Capitolo Due

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Come praticamente ogni giorno, dopo scuola mi recai a casa di mio zio. Dalla morte di mia madre vivere con il solo stipendio di mio padre cominciò a diventare difficile, così, quando nacque mio cugino, mio zio mi chiese di fargli da babysitter per qualche ora dopo la scuola. In questo modo riuscivo a portare a casa qualcosa in più, giusto per permetterci di vivere una vita dignitosa. Billie, il mio cuginetto, aveva ormai tre anni, ed era un piccolo vulcano perennemente attivo. Stavo da lui solo tre ore al giorno, ma ne uscivo ogni giorno stravolta. Intrattenere un bambino di tre anni che non ne voleva proprio sapere di mettersi buono di fronte alla tv era parecchio stancante, ma gli volevo bene, e uscivo da casa sua ogni volta con il sorriso.

Quel giorno avevo appena salutato mia zia, appena rientrata dal lavoro, e stavo uscendo dal cancello quando vidi Ashley appoggiata ad esso che mi aspettava.

« Ash?» chiesi, stupita.

« Ciao! Ho un disperato bisogno di shopping! Devo trovare un vestito per il mio compleanno, e immagino che anche tu non ce l'abbia ancora. Quindi che dici? Vieni con me?»

« Ma...»

« Niente ma! Non accetto un no!» mi disse sorridendo mentre mi trascinava via per un braccio.

« Ehi! Dovrei anche studiare oggi!»

Lei agitò la mano in aria, come a scacciare quel pensiero.

« Su, non fare la secchiona! Il mio compleanno sarà l'evento dell'anno, dovrai vestirti di conseguenza!»

Sospirai, quando Ashley decideva una cosa era praticamente impossibile dissuaderla, così non ci provai nemmeno e mi rassegnai volentieri a trascorrere il resto del pomeriggio tra un negozio e l'altro. In fin dei conti Ashley aveva ragione, la sua festa sarebbe stata davvero l'evento dell'anno, soprattutto in una cittadina in cui non succedeva mai niente.

I suoi genitori stavano divorziando, ed Ashley non aveva preso per niente bene la notizia, così, in uno dei tanti tentativi di farsi perdonare da lei, i suoi genitori le avevano organizzato una festa da favola per i suoi diciotto anni. Le avevano concesso ogni cosa lei potesse desiderare, così lei aveva deciso di fargliela pagare facendosi regalare una festa in un castello, a cui sarebbe stata invitata tutta la scuola, rigorosamente in abiti eleganti. « Se vogliono che li perdoni devono fare le cose per bene!» mi aveva detto qualche giorno prima, quando le avevo fatto notare l'egoismo che dimostrava con tale atteggiamento. Nonostante tutto però la capivo, sapevo che quell'atteggiamento arrogante era solo una maschera per celare il suo dolore. Ashley aveva sempre avuto un ottimo rapporto con entrambi i genitori, e la notizia di quel divorzio la faceva sentire nella condizione di dover scegliere da che parte stare. Se da una parte desiderava che i suoi genitori fossero felici, dall'altra non riusciva ad accettare che non potessero esserlo insieme.

«Ti sbrighi o no?» mi chiese, ridestandomi dai miei pensieri.

«Si, si, scusami!»

Così ci incamminammo verso il vicino centro commerciale. Due ore dopo Ashley stringeva tra le mani il suo nuovo vestito. Era in seta rosa, lungo fino ai piedi, senza spalline e con un corpetto attillato e una gonna morbida ma non troppo ampia. Io nel frattempo avevo solo sognato. Avevo provato diversi abiti, certo, ma tendevo a trovarci sempre qualche difetto, per un motivo piuttosto semplice, non potevo permettermeli. Lavoravo dopo la scuola per portare qualche soldo a casa, e a me in tasca non restava molto, di conseguenza non intendevo spendere tutti i miei risparmi per un abito che probabilmente avrei indossato una, massimo due volte nella vita. Sapevo che se l'avessi ammesso ad alta voce Ashley si sarebbe subito offerta di pagare il vestito al posto mio, ma non volevo che i suoi genitori dovessero accollarsi anche la spesa del mio vestito. Entrambi i suoi genitori avevano uno stipendio molto alto, sapevo che non sarebbe stato un problema per loro, ma le avevano appena organizzato una festa in un castello, non era giusto che Ashley gli chiedesse altro, per quanto fosse arrabbiata. Inoltre negli ultimi cinque anni avevo imparato a cavarmela da sola, a comprendere il valore del denaro, per questo motivo nonostante tutto volevo acquistare quel vestito con le mie sole finanze.

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