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Quando tornai a casa ebbi paura di quello che avrei trovato. Avevo fatto tardi, non mi ero nemmeno resa conto dell'ora. Il problema era che con Camila ero stata bene e non avevo pensato a niente.
Sicuramente avrei trovato mio padre seduto a tavola con il solito bicchiere di caffè tra le mani.
Era molto tardi, le 19, e non sapevo che cosa avrei dovuto dire a mio padre. Di certo non la verità.
Aprii il cancello con il cuore in gola e le mani tremanti, controllando le finestre.
C'era una luce accesa in cucina, ed il panico mi invase.
Quando entrai in casa mi accorsi che mio fratello era ancora a lavoro, perché c'era troppo silenzio.
Trovai il mio padre seduto su una sedia in cucina, con la sua abituale tazza di caffè fra le mani come mi ero immaginata.
<< Dove sei stata?>> chiese subito senza nemmeno salutare.
Io entrai in cucina timidamente, appoggiando la borsa sul pavimento e guardandolo.
<<Ho fatto un giro in centro. Sono stata a Londra. Scusa se non te l'ho detto>> dissi.
<< Mi hai fatto venire un colpo. Quando non mi hai risposto ho pensato alle peggio cose. Tuo fratello non mi ha detto nulla>> disse papà alzandosi da tavola e venendo verso di me.
Lo guardai appoggiare una mano sulla mia spalla e abbracciarmi forte.
Mi aggrappai a lui e sperai che mi perdonasse.
<< Da oggi sei in punizione. Potrai uscire soltanto per andare a lavorare>> disse quando mi lascio andare.
<< Come in punizione? Perché?>> chiesi in totale confusione.
<< Perché si. Mi devi sempre dire dove vai, non puoi sparire così dal nulla. Che ti serva da lezione>> e detto questo uscì dalla cucina lasciandomi sola.
Sbuffando, mi avvicinai al frigorifero e presi un po' d'acqua, bevendo direttamente dalla bottiglia come per fare un dispetto.
Pensai di inviare un sms a Shane ma era tutto inutile. Non sarebbe servito a nulla.
Pensavo mi avesse aiutato invece mi aveva lasciata da sola.
Uscii a mia volta dalla cucina per andare in camera mia. Papà era in bagno così mi rifugiai in camera, togliendomi le scarpe e il vestito per indossare qualcosa di più comodo.
Mi accorsi di aver lasciato la borsa al piano di sotto così scesi le scale ancora una volta per andare a prenderla.
Proprio in quel momento la porta di casa si aprì ed entrò mio fratello.
Quando mi vide divenne bianco come un lenzuolo, e non mi salutò neppure.
<< Sono in punizione, per colpa tua>> gli dissi prima di andare in cucina prendere la borsa.
<< Colpa mia? Perché mai sarebbe colpa mia?>> chiese lui seguendomi.
<< Perché non hai detto niente a papà. Pensavo gli avessi detto che uscivo per andare in centro invece quando sono tornata era qui ad aspettarmi furioso come non mai>>
A dire la verità era abbastanza tranquillo ma volevo che mio fratello si sentisse in colpa.
<< Mi dispiace, ma a dire la verità me ne sono dimenticato>> disse Shane andando verso il frigorifero.
<< Va bene non fa niente, ma intanto io sono in punizione>> dissi rassegnata.
Lasciai che mio fratello mangiasse qualcosa per tornare in camera.
Papà ora era del suo ufficio così andai prima in bagno per rinfrescarmi un po'. Decisi all'ultimo di fare una doccia, e quando uscii trovai Shane che mi chiese se volessi una pizza.
Gli dissi di si anche se non avevo molta fame, così lui andò nello studio di papà per chiedergli che gusto volesse.
Io aspettai in camera mia, ascoltando la musica.
Per tutto il tempo pensai a Camila, a quello che era successo fra noi.
Pensai anche a dove potesse essere in quel momento. Forse con Michael, o forse semplicemente a casa sua.
Dovetti smettere di pensare a lei quando arrivarono le pizze.
Cenammo in cucina senza dire una parola, poi papà si alzò da tavola per andare a fare una doccia e prepararsi per il lavoro.
Toccava a Shane pulire i piatti così io restai sul divano a guardare la tv.
Non davano niente di interessante, così quando papà uscì di casa per andare a lavoro io salutai Shane e salii in camera mia.
L'indomani dovevo andare a lavorare.
Ovviamente pensai a Camila prima di addormentarmi.
Quando mi svegliai mi accorsi di essere sola a casa. Shane era già uscito per il suo turno all'ospedale, così feci colazione da sola.
Al supermercato non c'era molta gente così mi concentrai meglio sul mio lavoro.
Non c'erano bambini che andavano addosso agli scatoloni che stavo svuotando, non c'erano molti anziani che mi chiedevano di passargli i prodotti sistemati sugli scaffali più alti.
Feci anche un turno alla cassa.
Tutto sembrava andare per il verso giusto quando vidi entrare Michael.
Indossava una camicia a scacchi nera e bianca e trascinava con lentezza il carrello.
Mi irrigidii sul posto e sperai non venisse nella mia cassa.
Fortunatamente non lo vidi più e non toccò a me servirlo.
Visto che ero in punizione fui costretta a tornare a casa subito senza fare deviazioni.
Aver visto Michael mi fece venire voglia di chiamare Camila, per accertarmi che stesse bene, ma quando provai a chiamarla, in camera mia, non rispose nessuno.
Pensai di aver sbagliato il numero così lo controllai un'altra volta ma non c'era niente di sbagliato.
Semplicemente lei non mi rispondeva.
Mi lasciai cadere a peso morto sul letto e appoggiai la testa sul guanciale.
Iniziai a pensare alle peggio cose, che Michael l'avesse scoperta come era successo a me, che si fosse tradita dicendo la verità al suo protettore.
Qualcosa mi diceva che gli aveva detto una bugia.
L'unica cosa che potevo fare era a dormire così mi cambiai e tornai sul letto.
Quando mi svegliai sentii chiaramente la presenza di mio fratello in casa e scesi per fargli compagnia.
Con lui c'era Jennifer, e parlammo ancora una volta del suo lavoro. Stare in punizione era orribile. Dovetti tornare a letto all'incirca alle 22 perché non avevo nient'altro altro da fare.
Pensai a Camila quando entrai in camera.
Pensai a Camila quando mi misi sotto le coperte.
Pensai a Camila quando mi addormentai.

Pensai di uscire di casa di nascosto quando papà annunciò di avere un turno di lavoro massacrante.
Faceva il chirurgo e doveva lavorare anche di notte. Mio fratello sarebbe uscito con Jennifer e quando uscì di casa verso le 21 io aspettai qualche minuto prima di uscire a mia volta.
Non presi l'auto ma decisi di arrivare in centro a piedi.
Mi sentii in colpa ma a restare ancora in casa sarei scoppiata.

Ecco il capitolo nuovo come promesso Cosa ne dite? Non è successo molto a parte la punizione di Lauren, ma dal prossimo succederanno molte cose :) Grazie per tutti i voti e le visualizzazioni, vi voglio bene alla prossima 😘

CamilaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora