Back in Time

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CAPITOLO 3: BACK IN TIME

Move on, be brave
Don't weep in my grave
Because I am no longer here
But please never let
Your memory of me disappear

Vai avanti, sii coraggiosa
non piangere sulla mia tomba
perché io non sono più qui
ma ti prego, non permettere mai che
i ricordi che hai di me svaniscano



Dopo aver trascorso l'intero pomeriggio in casa Jaha, Clarke ripercorse i pochi metri che la separavano dalla sua abitazione e aprì la porta.

Sua madre si apprestava ad uscire per andare a lavorare in ospedale, quella notte avrebbe avuto il turno di guardia.

«Tesoro, la cena è nel microonde e Marcus tornerà a casa tra poco, è dovuto andare alla centrale per la presentazione del nuovo comandante di Dipartimento. Sii buona con lui, d'accordo? Ci sta provando. Davvero».

Clarke rimase sorpresa dalle parole di sua madre, ma annuì. E così la attendeva un'intera serata da trascorrere da sola con il suo patrigno. Splendido.

Guardò l'orologio, erano ancora le sette e mezza, così decise di telefonare a Jasper per dargli la notizia del suo rientro.

Salì in camera, dove trovò Yeti beatamente sdraiato sul suo letto.

Non appena la vide, lui si girò con la pancia verso l'alto: una chiara richiesta di coccole. Allora Clarke sorrise, tirò fuori il cellulare dalla borsa e cercò in rubrica il numero dell'amico. Poi si sedette di fianco al felino e cominciò a grattargli placidamente il ventre, mandandolo in estasi.

Jasper rispose dopo qualche squillo e la sua voce sorpresa le fece provare un punta di senso di colpa. Avrebbe dovuto farsi sentire di più. Con tutti.

«Clarke!» esclamò il ragazzo, contento.

«Ehi, Jazz... come stai?».

«Benone! Devo preparare l'ultimo esame e poi sarò libero come l'aria dal dannato college. E tu? Che si dice in quel di Harvard?».

«Proprio di questo ti volevo parlare. Sai, io ho finito e ora aspetto gli esami per entrare nella graduatoria della specialistica. E insomma, dato che saranno solo a settembre... sono tornata a casa e resterò qui tutta l'estate».

Silenzio all'altro capo del telefono.

«Jasper? Sei ancora lì?».

«Vuoi dire che adesso sei a Fort Hill?!».

Ok, adesso si sentiva una persona davvero orribile.

«Sì» rispose semplicemente.

«Ma è fantastico!» lo sentì esclamare tanto forte che dovette allontanarsi il telefono dall'orecchio di colpo. «E poi starai qui fino a settembre, è meraviglioso! Dobbiamo vederci! Assolutamente! Adesso chiamo Monty, Monroe, Roma e il resto della compagnia e stasera si va a festeggiare! Porta pure anche il tuo noioso amico se vuoi!».

«Jasper... Wells non è noioso e poi stasera non posso, ho promesso a mia madre che avrei passato la serata con Marcus».

«Oh, che strazio. Allora domani. Se domani non ti tieni libera verrò personalmente a trascinarti fuori di casa. Ci siamo capiti?».

Suo malgrado, Clarke sorrise.

«Ho capito, sì, Jazz», rispose divertita.

«Fantastico! A domani allora! E ci sentiamo in giornata per i dettagli. Buona serata e buona fortuna con Mr. Rigidità».

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