Siamo arrivati a Lipsia. È una città molto bella che avevo visitato già un paio di volte ma per Ariana è la prima volta.
Una volta scesi dal treno,cominciò a guardarsi attorno con la bocca spalancata per lo stupore e con gli occhi lucidi per la felicità.
Le presi la mano e ci incamminammo verso un bar,che non aveva nessun cartello all'entrata che diceva che gli ebrei non potevano entrare.
«Vuoi prendere qualcosa?» Chiesi ad Ariana una volta che ci siamo seduti ad un tavolino. Lei cominciò a leggere attentamente il menù e ogni tanto si leccava il labbro,facendomi sgranare gli occhi.
Era diventata più...sensuale dall'ultima volta che l'avevo vista e dovevo abituarmi a questi gesti per lei normali.
«Una fetta di torta al cioccolato e un bicchiere di succo d'arancia» Mi disse e io annuì andando al bancone ad ordinare. Ritornai poco dopo con due vassoi uguali,visto che avevo preso le stesse cose.
Cominciammo a mangiare in silenzio ma sentivo comunque lo sguardo di Ariana su di me. Feci finta di niente,prendendo un sorso di succo dal mio bicchiere.
«Grazie» Disse semplicemente e io alzai lo sguardo per guardarla. Aveva le guance rosse per l'imbarazzo e per farla sentire più a suo agio le sorrisi leggermente.
«Per cosa?» Le chiesi,anche se sapevo già la risposta.
«Per avermi aiutato a scappare» Mormorò e io sorrisi,prendendole la mano. Lei la strinse fortemente e abbassò la testa,continuando a mangiare.
«Cosa hanno detto i tuoi genitori?» Chiese preoccupata dopo un po' di tempo.
«Veramente non sanno che sono scappato. Resteranno fuori casa per due giorni e io ne ho approfittato» Mi guardò a bocca aperta e poi sbatté gli occhi più volte.
Sapeva che i miei genitori erano molto rigidi per quanto riguardava la disciplina e il rispetto delle regole e odiava quando mi mettevo nei guai per andare a trovarla a casa sua di nascosto.
«Ti ammazzeranno...» Disse seria e io risi leggermente,scuotendo la testa.
«Mi cercheranno per tutta la Germania,perciò finiamo di mangiare e prendiamo un altro treno» Le dissi e lei mi guardò confusa.
«Dove andremo?» Mi chiese.
«Dobbiamo cercare di arrivare in Austria entro le quattro del pomeriggio,così possiamo riposarci per qualche ora per poi partire di nuovo» Lei si morse il labbro e divenne tutto ad un tratto pensierosa.
«Non puoi spendere tutti questi soldi per me,Justin» Mi rimproverò,facendomi innervosire. Stavo facendo di tutto per lei e pensava solamente ai soldi.
«Vuoi vivere,Ariana?» Domandai con tono duro. Lei sussultò sul posto e tremò leggermente.
«Rispondi» Dissi con tono freddo e distaccato. Mi alzai continuando a guardarla e presi i due borsoni.
«S-sì,ma n-non intendev-» La interruppi con uno sguardo truce e carico di odio. Lei si alzò continuando a tremare e si tenne a debita distanza da me.
«Se vuoi proprio vivere,allora fregatene dei soldi che spendo per i viaggi perché mi sto facendo il culo per te e non te ne rendi nemmeno conto!» Sbottai. Stavo cominciando ad incazzarmi e non era un bene per lei.
«Se proprio ero un peso,potevi lasciarmi anche nel campo a morire» Alzò la voce anche lei e io mi affrettai a prenderla per una spalla.
«Muoviti ad uscire,prima che ti metta le mani addosso» Le sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra con tono minaccioso. Poco dopo vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime.
«Lo faresti veramente? È così che voi tedeschi trattate le donne?» Mi domandò con voce flebile,cominciando a piangere. La lasciai andare,rendendomi conto di avere esagerato.
«Andiamo» Le ordinai,facendole sfuggire un singhiozzo strozzato. Si strinse nelle spalle e si mise accanto a me. Uscimmo dal bar e andammo alla stazione di Lipsia,che si trovava a pochi passi da dove ci eravamo fermati.
Prendemmo due biglietti per Vienna e per tutto il tempo non parlammo. Ariana non si era ancora calmata del tutto e mi dispiace,perché non le avevo mai mostrato questo lato di me. Evidentemente non se l'aspettava.
La mia famiglia era dell'idea che le donne dovevano sottostare continuamente agli ordini degli uomini,senza ribattere,e se necessario dovevano essere punite. Non avrei mai picchiato Ariana,sarei stato pazzo a farlo.
L'ho detto solo per spaventarla,non parlavo seriamente. Ma lei evidentemente aveva interpretato male la mia risposta.
Dopo che le SS controllarono le nostre carte d'identitá,il treno poté partire e io guardai dal finestrino il paesaggio che scorreva veloce davanti ai miei occhi.
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Scusate veramente per l'attesa...non è da me farvi aspettare così tanto ma è stato un mese un po' particolare e approfitto di questo momento per dirvi che io quest'anno faccio la seconda superiore e sarà molto più difficile della prima,poi ho un sacco di cose da fare e oddio non so se resterò dietro a tutti i miei impegni,incluso Wattpad. Se non dovessi farmi sentire per molto tempo vuol dire che sono impegnata e vi prego di avere pazienza. Grazie.
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Jariana~DANGEROUS LOVE
Fanfiction*Siamo negli anni della Seconda Guerra Mondiale* Ariana e Justin sono migliori amici da molti anni ma c'è un'unica differenza: Ariana è ebrea,mentre Justin è tedesco. Prima dell'ascesa al potere di Hitler,non ci sono stati particolari problemi per...