Capitolo Dodici

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 Mentre riportavamo a casa mio fratello dall'asilo, Michele mi aveva chiesto per la terza volta se avrei incontrato Bryan al parco o meno. Per la terza volta gli risposi che non avevo ancora preso una decisione. Mancava poco più di un'ora all'appuntamento, e, nonostante volessi davvero scoprire cosa poteva dirmi su di me e sulla mia missione, il mio istinto mi suggeriva di ascoltare gli avvertimenti del mio ragazzo e restarmene a casa. Era anche vero, però, che quella poteva essere l'unica occasione che avrei avuto per sapere la verità. Se però avessi deciso di raggiungere Bryan, non avrei saputo a chi lasciare Ryan, visto che Michele avrebbe sicuramente insistito per accompagnarmi. Avrei dovuto portarlo con me? Non mi sembrava il caso, visti gli argomenti di cui dovevo parlare con Bryan.

Ormai tutto sembrava invitarmi a restare a casa, eppure, alle sei meno venti mi alzai dal divano dove mi ero seduta a rimuginare, mi diedi una rapida ravvivata ai capelli con le mani, dissi a Michele di raggiungermi per badare a Ryan, e appena lui arrivò io infilai la porta.

Lui mi fermò per un braccio.

«Dove credi di andare?»

«Da Bryan.» risposi, chiedendomi dove volesse andare a parare, visto che sapeva bene dell'appuntamento.

«Se vuoi andarci non te lo impedirò. Ma non ti lascerò andare da sola.»

«Ma se tu vieni con me, chi resterà con Ryan?»

«Non lo so, ma tu non andrai al parco da sola. È pericoloso, e proteggerti è la mia missione. Se anche restassi con Ryan, nel caso ti trovassi in pericolo non esiterei a lasciarlo solo per venire ad aiutarti. La mia priorità sarai sempre tu, Evelyn. C'è troppo in gioco perché io ti lasci andare in giro da sola. Se i demoni dovessero riuscire nel loro intento l'intera umanità sarebbe in pericolo, e io non potrei fare nulla per aiutarvi.»

Quelle parole mi ricordarono che già una volta mi aveva detto che la scelta che avrei dovuto fare avrebbe avuto conseguenze sul destino di tutti gli uomini, ora venivo a sapere che se i demoni fossero riusciti ad uccidermi avrei in qualche modo messo nei guai l'intera umanità. Ma che significava?

Dopo averci rimuginato un po' su espressi a Michele la mia teoria.

«Quindi, a quanto ho capito, i demoni vogliono uccidermi perché così non potrei fare la scelta di cui mi hai parlato, giusto?»

Michele mi sorrise e annuì.

«Ci sei arrivata da sola, vedo. Non conosco nei dettagli i piani di quegli esseri, il loro obiettivo non dovrebbe essere quello di ucciderti, ma ci stanno provando, quindi suppongo che lo stiano facendo perchè non vogliono farti arrivare al momento della scelta.»

«Ma perché? Ho capito che dovrò fare una scelta che potrebbe mettere in pericolo l'umanità, anche se non so come. Ma se io non scelgo, loro che ci guadagnano? Inizieranno a prendersela con gli esseri umani, così, per il gusto di farlo? Ma perché non farlo già adesso?» ragionai ad alta voce.

«Se lo facessero ora, noi angeli interverremmo per fermarli e i demoni sanno bene che l'avremmo vinta noi. Per il resto, sinceramente non so con certezza cosa accadrebbe se tu non arrivassi alla scelta, mio Padre mi ha solo detto che avrei dovuto proteggerti e guidarti senza influenzarti in alcun modo, ma suppongo che i demoni credano che se riusciranno ad ucciderti poi potranno avere l'umanità ai loro piedi.»

Rabbrividii al solo pensiero.

«E sarà realmente così?»

«Non lo so. È probabile.»

Se da una parte ora desideravo ancora più intensamente raggiungere Bryan per avere le risposte alle mie domande, dall'altra non avevo più nessuna intenzione di andarci da sola.

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