Batwoman: Mad soul (P.22)

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Pov's Malerya

Malerya osservò la donna, appena addormentatasi, per qualche secondo.
- Tu prendi il divano- un sorrisetto accondiscendente - La solita persona galante-.
Recuperò il bastone da passeggio e trasferì la donna nel letto della sua camera, liberando così per sé il divano. Afferrò, poi, il sacchetto di ciambelle e ne mangiò una mentre si accasciava, stanca, sul divano "conteso".
Ripensò alla conversazione avvenuta durante il tragitto.
- Prima mi dici che ascoltavi metal e poi te ne esci citandomi Sun Tzu. Per la miseria, Kate! Sun Tzu, poi! Ma non eri interessata al Giappone? Che cavolo c'entra lui, che è cinese? -
Malerya ci pensò su qualche momento. Se l'amica (perché ormai, volente o nolente, quello Kate era diventata per lei) fosse stata ancora sveglia, avrebbe certamente potuto leggere lo stupore misto a perplessità sul volto della strega.
Alla fine sospirò, rassegnata a non venire a capo del mistero.
- Forse la spiegazione è che le interessano solo le giapponesi - concluse, dopo di che divorò anche la seconda ciambella.
La strega si alzò e si diresse verso la cucina: improvvisamente aveva voglia di un tè; dormire le era sempre risultato difficile. In serate come quella, in cui i pensieri le si accavallavano nella mente, ancor di più. Cercò di farsi strada nel casino che aveva lei stessa creato e raggiunse la scatola con le bustine del tè.
- Caspita, che disastro! - mormorò fra sé e sé. - Forse ho un tantino esagerato - chiosò.
Finito di preparare la bevanda, tornò sul divano con una tazza fumante in mano, per nulla assonnata. Ripensava alle parole di Kate. Aveva decisamente una visione più pratica della vita, forse perfino ottimista rispetto alla sua (sebbene fosse azzardato un giudizio simile). Malerya non dubitava che ce l'avrebbe fatta nell'andare avanti e percorrere la sua strada; stava convivendo col lutto e l'impossibilità di tornare indietro: il fatto che fosse ancora lì e non si fosse suicidata, prometteva bene. La strega dubitava, piuttosto, di se stessa. Il barlume di speranza, di cui parlava Kate, era proprio ciò che l'avrebbe affondata: se era andata avanti così fino a quel momento, non era logico supporre che non potesse essere altrimenti?
"Quando saprò se la mia magia funziona, allora avrò una visione chiara del mio futuro. Semplicemente non penso che potrò andare avanti se la natura del mio piano si rivelasse fallimentare." L'incognita del futuro la spaventava molto, le volte in cui si concedeva tempo per pensarci. Non tanto per la situazione in sé, quanto per la tristezza della sua natura pietosa. "Kate ha ragione in ciò che dice, ma il fatto è che non mi interessa cosa pensano gli altri e se potrebbero biasimarmi o meno. Gli altri sono gli altri, alla fine dei conti avranno avuto le loro vite, che sono solo loro, e io la mia".
Fu così, tra un pensiero e un altro, che Malerya bevve la sua tazza di tè.

Il mattino dopo, il sole splendeva luminoso sul mondo fuori da quella casa. Una giornata tanto bella da cozzare con l'atmosfera dell'imminente scontro.
- Dove vai? - chiese Malerya a Kate. La donna, ancora insonnolita, la guardò perplessa - Perché, ho un impegno forse? -
- Sì. Vieni qua. Non puoi andare da nessuna parte senza una protezione adeguata. -

Pov's Kate

Kate si risvegliò nel suo letto:

"Quasi me la aspettavo una cosa del genere ".

Si alzò lentamente; l'occhio le cadde su una vecchia foto di lei e Maggie, sedute al bar cercando di godersi una rara giornata tranquilla.

"Non so se esiste un Dio che regola le leggi di questo mondo. Sono incapace di credere a un luogo al di là della morte ma se, per un fortuito caso, dovessimo reincontrarci, in quel momento saprò di aver fatto la scelta giusta."

Si alzò dal letto e lesse un messaggio arrivato quella notte sul suo telefono:

"Questa è una cosa che faremo insieme,finiscila di fare la stronza con tuo padre.
Mistica."

"Potrebbe essere, effettivamente, più facile".

Scese le scale e intravide Malerya; si diresse verso la scatola per prendere la sua "divisa" ma le parole della strega la colpirono:

- "Non puoi andare da nessuna parte senza una protezione adeguata."-

"Infatti è quello che stavo prendendo, quello che mi serve è nella scatola sul tavolo."

Prese il tutto e si cambiò.

"Spero che tu sia pronta, non sarà una passeggiata"

-"Ho visto momenti peggiori, questa sarà una passeggiata".

L'espressione sicura sul volto di Malerya veniva tradita dal tono della voce; era evidente che fosse preoccupata.

Aspettò che anche la sua compagnia fosse pronta, poi tramite un portale arrivarono a Gotham.

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