Capitolo 3

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Aiden

Vado sul retro e ritorno nella mia forma umana, prendo gli indumenti e me li infilo con una calma flemmatica. Mia sorella, al contrario, gli afferra con i denti, stando attenta a non strapparli, e si dirige verso il gazebo al coperto per non essere vista dagli altri.

No che qualcuno abbia così voglia di farsi sbranare dal suo compagno per aver posato gli occhi su Lysa.

Ci tengono abbastanza alla pelliccia da non sfidare lui o me.

Indosso la felpa ed entro in casa passando dalle cucine, dove una decina di persone tra uomini e donne, tutti umani, ed un paio di lupi dal rango insignificante, stano già preparando la cena per questa sera.

I cibi cuociono in grosse pentole di rame, le verdure vengono pelate e messe in grosse casseruole, i domestici si stanno dando un gran da fare affinché ogni cosa sia perfetta in ogni minimo dettagli.

Prendo una mela rossa e con disinvoltura mi dirigo nella sala delle riunioni.

Nella stanza tutti hanno preso posto a sedere, persino mia sorella nonostante si sia trasformata dopo di me.

Nostro padre mi guarda corrucciato, serio, e gli posso leggere l'impazienza e la disapprovazione nello sguardo scuro, identico al mio.

Mi siedo alla sua destra, salutando i presenti con un cenno del capo.

"Dal momento che tutti si sono degnati della loro presenza," esordisce l'alfa, lanciandomi volutamente questa frecciatina "direi che è il momento di parlare di un fatto grave ed oltraggioso."

Regna il silenzio assoluto, solo la voce cavernosa ed imperiosa del capobranco, tutti gli altri sono concentrati su di lui.

"Sappiamo che gli Umani si stanno organizzando tra di loro per un colpo di stato. Vogliono impossessarsi di un potere che non gli appartiene."

I volti dei presenti iniziano a farsi perfidi, malevoli, già sul piede di guerra e con l'intento di attaccare questa razza infida.

"Sono anni che cercano di organizzarsi, ma sono troppo stupidi e troppo assetati di potere che questo gli acceca." dice uno dei più fedeli ad Anaximander, non molto sorpreso.

"Qui non stiamo parlando di riunioni segrete, ma di una vera o propria ribellione."

A queste parole susseguono brusii scandalizzati e contrariati.

Senti un po' questi umani. Alla fine ci vogliono fare la pelle, dopo tutto quello che noi abbiamo fatto per loro.

Razza bastarda ed ingrata.

"Non hanno i mezzi, le forze e il numero di uomini atti a mettere in piedi una cosa del genere." afferma il beta, Frank.

È da tanto che consiglia a mio padre ma non mi è mai piaciuto. La prima cosa che farò una volta diventato alfa – e ormai non manca molto – sarà esimerlo dal consiglio e in caso di una sua resistenza, non esiterò ad esiliarlo.

"A quanto pare hanno trovato tutto ciò gli serviva." risponde lui in tono austero, socchiudendo un attimo gli occhi.

È stanco, lo sento e lo vedo, e purtroppo non sono il solo che se ne è accorto.

Il suo ritiro giunge al momento giusto, non ha abbastanza energie per affrontare una minaccia di tale portata se ciò che si dice è vero.

"Che si siano alleati con i succhiasangue?" chiede mia sorella.

"No, le nostre spie dicono che anche loro sono spiati e che hanno aumentato le sentinelle e i turni di guardia."

Se entrambe le razze superiori sono a rischio di tradimento, ci può essere una sola spiegazione.

L'amante dell'alfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora