19 (3 esame pt.3)

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Cinque sveglie già suonate alla sesta allungo il braccio,tra meno di quindici minuti devo essere a scuola.
La voce di mio padre trilla nella mia povera testa "Ash,sono le otto e dieci!"
Mi stropiccio gli occhi mentre impreco sotto voce andando in bagno.
Sciacquo velocemente il mio corpo e indosso una felpa,un paio di jeans e i miei anfibi di pelle nera.
Attorciglio i miei capelli in una croccia disordinata ed esco.

Sono le otto e un quarto.
Il tintinnio della campanella tuona nelle orecchie.
Ecco,iniziamo anche questo "penultimo esame"

La matematica non è il mio forte.
Però ho studiato abbastanza da prendere il massimo dei voti.

Cinque ore dopo

Tylor ieri al cellulare mi ha raccomandato di restare fuori al cancello della scuola,non so cosa vuole fare ma spero che mi porti a pranzo ,sto morendo letteralmente di fame!

La voce di Cory in lontananza sta gridando il mio nome.
"Ash rispondi quando ti chiamo" Posa una sua mano sulla mia spalla,ha il fiato corto.
"Torni con me?"
"No,vado a pranzo con un mio amico"
Alza il sopracciglio sinistro e sorride facendo finta di svenire mettendosi una mano sul petto.
Mi fa ammattire quando lo fa
"Amico?"
"Si è un conoscente!"
Sì guarda in torno poi scuote la testa ed indica una persona dietro di me
"È lui?"
Giro la testa lentamente.
Annuisco mordendomi il labbro. Ho paura della sua reazione.
"Va e vola dove non puoi arrivare!"
Lo scruto minacciosamente: cosa?
Lo vedo andare via ma poi si ferma e guarda Tylor "Entro le otto a casa" borbotta come farebbe mio padre al mio primo appuntamento.
Guardo Tyler imbarazzato mentre saluta con un cenno di mano il mio fratellastro protettivo.

Il nuovo pik-up  di Tylor ci fa strada in un lurido ristorante più economico di tutti.
"Madame Ashlyn si accomodi!" Scherza dandomi una pacca sulla spalla,lo fulmino con lo sguardo ma poi scoppio in una fragorosa risata. Se vuole far colpo su una ragazza portandola in uno squallido ristorante casereccio non ci sta riuscendo.
Osserva il menu mentre il cameriere aspetta la sua decisione.
"Un panino con bacon per me e pasta al formaggio per la signorina"
Restituisce il libricino e il cameriere scopare nella cucina.

Talee si guarda intorno poi dice: -"È qui che faccio i miei scontri"
"Che generi di scontri?"
Io non penso che un ragazzo dolce e gentile come lui possa fare a botte qui, in questo posto decadente.
Succhia la cannuccia della bevanda poi ingoia il liquido freddo.
"Cazzotti,pugni quel genere violento"
Si rende conto di quello che sta dicendo quando nota la mia faccia
"Vedi quella gabbia gialla e rossa? -la indica- lì faccio a botte,cioè sfogo la mia rabbia..."
Non capisco ancora,su cosa deve sfogarsi?
Scuoto la testa e sorrido
"Tu sei pazzo!"
"Si pazzo,pazzo questo ristorante" Sogghigna spero stia scherzando!

La cena va tutto a meraviglia fino a quando il mio cellulare squilla segnando sul display il nome di mio padre
Faccio segno di scuse a Tylor e mi allontano dal tavolo
"Papà sto cenando.."
Dall'altra parte della cornetta si possono sentire forti urla e cocci che si frantumano a terra.
"Ma cosa succede?"
"Cory è impazzito..." Sussurra.
E di nuovo urla e cose che cadono pesantemente.
Senza salutare o avvertire Tylor esco fuori mi farò perdonare domani.
Il primo taxi che ho trovato era quasi pieno.
Lo pago e scendo. È caro come mezzo pubblico,ma molto comodo.
La porta di casa è socchiusa
Sgrano gli occhi per il caos.
Sono disorientata dalla grande confusione.
"Casa succede qui?" Mi faccio strada fra il mobili e i vasi rotti.
Cory è appoggiato con la schiena sulla finestra vicino al forno,e con una mano sorregge una bottiglia di qualche marca d'alcol.
Mi avvicino a lui,ma indietreggia barcollando.
"Perché ti sei ridotto in questo stato?" Sbotto sapendo già la sua risposta
"Perché ti interessa?"
"Cory mi interessa" Gli accarezzo la guancia piena di sudore.
"NO INVECE .Perché invece di uscire con Tylor,potevi farlo con me!" Sì scusa subito dopo per aver alzato la voce.
Gli scosto i capelli dalla fronte e sfioro la sua guancia.
"Non toccarmi!" Tira un pugno al cartongesso che ricopre la cappa del forno.
Sobbalzo dalla paura.
La sua faccia si addolcisce "Non volevo spaventarti" Si avvicina,ma indietreggio
"ASH, -urla- scusami non volevo urlare" Si distrugge le mani
"non fa niente" Lo riassicuro salendo le scale.

Innamorata del mio fratellastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora