Giro in città

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Lucy è coricata sul suo letto a fissare il soffitto. Un'altra normale ragazza della sua età in quel momento sarebbe stata sicuramente intenta a fissare io cellulare, ma lei era una strega non una ragazza normale e tutti i suoi amici, essendo abitanti del Mondo Magico non possedevano cellulari. Perciò lei non aveva nessuno con cui messaggiare.
Rivolse lo sguardo sul comodino, notando che c'era la sua collana con la perla bianca e si ricordò di non averla messa. Stava per prenderla quando all'improvviso si ricordò dell'appuntamento con Glady e guardò l'orario sul cellulare. Erano esattamente le tre, così lasciò perdere la collana e si teletrasporto davanti alla Città dei Vampiri.

"Ah! Eccoti! Questa cosa del teletrasporto è un pochettino fastidiosa, non sai mai quando può spuntare una strega!"
Disse Glady colta di sorpresa, che stava aspettando Lucy davanti alla città.

Si inoltrarono all'interno e passeggiarono per le strade. La mancanza del sole all'interno della cupola dava sempre l'impressione di sera e le piante e gli alberi erano sempre secchi. La gente, nonostante vampiri e streghe si fossero riappacificati, continuava a guardare gli "stranieri" con aria cupa e con gli occhi freddi, ma Lucy era abituata e conosceva benissimo i vampiri. Le due si recarono in piazza, desolata, perché ci andava pochissima gente. Potevi notare solo qualcuno seduto sulle panchine e con lo sguardo assente, intento a pensare chissà che cosa. All'inizio Lucy si sentiva un po' a disagio stando in quella città, ma col tempo si rese conto che non era così male e che quell'aria di tristezza, un po', le piaceva.

"Oggi niente accessori addosso?"
Chiese Glady guardando il collo di Lucy.

"No, gli accessori sono carini, ma non sono abituata a metterli e mi danno fastidio. Mi sa che d'ora in poi mi vedrai agghindata di rado!"
Rispose Lucy sorridendo.

La strega rivolse lo sguardo a un ragazzo seduto su una panchina poco lontano e lo fissò per un po', finché non si decise ad aprire bocca.

"Quel tizio mi sembra di averlo visto da qualche parte"

Glady rivolge lo sguardo nella sua stessa direzione e dopo un po' fa una faccia strana e si volta velocemente dall'altro lato.

"No! Quello lì no!! Non anche qui!!!"

"Lucy guarda la faccia di ribrezzo di Glady e capisce.

"Ahhh!!! È il ragazzo presente alla mia festa!! Che coincidenza, vero!?"

"Coincidenza!!?? Mi basta vederlo tutti i giorni a scuola mentre si lascia corteggiare da tutte quelle gatte morte, perché proprio oggi ha deciso di sedersi qui!!??" Poi dopo che mi ha parlato in quel modo l'altra sera...ho scoperto di non sopportarlo!"

"Non lo sai che spesso l'odio è sinonimo di amore? Forza! Vieni con me!!!!!"

Lucy afferra Glady da un polso e la trascina sulla panchina. Fa sedere Glady accanto al ragazzo e Lucy si siede accanto alla vampira. Glady è pietrificata.
Il ragazzo non si è smosso per niente e dopo un po' ci pensa Lucy a rompere il ghiaccio.

"Ehi, scusami, ma tu e la mia amica vi conoscete?"
Chiese Lucy con un sorrisetto da ebete stampato in faccia.

"Sta zittaaa...."
Sussurrò Glady rossa dalla vergogna.

Derek gira gli occhi verso le due.

"No."
Risponde lui secco per poi rimettersi a fissare il vuoto.

Dopo un attimo di silenzio Lucy apre di nuovo bocca.

"Ma non andate nella stessa scuola? E non vi siete parlati alla mia festa?"

Derek rigira gli occhi.

"Ho detto che non la conosco e non rompermi le scatole!"

Dopodiché il vampiro si alza e si allontana.

"...Un po' scontrosetto il tipo. Sono tutti così i ragazzi qui?"
Chiede Lucy voltandosi verso Glady e trovandola con una faccia rossa sia di rabbia che di imbarazzo.

"Ma l'hai sentito!? Non mi conosce!? E invece sa chi sono! Tutti qui in città sanno chi sono per mia sfortuna! Tutti sanno di chi sono nipote e come mi chiamo, e sono sicura che lo sa anche lui! È stato lui a dirmi quella sera che forse pensavo di conoscerlo perché l'avevo visto a scuola, quindi questo significa che sa che io frequento il suo stesso istituto!"

"Ok, ma, calmati adesso!"
Disse Lucy quasi spaventata nel veder Glady così.

"Va bene, sono calma, cosa vuoi che me ne importi di uno come lui? Se dice di non conoscermi vorrà dire che non voleva essere scocciato e che non voleva conversare! Fine della storia e andiamocene adesso!"

"Ma come? Non vuoi restare ancora un po' su questa panchina ad ammirare la monotonia della città?"

Glady guardò Lucy stranita.

"Stare insieme a me ti fa parecchio male cara. Sarà meglio andarcene da questa città noiosa..."

"No! Restiamo! Voglio sorbirmi tutto il mistero di questo posto!"
Piagnucolò Lucy.

Glady fece un sospiro.

"E va bene, ma non su quella panchina!"

"Come mai? È perché questa panchina è contaminata da quel figo? Come si chiama...?"

"...Derek"

"Wow! Ha anche il nome figo! Se ti ricordi come si chiama è perché ti interessa!"

"Lucy!!! Già per quello che hai osato fare prima dovrei succhiarti tutto quel bel liquido rosso che hai nelle vene, ma siccome sono diventata una persona ragionevole, ALZATI DA QUELLA PANCA O TI PRENDO A CALCI!"

Lucy ridacchiò e si alzò. Le piaceva quando Glady era fuori di sé. Era in contrapposizione con il suo carattere malinconico che Lucy voleva a tutti i costi trasformare. Voleva farla divertire e sapeva di riuscirci in quei momenti. L'amicizia è fatta anche di punzecchiature.

Le ore passarono in fretta e in città si fece più buio di quanto non lo era già.

"Vado! È tardi ormai!"
Disse Lucy osservando il cellulare.

"Ah, hai visto l'orario nella scatoletta! Ancora non riesco a capire come si usa quel coso!"

"Te l'ho spiegato mille volte! Non importa! Fa uno strano effetto essere l'unica ragazza terrestre ad avere come amici dei coetanei che non escono pazzi per un cellulare!"

Le due ragazze si salutarono e si diressero a casa.

Nel letto Lucy guardò di nuovo la sua collana, ogni volta che si metteva a fissarla rimaneva come per un po' incantata, poi la posò e si mise a dormire.

Lucy e la perla maledettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora