《 Signorino Bieber,come abbiamo appena definito il diossido di carbonio? 》Mi riprese il professore di chimica,che odiavo talmente tanto da desiderarlo morto. Sbuffai e ruotai gli occhi,alzandomi successivamente per parlare.
《 È un ossido acido formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno,più comunemente chiamato anidride carbonica 》Risposi monocorde,guardando dritto negli occhi il professore. Ricambiò lo sguardo ma dopo qualche secondo annuì,facendomi capire che potevo sedermi. Sorrisi compiaciuto e ritornai a pensare ad Ariana. Quello sciocco credeva che fossi distratto,lo ero ma non completamente.
Era tutta la mattinata che l'immagine di Ariana distesa nella neve a guardare il corpo morto di sua madre mi uccideva. Ero stato un vero e proprio stronzo a non aiutarla ma non potevo fare altrimenti. Sicuramente,mia mamma era dietro la finestra a studiare ogni mia mossa e avrà sorriso per la soddisfazione quando spinsi per terra la mia migliore amica.
Mi stavo maledicendo mentalmente per non aver dato poca importanza alle minacce dei miei genitori. Finalmente,la campanella suonò e io mi affrettai ad uscire dalla scuola,non volendo rivolgere la parola a nessuno.
《 Signorino Bieber,si fermi per un momento. 》Mi girai,vedendo il professore scrutarmi attentamente. Sospirai e posai la mia cartella vicino alla scrivania,mettendo poi le mani dentro le tasche della mia uniforme.
《 Ho notato che è da molto tempo che frequenta la signorina Grande. Sa che è ebrea,vero? 》Mi domandò preoccupato e io annuì,non svelando nessuna venatura di rabbia. Ma in quel momento,il mio animo voleva spaccare in mille pezzettini tutto e tutti,persino la faccia di quell'imbecille. Si preoccupava solamente della reputazione della scuola e non si faceva mai i cazzi suoi.
《 Per non finire nei guai,le consiglio di non frequentarla più. È per il suo bene 》Mi posò una mano sulla spalla e dopo averle dato una breve occhiata,mi scansai.
《 Lo sto già facendo 》Risposi duramente e lui stupito annuì. Non volendo sentire altro,presi la mia cartelletta e uscì dalla scuola,non aspettando il suo permesso. In poco tempo,arrivai a casa e constatai che non c'era praticamente un'anima viva. Sul tavolo della cucina,trovai un bigliettino da parte dei miei genitori dove c'era scritto che ritornavano fra una settimana perché erano partiti per un lungo viaggio.
Non c'era scritta la destinazione ma questo poco importava. Dentro di me,stavo letteralmente saltellando per la gioia. Per un'intera settimana,nessuno mi avrebbe controllato e per un'intera settimana,potrò aiutare Ariana a scappare. Si,scappare.
Gli uomini di Hitler avevano cominciato a sequestrare la gente con le stesse origini di Ariana e a condannarle a morte. Per la piazza,si sentivano solo le urla e i pianti delle donne che vedevano i loro mariti portati chissà dove. I bambini guardavano la scena con gli occhi spalancati per il terrore mentre il popolo tedesco esultava.
Addirittura,ho visto due uomini sputare in faccia a tre donne che nel frattempo se ne stavano ferme,mentre i soldati le amanettavano. La stessa sorte sarebbe potuta accadere ad Ariana se non si rifugiava da qualche parte in tempo.
Dopo essermi tolto l'uniforme e cambiato i vestiti,uscì di casa e mi diressi verso la casa di Ariana. Nella neve,c'era ancora la sagoma del suo corpo che si sdraiò per terra quando me ne andai. Sentì il magone salirmi in gola quando accanto al corpo di sua madre,la vidi accasciata a terra. Le sue braccia circondavano il corpo della più grande e tutto questo lo definirei dolce ma raccapricciante allo stesso tempo.
《 Ari... 》La chiamai dolcemente,pulendole la vestaglia da notte dalla neve. La sua pelle era praticamente gelata e cercai di ascoltare i suoi battiti per capire se era ancora viva e se respirava ancora. Presi il suo piccolo corpicino ed entrai nella mia casa,dicendomi che mi sarei occupato del corpo della madre più tardi.
Ariana gemeva di dolore debolmente quando la feci sedere all'interno della mia vasca da bagno. A differenza della sua famiglia,l'acqua corrente poteva essere sia calda che fredda e non dovevo alzarmi presto la mattina per andare a riempire un catino al fiume.
Sospirai per la frustrazione,sapendo che per riscaldare il suo corpo la dovevo bagnare con l'acqua calda e di conseguenza spogliarla. Lentamente,le slacciai la vestaglia e chiusi gli occhi,dicendomi che non era quello che voleva Ariana. Ma se non lo facevo,poteva morire per ipotermia.
《 Perdonami 》Le sussurrai all'orecchio,consapevole che non potesse comunque sentirmi e la spogliai del tutto. Riempì velocemente la vasca in modo tale da non soffermarmi a guardarla. Era semplicemente magnifica. Magra al punto giusto e con le sue forme poco sviluppate,ma che mi piacevano comunque.
Presi da un barattolo una manciata di scaglie di sapone e le mescolai con l'acqua per far sì che si sciogliessero. I capelli di Ariana erano diventati di un colore abbastanza spento,non erano più di quel castano molto scuro che adoravo terribilmente. La sua pelle era ancora fredda ma non come prima ed era letteralmente grigia. Tutto il suo corpo era grigio per il freddo e mi affrettai ad accendere la piccola stufa portatile che avevo da un paio di anni per riscaldare il bagno.
Le massaggiai le spalle lentamente e la feci rilassare con movimenti circolari sul collo,facendola gemere. Sorrisi,contento che si fosse ripresa quasi del tutto,e continuai a riscaldarla. In poco tempo,era fuori dalla vasca avvolta in un asciugamano bianco. Le pettinai delicatamente i capelli e li feci asciugare all'aria,visto che non erano completamente bagnati.
Andai nella mia camera e presi dei pantaloni di lana grigia e un maglione nero che poco dopo feci indossare ad Ariana. La presi ancora una volta e la portai in salotto,mettendola poi nel divano. Buttai nel camino un po' di legna per ravvivare il fuoco e avvolsi con una coperta il corpo della ragazza.
Uscì di casa e mi diressi verso la casa di Ariana,vedendo che c'era ancora il corpo di sua mamma,ormai quasi completamente ricoperto dalla neve. Con una pala che trovai nel ripostiglio della casa,feci una buca abbastanza profonda da contenere un uomo nel terreno. Sotterrai la donna e sospirai,appoggiando le mani sul terreno gelato.
Stavo male per Ariana. Suo padre non si era fatto vivo e pensai che fosse uno di quegli ebrei sequestrati dai nazisti. Diedi un ultimo sguardo alla tomba improvvisata e ritornai nella mia casa.
Ariana si era addormentata sul divano e le toccai la fronte,vedendo che aveva le guance rosse come due pomodori. Capì che aveva la febbre molto alta e le misi un panno bagnato sul petto,dopo averle tolto il maglione e averle messo una canottiera,ricordandomi di quando avevo la febbre e mia mamma mi consigliò di mettermi qualcosa di freddo sul torace per abbassare la temperatura.
La feci sedere sulle mie gambe e accocolare al mio petto,sentendo poi un sospiro di sollievo da parte sua. Sarà una giornata molto lunga.
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Jariana~DANGEROUS LOVE
Fanfiction*Siamo negli anni della Seconda Guerra Mondiale* Ariana e Justin sono migliori amici da molti anni ma c'è un'unica differenza: Ariana è ebrea,mentre Justin è tedesco. Prima dell'ascesa al potere di Hitler,non ci sono stati particolari problemi per...