Batwoman: Mad soul (P.17)

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Pov's Malerya

Era notte fonda. La vecchia casa abbandonata silenziosa e il quartiere in cui si trovava deserto.
<la tua devozione ti fa onore, John.>
L'uomo sputò un misto di sangue e saliva sul pavimento.
<la tua fede cieca nella causa, il tuo amore per la mano che ti nutre... tutto encomiabile.>
Malerya fissava l'uomo con una calma singolare.
<ma tutto ciò deve finire. È arrivata la fine, John. Liberati da questo peso: per chi lavori?>
<tua madre, stronza.>
La strega lo rabbonì benevola, sorridendo.
<no, John: questa risposta è poco credibile.>
Colpì l'uomo con un'altra scossa elettrica. L'ennesima.
John accusò malamente il colpo. Era stremato, ormai prossimo a raggiungere il limite della sopportazione.
<john, mio caro.> Malerya poggiò l'estremità del bastone da passeggio sul petto dell'uomo.
<questa situazione è odiosa per te quanto per me. Non trasciniamola nel tempo più a lungo del necessario.>
<va' all'inferno, troia.>
La voce dell'uomo era strozzata, ridotta a un rantolo.
<john> sospirò. Il volto della giovane strega era tornato serio.
<così mi deludi.>
Sì allontanò dirigendosi verso l'ampio scaffale presente nella stanza. Prese una boccetta contenente un liquido chiaro, poi tornò dall'uomo. Lo colpì con un'altra scarica elettrica, poi gli fece bere a forza il contenuto della piccola ampolla.
<ci salutiamo qui, John. Vorrei poter dire che è stato un piacere fare la tua conoscenza, ma purtroppo non è così.>
L'uomo si contorse per qualche minuto, incapace di muoversi, o di rispondere alla donna. Poi, dopo qualche momento d'immobilità, rialzò la testa. Non era più lui: lo sguardo fisso nel vuoto, le pupille opacizzate, l'aria assente.
<john, mi hai già detto perché sei venuto a cercarmi, mi hai parlato della strega Yemel. Ora, per chi lavori?>
<per la D.E.O.>
Malerya restò sorpresa. Tutto si sarebbe aspettata, tranne che la vicenda prendesse una svolta simile.
<ah. È tutto.>
Slegò le braccia dell'uomo e gli pose un coltello, poi prese la borsa, ci sistemò Koba, che nel mentre aveva divorato una grossa fetta di carne, e uscì di casa.
John, o meglio, quel che restava di lui, si squarciò il ventre e morì dissanguato pochi minuti dopo.

<dunque, Kate Kane: chissà dove diavolo abiti?>
Sì domandò Malerya osservando il cielo notturno.

La strega atterrò in un giardino ben curato, di fronte a una villetta niente male.
<caspita, Kate: ti tratti bene!>
L'ombrello che portava con sé si trasformò in una chiave che usò per entrare in casa.
Chiuse la porta e si guardò intorno. L'ambiente era in penombra, per cui non poté farsi un'idea precisa, però la casa sembrava essere totalmente a soqquadro. Che diavolo era successo?
Malerya percepì l'anima di Kate, ma non al piano terra: evidentemente esisteva un piano inferiore a cui nessuno poteva accedere tranne lei.
<tutto sommato, non c'è fretta. Credo che l' aspetterò qui.>
Si accomodò sul divano.

Pov's Kate

Kate aveva appena iniziato a lavorare sui documenti reperiti in quei giorni, i dati erano troppi perché il lavoro fosse svolto solo da una persona.

Era riuscita anche ad eludere qualche server dell'agenzia grazie la sua buona conoscenza dell'informatica, sapeva quasi tutto di loro.

Dopo qualche ora dacché aveva iniziato, il palmare iniziò a lampeggiare segnalando intrusi in casa.

"Gli idioti che non bussano mi fanno salire il sangue al cervello."

Dal computer poteva accedere ad ogni telecamera a circuito chiuso presente nella casa; se qualcuno entrava non suonava nessun allarme ma il suo palmare si accendeva, avvisandola degli eventuali intrusi.

"Vediamo chi è che ha deciso di morire a casa mia".

Kate guardò ogni telecamera della casa fino ad arrivare a quella che riprendeva la porta segreta per il pian terreno;

"Malerya".

Era arrivato il momento per loro due di combattere? Era troppo presto. Non era attrezzata e poi non aveva ancora concluso nulla; non aveva tempo per giocare con lei.

Si alzò lentamente, prese i tirapugni chiodati e si avviò su per le scale.

"Certo che dovrei veramente dare una pulita a questo posto, fa schifo".

Kate guardò Malerya dritta negli occhi, come se aspettasse da un momento all'altro di iniziare uno scontro che non poteva perdere.

"Ho poco tempo da perdere e troppo lavoro arretrato da fare, se vuoi dare una mano sei la benvenuta altrimenti questa rissa vorrei rimandarla, facciamo tra un mesetto?"

Si prese un momento per guardarla meglio, la posizione di guardia precedentemente presa si rilassò fino ad abbassarsi del tutto:

"Non sei venuta qua per combattere vero?"

Kate riusciva a capire se l'interlocutore mentiva, diceva la verità, era preoccupato o non gradiva la discussione solo guardandolo; addestramento di base per gli interrogatori.

Molto utile nella vita quotidiana e di troppo nella vita sentimentale.

"Vieni con me"

Kate si avviò verso quello che rimaneva della cucina, raccolse la scatola del tè riversa a terra e mise l'acqua a scaldare.

"Vuoi del tè?"

Mise comunque abbastanza acqua per entrambe.

"Tutto questo casino l'hanno fatto i soldati della D.E.O. mentre non c'ero; chissà, magari pensavano di trovare scartoffie dentro la cucina.

Ma prego, mettiti a sedere".

Kate dopo essersi accomodata diede tempo a Malerya per iniziare a parlare.

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