Incubo.

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"Lucy? Qualcosa non va?"
Chiese sua mamma preoccupata, vedendola girare il cucchiaio nel suo piatto di minestra con lo sguardo assente.

"Che? Ahh...no...E che non ho molta fame...poi, mamma, ma fammi il piacere, la minestra!?
Vado in camera mia..."
Disse Lucy alzandosi e dirigendosi al piano superiore per poi chiudere la porta della sua stanza e buttarsi sul letto.

"Mmm...non capisco cosa mi stia succedendo. È già due volte oggi che mi dicono di vedermi strana e io non riesco neanche a ricordare quello che faccio...Forse ho qualche problema...Tu sì che sei spensierato, Froggy."
Disse Lucy rivolgendo lo sguardo verso il suo ranocchio, che ormai era cresciuto parecchio, mentre mangiava la sua porzione di mosche.

"Lucy? Posso entrare?"
Chiese sua mamma bussando alla porta.

"Sì...entra..."

La mamma si siede accanto a lei.

"Qualcosa a scuola non va? Hai problemi con Tom? O forse hai intezione di cambiare casa essendo ormai maggiorenne?"

"Cambiare casa!? Come ti è saltato in mente!? Ho compiuto diciott'anni solo ieri! Non ho nessun problema con nessuno...veramente...è solo che oggi non avevo molta fame tutto qui!"
Rispose Lucy mettendo una mano sulla spalla di sua madre.

"Va bene tesoro, ma ricordati che anche se sei diventata grande, né io né tuo padre ti abbandoneremo e potrai sempre contare sul nostro aiuto."

"Certo...lo so..."

Entrambe sorrisero e mentre la madre usciva dalla porta, rivolse alla figlia un'ultima domanda.

"Ah...sai per caso cos'ha Max? Anche lui è stranissimo e scontroso in questi ultimi tempi e non ne vuole assolutamente parlare con me..."

"Tranquilla! I soliti problemi e sbalzi d'umore adolescenziali! La cosa peggiore in queste situazioni è pressarlo troppo, quindi lascialo in pace che tra qualche giorno gli passa!"

La mamma fece un ultimo sorrisino e poi chiuse la porta.
Una volta fatte le dieci e mezza, Lucy si tuffa tra le coperte come se fosse ancora una ragazzina, senza neanche cambiarsi. Ebbe così tanto sonno che si addormentò subito dimenticandosi anche di togliersi la collana e il bracciale regalatole da Vanessa. Quella notte non fu per niente tranquilla.

"Ma...dove mi trovo?"
Chiese Lucy non vedendo nulla intorno a sé, ma soltanto buio e silenzio.

Si mise a correre, ma ovunque  andasse era tutto completamente buio e sembrava non ci fosse niente.

"Ah ah ah...Lucy...Lucy...ah ah ah"
Disse una voce sussurrando e ridendo. Appena uditata la voce  Lucy dallo spavento cadde a Terra. La voce le rimbombava nelle orecchie.

"Sciocca...illusa....ingenua...
insignifcante..."
Sussurrava ancora la voce.

Lucy si rimise a correre all'impazzata, ma come prima ovunque andasse vedeva buio, e a lei il buio estremo non era mai piaciuto. Quando aveva sei anni la sua grande paura era il buio, e ogni volta che nella sua cameretta restava sola, con la porta chiusa, di notte e con il silenzio totale, le sembrava quasi di soffocare e iniziava ad urlare. Le stesse sensazioni le sentiva in quel momento: mentre correva si bloccò sentendosi stringere al collo, ma vedendo solo buio. Quando però provò ad urlare, non ci riuscì perché in quel momento stava soffocando veramente. Mentre si sentiva stringere, continuava anche ad udire le risate di prima farsi sempre più forti. La testa di Lucy incominciava a girare e tutto fu tremendamente confusionario quando ad un tratto un rumore assordante interruppe tutto bruscamente.

DRIIIIIIIIIIIINNNNN

Lucy si svegliò di soprassalto mentre il cuore le andava a mille. Si mise una mano sul petto quasi per paura che il cuore potesse  uscirle dalla gabbia toracica. Poi si calmò rendendosi conto che era tutto un incubo.

"Perché ho fatto questo sogno? È la prima volta...ma...è già mattina? Accidenti...sembra che mi fossi addormentata qualche minuto fa..." Pensò Lucy guardando la sveglia la quale segnava le sette.

La ragazza si alzò e si diresse verso il bagno dove si guardò allo specchio, notando che aveva ancora gli stessi vestiti di ieri e gli accessori indosso. Dopo essersi spogliata di tutto, si fece una rapida doccia e una volta finito, con uno schiocco di dita si vestì pronta per andare a scuola.
Prese la sua borsa, mise dentro la sua rana e tutto il necessario e si diresse al piano inferiore dove fece colazione insieme agli altri.

"Forza Max, muoviti!"
Urlò Lucy sull'uscio della porta.

"Un attimo! Nessuno ti obbliga ad aspettarmi e io non voglio che tu lo faccia!" Rispose il fratello scontroso passandole accanto  per dirigersi sulla strada.

"E io voglio aspettarti! Qualche problema!?" Rispose Lucy seguendolo dietro.

"Sempre la solita rompiscatole! Non ho più bisogno dell' accompagnatore...ho sedici anni!"

Lucy lo blocca tenendolo da una spalla e gli si para davanti guardandolo negli occhi.

"Dimmi...ti comporti così perché hai dei problemi con la tua ragazza?"

Il fratello la guarda maligno e la sposta per poi proseguire a camminare.

"Non sono affari tuoi  impicciona!"

Lucy lo guardò allontanarsi. In fondo lei sapeva che era questo il motivo della sua scontrosità. Li aveva visti, per caso, litigare davanti a scuola qualche giorno fa e da allora non li vide più parlare e Max diventò cupo e rabbioso. D'altronde non voleva fare la sorella impicciona e decise di lasciarlo stare, almeno per il momento.

Lucy raggiunse il fratello e dopo dieci minuti di cammino, arrivarono davanti alla scuola, si divisero andando ognuno nel proprio gruppo di amici come ogni mattina e al suonar della campana entrarono dentro.

Passarono cinque lunghe ore, interminabili per gli studenti, che al suono della campana dell'ultima ora corsero fuori da scuola come una mandria di bufali impazziti.

"Vampiretta!!!"
Urlò Lucy salutando Glady con la mano per poi raggiungerla insieme ad Alice e Vanessa.

Nella Città dei Vampiri si usciva da scuola cinque minuti prima della scuola delle streghe, il tempo necessario per Glady di volare da Lucy e stare un po' con lei e le altre.

"Allora...Usciamo oggi?"
Chiese Lucy sicura che le altre avrebbero detto di sì.

"No...Io non posso. Avevo promesso a Jim che avrei trascorso il pomeriggio con lui."
Rispose Alice dispiaciuta.

"E io invece sono obbligata ad andare a trovare la mia vecchia zia Agata. Ti ricordi che te l'avevo accennato?"
Disse Vanessa alzando un sopracciglio.

"Ah, certo! Tua zia Agata e le sue manie di solitudine! Quindi nessuno è libero!"

"Veramente io lo sarei..."
Intervenne Glady sentendosi non presa in considerazione.

"Glady! Certo! Portami nella tua bellissima città che è da tanto che non ci faccio un salto!!"

"Hai detto bellissima? E che ci trovi di bello in quella specie di cimitero?"

"Tutto! Il suo fascino misterioso e intrepido, da vampiro! E poi so che a te piace! Te l'ho detto che mi stai contagiando, quindi adesso piace anche a me!"
Rispose Lucy ridendo come un' isterica.

Le due rimasero così: si sarebbero viste alle tre davanti alla Città dei Vampiri.

Lucy e la perla maledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora