Dopo pranzo ero subito salita in camera mia a studiare. L'indomani mi aspettava un'interrogazione di storia dell'arte, e dovevo ancora cominciare a leggere il capitolo in questione. Eppure, per quanto mi sforzassi di concentrarmi sul libro di testo, continuavano a tornarmi in mente gli eventi di quella mattina. Proprio su Raffaello doveva interrogarci quell'arpia? Come facevo ad impedire alla mia mente di ripensare a Raffaele ogni volta che leggevo il nome di Raffaello? Come potevo non ripensare alle sue parole?
'sei la nostra unica speranza, se la tua fede negli uomini vacilla, non sarai in grado di proteggerla' aveva detto a Michele, ma che significava? Cosa c'entrava la sua fiducia negli uomini con la sua capacità o meno di proteggermi? Improvvisamente mi tornò in mente che quando Michele mi aveva salvato la luce che aveva emanato era meno intensa del solito. Avevo sempre pensato che il potere degli angeli derivasse da Dio o dalle nostre preghiere, ma se mi fossi sbagliata? Se la vera origine del suo potere fosse in qualche modo legata alla sua fiducia in noi? Inizialmente mi sembrò una sciocchezza, ma poi, più ci pensavo, più le parole di Raffaele assumevano un senso... 'Raffaello! Devo concentrarmi su Raffaello!' mi rimproverai.
Avevo appena ricominciato a leggere il primo paragrafo per la sesta volta quando una vibrazione del telefono interruppe nuovamente la mia concentrazione. Beh, ormai avrei dovuto comunque ricominciare da capo, tanto valeva dare un'occhiata.
«Ciao bellezza! Sei sveglia? Ti va di fare qualcosa insieme oggi pomeriggio?» mi scriveva Bryan.
«Mi dispiace, devo studiare, la Hicks interroga domani. :(» risposi.
Avevo declinato il suo invito senza esitazioni, ma non mi posi nemmeno il problema. Non significava nulla, era vero che dovevo studiare, non sarei potuta comunque uscire con lui.
«Raffaello Sanzio nasce ad...» lessi ad alta voce, cercando di concentrarmi nuovamente sul libro.
'Michele, attento alle tue emozioni' aveva detto Raffaele. Ma perché? Forse gli angeli non potevano provare emozioni? Sarebbe stata una vera ingiustizia, però. Eppure Michele aveva dimostrato più di una volta di poter provare emozioni. Anche quando aveva lottato contro Lucifero, stando a quanto mi aveva raccontato, era evidente che provasse delle emozioni nei confronti di suo fratello. Allora che significavano le parole di Raffaele?
Chiusi il libro, arrendendomi. Non sarei mai riuscita a concentrarmi finché non avessi avuto le risposte che cercavo. Così scrissi a Michele.
«Ciao, quando hai un momento passeresti da me? Ho bisogno di parlarti.»
Non mi rispose subito, probabilmente era impegnato. Riaprii il libro, cercando di concentrarmi sullo studio nel frattempo. Dopo pochi minuti sentii suonare il campanello. Lanciai un'occhiata dalla finestra e notai Michele in piedi di fronte alla porta. Lo raggiunsi.
«Ciao. Già qui? Un momento, dove hai parcheggiato?» chiesi, notando che la sua auto non era nel vialetto.
«A casa mia. Sono venuto in volo.»
Ah già. Non mi ero ancora abituata all'idea che lui fosse un angelo.
«Non c'era fretta, potevi prendertela comoda. Non era un SOS.» risposi.
Michele mi sorrise mentre alzava le spalle.
«Non avevo nulla di meglio da fare. Allora? Di cosa mi dovevi parlare?»
«Ho bisogno di risposte.»
Michele annuì.
«D'accordo. Vieni, andiamo in un posto più tranquillo.»
Dove avremmo potuto andare? Non aveva la macchina... poi capii.
«Ci andiamo volando?»
Michele annuì, e io dovetti faticare per non dare a vedere il mio entusiasmo. Avrei volato di nuovo tra le sue braccia, non vedevo l'ora!
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La scelta di Eva
ParanormalEvelyn è una semplice ragazza diciassettenne con una vita già abbastanza complicata. Ha perso la madre, vive con il fratellino Ryan e suo padre, che da quando la moglie è morta ha perso ogni voglia di vivere. Costretta a lavorare nei pomeriggi dopo...