è come tutti credete. Non è come tutti lo immaginate. Lui, lui non è cattivo, non è pazzo, la sua follia... alla follia ce lo portano le altre persone. La prima volta che l'ho visto, che ci siamo visti, quando mi ha sorriso, io non ci ho capito più niente, ho smesso di respirare, il mondo si è fermato, le persone intorno a noi non c'erano più. C'era solo il suo sorriso, il suo splendido sorriso che aveva per me." E mi scende la prima lacrima.
"Lui non voleva che iniziassimo la nostra relazione, ma io non potevo stargli lontano era, è una calamita che mi attrae.
Da quando ha acconsentito, mi ha sempre protetta contro tutto e tutti, mi ha sempre portata sul palmo della sua mano. Con me, anche la mia amica, e poi Jack che è sempre stato gentile. Lui... lui ha un carattere contorto lo ammetto, ma non farebbe mai del male a nessuno senza un motivo. Lui attacca, per non essere attaccato. Gli è mancata la figura dei genitori." Altra lacrima che scende.
"Lui non mi ha mai costretta a fare niente contro la mia volontà. E poco a poco mi sono... ci siamo innamorati. Anche se io avevo il presentimento di amarlo già dalla prima volta che lo vidi." Dico, mettendomi a sedere in modo corretto e riprendendo un po' il controllo del mio corpo.
Lui resta un po' in silenzio e poi dice:
"I tuoi occhi hanno ripreso un po' del sentimento che avevi perso. Io ti capisco Moon e mi dispiace di avervi separati. Ma non posso permettervi di stare assieme."
"Vorrei ma non posso. Le regole della società me lo impediscono." Ma io ho preso la mia decisione. Riuscirò ad uscire da qua. Aspettami Jo tornerò da te!

Sentiamo aprire la porta ed è la segretaria.
"Signor Wayne può venire un attimo?" Mi dice alquanto agitata.
Mi alzo ed esco fuori.
"Sta arrivando. Ha scoperto tutto!" So già di chi parla.
"Portami un sonnifero" rientro dentro e mi riavvicino a Moon, che ha riassunto la posizione iniziale.
"Facciamo un patto Moon. Tu ti rimetti in forze e io vedo se ti posso far uscire di qua, almeno una volta a settimana per prendere subito po' d'aria. Che ne dici?" Le propongo.
"Sì, mi sembra una buona idea" la segretaria entra con due bicchieri, uno lo da a me e uno a Moon, che lo prende e lo beve tutto d'un fiato.
Dopo cinque minuti è crollata, la prendo e la porto in una cella nelle segrete dell'edificio. Mi dispiace piccola hai fatto tanto devi durare un altro po'.
Fatto questo, corro dalla segretaria. Ci vorrà un po' prima che Joel arrivi, ho tutto il tempo di montare il video. So che soffrirà, lo spezzerò definitivamente ma, questo, è ciò che va fatto.
"I video delle sedute di Moon. E ne voglio uno in cui si raffigura una rianimazione, senza successo".
La bionda spalanca gli occhi ma esegue. Mi conduce ad una stanza, dove c'è un potente PC ed io opero la magia.
È notte inoltrata, quando finisco. Ad occhio e croce, sta arrivando. Mi devo preparare, infatti mi alzo e vado alla finestra che dà sulla pista di atterraggio. Non mi fa aspettare molto, qualche ora dopo eccolo che atterra.
"Benvenuto all'inferno, figliolo." Mormoro, prima di spalancare il battente.

Continua...

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