La luna splendeva nel cielo nero.
Le stelle erano perfettamente visibili nel firmamento terso, e tutte le costellazioni ben riconoscibili.
Il silenzio regnava sovrano, mentre tutto era immerso nell'ombra.Qualche angolo era illuminato dalle torce, o da qualche braciere posto ad intervalli regolari lungo il camminamento delle mura.
Le fiamme danzavano a ogni leggera folata della brezza notturna, dando vita a giochi di ombre e ghirigori che potevano facilmente trarre in inganno un occhio stanco.Faceva freddo, un freddo anomalo per quella stagione.
Mitha si strinse nel sottile mantello che aveva recuperato nell'armeria.
Sopra la tunica leggera, la cotta di maglia era gelata, e gli procurava una fastidiosissima sensazione di freddo perenne.Il suo fiato dava vita a una lingua di condensa. Aveva i brividi. Dannazione, chi gliel'aveva fatta fare quella pazzia... non sarebbe potuto rimanere nel calduccio della torre ancora per un po'? Dopotutto, il cambio sarebbe arrivato in meno di un'ora.
"Che se lo facciano loro, il giro di perlustrazione" pensò, facendo rapidamente dietrofront.
Si avviò rapidamente verso il suo posto di guardia, con il mantello che gli svolazzava alle spalle.
Non vedeva l'ora di tornare al suo giaciglio. Era stato un idiota ad ubriacarsi, la sera prima.
La testa gli pulsava ancora, tanto era stata terribile la sbornia. La lancia minacciava continuamente di scivolargli dalle mani ricoperte di ferro, e strascicava rumorosamente i piedi sul camminamento di pietra.Tutto il castello era al banchetto per la festa dell'equinozio di autunno. Festeggiavano tutti tranne lui, probabilmente. Che rabbia gli faceva quel pensiero...
Un rumore.
Si bloccò sul posto, rimanendo completamente immobile e tendendo le orecchie in ascolto.
Fermò persino il suo stesso respiro, ma niente. Non sentì niente.
Eppure non poteva esserselo immaginato. Era stanco e intirizzito, ma dannazione, non aveva le allucinazioni.
Non era riuscito a distinguere chiaramente quel rumore. Un fruscio, come quello del metallo che struscia contro la pietra.
Si avvicinò alla merlatura alla sua sinistra, sporgendosi per osservare sotto di lui: le pareti buie correvano per quasi quaranta passi verso il basso, per poi terminare in un ampia radura erbosa, interrotta soltanto da qualche tronco d'albero tagliato.
Nulla si muoveva, tutto era silenzioso.
Un altro rumore, stavolta alla sua destra.
Questo l'aveva udito chiaramente.
Dopo un attimo di esitazione, rinnovò la presa sulla lancia, puntandola nell'oscurità di fronte a lui.
No, questo non se lo poteva essere immaginato.
Per un momento gli balenò l'idea di suonare il corno che gli pendeva lungo il fianco. Ma diavolo, avrebbe svegliato tutto il castello. E, se si fosse sbagliato, sarebbe stato oggetto dello scherno di tutti, se non peggio.
No, prima doveva verificare di persona.Iniziò a camminare verso il punto in cui pensava di aver udito il rumore, cercando di procedere il più silenziosamente possibile, ma gli anelli della cotta di maglia tintinnavano a ogni passo, producendo un lieve rumore che a lui sembrava un baccano infernale.
Il cuore iniziò a battere velocemente, forse troppo. Una goccia di sudore freddo gli scese lungo il collo, insinuandosi al di sotto della tunica.
Niente. Il silenzio più assoluto tutt'intorno a lui.
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L'Arte della Spada
Fantasía"Le ferite sanguinanti non sono le uniche ferite che vengono inflitte dalla guerra" Tre popoli. Tre guerrieri. Un mondo perennemente in guerra. Quando lo scontro tra culture diverse diventa l'unica via per la diplomazia, saper uccidere diventa l'uni...