Capitolo 2

695 89 21
                                    

Non riuscivo a parlare. Quelli che un tempo avevano avuto il diritto da parte mia di essere definiti degli amici,oramai mi guardavano storcendo il naso schifati. Guardavano la mia uniforme,cercando la famosa stella gialla. Volevo veramente che fosse solo una moda di passaggio ma invece non è così.

Anche se sono dietro la lavagna per punizione,ovviamente perché sono ebrea,sentivo i loro sguardi penetrarmi nella pelle e raggelarmi le ossa. Per tutta la mattinata,sono stata trattata come uno straccio per pulire i pavimenti dalle professoresse,che non hanno esitato a isolarmi dal resto della classe solo per le mie origini. Mi sforzai di smettere di piangere e mi asciugai le lacrime agli occhi,cercando di capire qualcosa della lezione di attualità.

《 Come tutti potrete ben sapere,Adolf Hitler è diventato cancelliere della Germania proprio ieri!  Subito,ci sono stati cambiamenti radicali nella nostra società. Signorina Hutt,ce ne presenti uno. 》La professoressa di lettere incoraggiò Gretel,una delle mie compagne di classe con cui avevo stretto un legame più forte. Sentì lo stridio della sua sedia e questo mi fece capire che si era alzata per parlare.

《 Professoressa,il Führer ha deciso che gli ebrei non possono entrare in certi negozi. Io ho notato solo questo. 》La voce insicura ma allo stesso tempo rilassante della mia compagna,fece fare un risolino alla professoressa che si alzò in piedi e andò a scrivere qualcosa alla lavagna,spingendola indietro apposta.

《 Signorina Hutt,deve uscire decisamente di più al pomeriggio che restare a casa a fare un bel nulla per aiutare la sua famiglia. Non ha notato i soldati per la città? E le prime parate che si sono svolte anche stamattina? Ha idea del perché gli ebrei non possano entrare nei negozi? 》La sua domanda posta con tono di scherno alla fine,viene seguita da un silenzio di tomba.

《 Sicuramente,la vostra piccola amica ebrea ve lo saprà spiegare! Non è vero,signorina Grande? 》Mi prese per i capelli e faticosamente uscì dal retro della lavagna,facendomi scappare un gemito di dolore quando mi lasciò andare. Notai con la coda dell'occhio che si pulì la mano sulla sua gonna nera con espressione inorridita. Aveva sempre detto che ero la sua alunna preferita,perché ora si comporta in questo modo? Cos'ho che non va?

《 I-io non l-lo so... 》Mormorai spaesata,sentendo gli occhi nuovamente pizzicare. Mi morsi il labbro e mi azzardai ad alzare lo sguardo alla professoressa,incontrando i suoi che erano di un colore verde brillante. La mia guancia cominciò a bruciare violentemente e posai una mano su di essa. Quella donna spregevole mi aveva appena messo le mani addosso.

《 Te lo dico io se non lo sai. Appartieni ad una razza impura,ad una razza inferiore rispetto a noi tedeschi. Siete il male in persona! È colpa vostra se la Germania sta attraversando un brutto periodo di crisi! Ma vedrete,ben presto Hitler vi darà una bella lezione. E ORA FUORI! 》Urlò,indicando con il dito indice la porta. Tirai su con il naso e a testa bassa uscì dall'aula e successivamente dalla scuola,sedendomi su uno dei gradini che portano all'entrata. Misi la testa fra le ginocchia e piansi come non ebbi mai fatto. Era la prima volta che ricevevo così tanti insulti in un giorno. Le mie gambe tremavano senza un motivo e si era alzata un leggero soffio di vento che mi fece venire la pelle d'oca. All'improvviso,sentì la campanella della fine delle lezioni suonare e mi asciugai velocemente le lacrime,sapendo che Justin sarebbe venuto ad accompagnarmi a casa da un momento all'altro. Mi alzai dai gradini e cominciai a scendere le scale,quando due mani sulla mia schiena mi spinsero in avanti. Rotolai per terra per gli ultimi gradini rimasti,urlando di dolore quando il mio corpo sbattè violentemente contro l'asfalto. Risate sconosciute rimbombavano nelle mie orecchie e mi sentì prendere per i capelli.

《 Bene bene bene,chi abbiamo qui? L'ebrea che non sa scendere le scale senza cadere! 》Mi schernì Tris,una mia compagna di banco che odiavo fin dal primo giorno di scuola. Un coro di risate si fece sempre più forte e qualche secondo dopo,ero circondata da una marea di studenti che guardavano incuriositi e divertiti la scena.

《 C-che cosa v-vuoi? 》Provai a dire senza possibilmente balbettare ma non ci riuscì. Lei rise come se non ci fosse un domani e mi diede un forte schiaffo sulla guancia che la professoressa non aveva toccato. Mugolai di dolore e strizzai gli occhi.

《 Oh niente,voglio solo strapparti i capelli uno ad uno e spaccarti quella faccia orrenda che ti ritrovi 》Rise di nuovo e cercai di allontanarmi,andando in panico per quello che potrebbe accadere. Perché nessuno veniva in mio soccorso? Era possibile che tra quella massa di studenti non ci fosse qualcuno disposto ad aiutarmi? E dove era finito Justin?

《 Owww poverina,se la sta quasi facendo sotto dalla paura. Bene,mi limiterò a slogarti una caviglia,okay? 》Disse con tono dolce palesemente finto e scoppiai a piangere quando mi prese il piede sinistro e lo portò verso l'alto.

《 Tania,tienila ferma. È ora di dare a questo essere una bella lezione 》Tutti chiamavano a gran voce il nome della bionda e mentre la sua amica mi teneva ferma per le spalle,Tris mi girò il piedi di 180 gradi,facendomi urlare dal dolore. Un dolore lancinante,che non avevo mai provato fino ad ora. Lei mi guardò con occhi dispiaciuti e il labbruccio ma subito dopo scoppiò in una risata fragorosa.

《 Che cazzo sta succedendo? 》Sentì urlare una voce familiare e aprì di scatto gli occhi,continuando a respirare affannosamente,mentre sentivo il sudore colare dalla mia fronte. Ero sicura che stavo per svenire. Comparve Justin,che sembrava che avesse appena compiuto una gara di corsa.

《 Justin,ancora frequenti questa stupida? Ti giudicavo più intelligente 》Disse Tania rivolto a Justin,lasciandomi andare le spalle. Anche Tris lasciò andare la mia caviglia ormai rossa e gonfia e cercai di strisciare via dalla cerchia,nascondendomi da qualche parte.

《 Ma smettetela,tutti quanti! Andatevene a fanculo 》Urlò Justin e tutti si affrettarono ad allontanarsi,dirigendosi nelle rispettive case. Tris lo guardò con freddezza quando si avvicinò a me per vedere se la caviglia poteva essere sistemata facilmente o no. Sospirò e scosse la testa,per poi andare via.

《 Ari,tutto okay? 》Che razza di domanda era? Perché ci aveva messo così tanto ad arrivare a salvarmi? Tentò di accarezzare la mia guancia ma io cercai di allontanarmi,scoppiando di nuovo a piangere per la paura.

《 Perché cavolo non sei venuto prima? 》Gli urlai contro piangendo e lui sospirò per la frustrazione. Mi prese in braccio,visto che non potevo camminare,e appoggiai la testa al suo petto contro il mio volere.

《 Scusami ma il professore mi ha trattenuto due minuti in più perché voleva complimentarsi per il tema che ho fatto. 》Si scusò e io gli credetti. Non mi aveva mai mentito,perché lo dovrebbe fare proprio ora? Non ci sono stati mai segreti fra noi due.

《 Mi fa male il piede 》Piagnucolai,vedendo la mia caviglia continuare a gonfiarsi velocemente. Sentì le sue labbra tra i miei capelli e cercai di non pensare al dolore.

《 Gliela farò pagare cara a quelle due stronze,non ti preoccupare. 》Sussurrò con rabbia e io scossi la testa prontamente. Non volevo che finisse nei guai per colpa mia. Di sicuro,in presidenza gli rideranno in faccia se vengono a sapere che ha difeso una ragazza ebrea.

《 Ti voglio bene,Ari. Non dimenticartelo mai. 》Mi sussurrò all'orecchio e io sorrisi a trentadue denti,sentendo improvvisamente tutta la paura sparire nel nulla.

《 Ti voglio bene anch'io,Juss. 》Risposi,chiudendo gli occhi,mentre vedevo la casa di Justin sempre più vicina.

Continuo a 5 voti,6 commenti e 30 visualizzazioni.

Jariana~DANGEROUS LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora