CAPITOLO 8: DRIFT ACCIDENT
Open up your eyes
Save yourself from fading away now, don't let it go
Open up your eyes
See what you've become, don't sacrifice
It's truly the heart of everythingOpen up your eyes
Apri gli occhi
Salvati dallo svanire adesso, non lasciare che accada
Apri gli occhi
Guarda cosa sei diventato, non sacrificarti
È veramente il cuore di tuttoApri gli occhi
«Clarke!».
Ecco che ci siamo...
Abby Griffin si parò davanti la porta d'ingresso fuori di sé.
«Si può sapere dove sei stata?!».
Clarke sbuffò sonoramente. Non aveva voglia di raccontare a sua madre della notte trascorsa in casa Blake, così inventò una scusa lì su due piedi.
«Sono stata da Jasper».
Ora sua madre parve tranquillizzarsi, anche se solo leggermente.
«Potevi almeno avvisare... ».
«Scusa, sai... il mio telefono si è scaricato» questo era vero.
«D'accordo, beh... Marcus è andato in centrale e io sono appena stata chiamata in ospedale per un intervento, quindi devo andare».
«D'accordo» rispose la ragazza in tono piatto.
«A più tardi».
Clarke tirò un sospiro di sollievo, non pensava che se la sarebbe cavata così con poco. Beh, ora a quanto pareva il pericolo era scampato e aveva la casa a disposizione per chissà quante ore ancora.
Innanzitutto riempì la ciotola vuota di Yeti, poi decise che una doccia avrebbe fatto proprio al caso suo.
La sua mattinata non era iniziata poi da chissà quanto, ma di cose ne erano già successe parecchie. Preparò dei vestiti puliti e andò in bagno, cominciando a far scorrere l'acqua. Il suo gatto non si era visto da nessuna parte, quindi probabilmente era uscito quando si era trovato senza cibo. Di certo una volta tornato a casa avrebbe fatto l'offeso per qualche ora.
Clarke si infilò nel box della doccia, lasciandosi coccolare dal getto caldo e rilassante. L'acqua sciolse i suoi muscoli indolenziti e lei si lasciò andare ai pensieri di quegli ultimi due giorni. Dapprima la lite con Wells, in seguito il ritorno a casa e la cassetta di suo padre, il pub, l'alcol, lo sconosciuto e poi la parte mancante che Bellamy Blake aveva provveduto a raccontarle.
Il suo intervento per allontanare quell'individuo e l'averla portata a casa sua.
Quella mattina poi era stata ancora più assurda.
Si era svegliata trovandosi addosso abiti non suoi in un letto non suo e, quando si era alzata, si era improvvisamente trovata davanti un Bellamy Blake bagnato e ai fornelli. Un'immagine che, non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, le aveva fatto un certo effetto.
Quel ragazzo per Clarke era sempre stato un mistero, non era mai riuscita a capirlo del tutto. Prima faceva lo schivo e poi si apriva completamente, rivelandole la parte peggiore della sua vita. Perché sì, lei sapeva come ci si sentiva a perdere un genitore e sapeva fin dai tempi del liceo quanto Bellamy fosse legato a sua madre.
Perderla doveva essere stato un colpo terribile per lui, proprio come per lei lo era stato perdere suo padre.
Sospirò mentre si massaggiava i capelli con lo shampoo e ripensò alla scena di quella mattina, quando a loro si era unito Atom e allo strano comportamento che il padrone di casa aveva avuto. Se non avesse conosciuto quel ragazzo ormai da quasi dieci anni, avrebbe potuto dire che fosse geloso. D'altra parte però si stava pur sempre parlando di Bellamy Blake e la probabilità che lui potesse provare qualcosa di romantico per lei era pari a quella del ritorno dei dinosauri. Impossibile.

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Demons
FanfictionSono passati sei anni da quando Clarke Griffin è partita per il college. Sei anni e un dolore autodistruttivo dovuto alla morte del padre di cui non è mai stato preso l'assassino. A ventitré anni, Clarke fa ritorno a casa, ma non aveva immaginato ch...