Pov's Malerya
Era una splendida giornata di sole. Davvero.
La strega si stiracchiò prima di alzarsi e iniziare a camminare.
<vediamo, dove potrei andare oggi?>
Il paesaggio, lì in montagna, era magnifico: il cielo era limpido e le persone passeggiavano allegramente, osservando le maestose montagne ricoperte di folta vegetazione attorno a loro.
Le caratteristiche casette in legno del paese ricordavano molto, alla giovane strega, quelle viste durante la sua adolescenza.
Malerya iniziò a osservare la gente, nella speranza che la fortuna fosse dalla sua parte, quel giorno, e ci fossero almeno due o tre soggetti ideali.
Quando, d'un tratto, il suo occhio si soffermò su un caschetto rosso fin troppo familiare, quasi le mancò il respiro per la sorpresa: quella era la donna di due sere prima! Che diavolo ci faceva, lì?
Siccome non l'aveva vista, la strega si affrettò a cambiare direzione. Si concentrò per ritrovare la strada principale del paese, quella che le avrebbe permesso di raggiungere velocemente la stazione ferroviaria. Camminò frettolosamente, lanciando spesso occhiate frenetiche dietro di sé, per assicurarsi di non essere pedinata.
Giunta dinanzi alla locanda che segnava la fine della strada principale, là dove, dopo un paio di metri, iniziava quella sterrata che l'avrebbe condotta alla mèta, sentì una voce dietro di sé.
<secondo round? Stavolta, però, non ti azzardare nemmeno ad andartene senza pagare.>
Non ebbe bisogno di girarsi. Si concentrò sulla percezione delle anime: ne individuò un paio adatte ai suoi esperimenti e riconobbe quella della sua interlocutrice.
Era davvero adirata: come diavolo aveva fatto quella donna a raggiungerla? Era solo una strampalata che andava in giro la notte con una parrucca e una discutibile maschera in volto, per quale diavolo di motivo doveva continuare a starle in mezzo ai piedi?
Il suo istinto le diceva di bruciare la locanda, di bruciare tutto attorno a sé. Lo represse e lanciò uno sguardo ai soggetti appena individuati, poi si voltò verso la donna.
<prego, prima le signore> disse con un sorriso affabile, indicando l'entrata con la mano.
Quell'idea che continuava a martellarle nella mente.Pov's Kate
Erano stati due giorni di caos.
Kate aveva continuato non solo a cercare di capire se la D.E.O le fosse alle calcagna ma anche informazioni sulla ragazza conosciuta al bar.
"I problemi sono come i carabinieri, arrivano sempre in coppia; altrimenti non li vedresti mai."
Quel giorno era uscita per seguire la pista che aveva trovato sulla sua nuova amichetta, diversi indizi l'avevano portata in un paese di montagna.
Erano ore che girava e di lei nessuna traccia fino al momento in cui incrociò dei lineamenti per lei fin troppo familiari; Malerya.
Il suo piano all'inizio consisteva nel far finta di nulla, aspettare qualche minuto e poi seguirla. Malerya si accorse di lei.
"Tsk, mi ha beccata".
Era divertente vedere che quella ragazza, dalla pelle olivastra, era terrorizzata all'idea di rincontrarla.
Kate continuò a tenere un passo lento e costante, quando Malerya si voltava per controllare lei si nascondeva tra le ombre; era una tecnica a cui era stata addestrata dal padre.
"Allora secondo round? Stavolta, però, non ti azzardare nemmeno ad andartene senza pagare, mi devi un caffè; lo prendo americano, c'è molto di cui discutere".
Kate fu divertita nel vedete la faccia imbestialita di Malerya.
"Oh, non essere troppo sorpresa del fatto che sia riuscita a raggiunterti, nascondermi è diventato il mio mestiere. Deformazione professionale, sono abituata a farlo e, purtroppo, lo faccio bene. Sorridi, non mettere il broncio".
La risposta non voleva essere canzoniera ma piuttosto atta a rilassare la situazione.
Aveva capito che sarebbe stato inutile urlare a sfide mortali nei bassifondi della città; molto meglio un buon caffè, prendere tempo.
"Un caffè per me, grazie" disse rivolta alla cameriera;
"per la mia amica una cioccolata farcita con: granelle di nocciola, panna, smarties, scaglie di cioccolato fondente, cocco e marshmallow. Grazie mille".
Cercò di ponderare bene le parole:
"Non essere adirata, non combatterei mai in un posto del genere, mi dispiace. In ogni caso, le cose cambierebbero nel caso in cui tu cominciassi ad attaccare persone innocenti davanti a me. Smettila di pensarci e dimmi, se non sei della D.E.O., chi diavolo sei?"

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Batwoman: Mad Soul.
FanfictionFanfiction riguardante l'universo di Batwoman e Soul Eater. Una misteriosa strega appare improvvisamente nella città di Gotham, lasciando dietro di sé una scia di morte. Sta a Batwoman scoprire qualcosa sul suo misterioso passato, cercando di cont...