Home sweet home

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Salve a tutti! Prima di cominciare vorrei darvi alcune informazioni/avvertimenti.

Numero 1: Nel corso della storia ho aggiunto qualche personaggio preso dal libro, ma non temete... quando sarà così, verrà specificato a termine del capitolo con tutte le dovute spiegazioni.

Numero 2: Ho cercato di rendere i personaggi quanto più simili possibile alla serie. Se doveste trovare discordanze o credete che siano un po' troppo OOC, fatemelo sapere e aggiungerò la voce.

Numero 3: Per esigenze di trama, ho dovuto modificare il lavoro del padre di Clarke, ma tutto vi sarà spiegato al momento opportuno, ve lo prometto.

Numero 4: Tutte le parti che vedrete segnate tra due asterischi e scritte in corsivo (* ... *) saranno dei flashback. Spero che non vi stanchino, ma sono importanti per capire i punti fondamentali del passato dei nostri protagonisti. Nei primi capitoli saranno spesso presenti sia dal punto di vista di Clarke, sia da quello di Bellamy, ma con il progredire della trama ce ne saranno sempre meno. Mi tornano utili per spiegare come sono andate le cose nel passato dei due ragazzi.

Numero 5: Troverete certi dettagli che non combaciano con la serie, questo perché questa storia è stata iniziata al termine della seconda stagione, dunque alcune cose non coincidono.

Dovrebbe essere tutto... buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!

CAPITOLO 1: HOME SWEET HOME

Life is a mystery
Everyone must stand alone
I hear you call my name
And it feels like home

La vita è un mistero
Ognuno dovrebbe stare da solo
Ti ho sentito chiamare il mio nome
E mi ha fatto sentire a casa

E così... casa dolce casa, alla fine.

Clarke si guardò intorno. Il quartiere era esattamente come lo aveva lasciato, dalle staccionate bianche dipinte impeccabilmente ai prati all'inglese perfettamente curati.

Quando il taxi accostò di fronte all'abitazione della ragazza, lei ebbe un sussulto. Pensava che non le avrebbe fatto alcun effetto tornare a casa e invece... beh, non avrebbe potuto sbagliarsi tanto.

Deglutì, porse un paio di banconote al tassista e scese dal mezzo. L'uomo alla guida la aiutò con i bagagli, poi si rimise in macchina e partì.

Un paio di secondi dopo era già sparito in fondo al vialetto e Clarke si ritrovò a fissare quella graziosa villetta in cui aveva abitato durante gli anni delle superiori.

Clarke e i suoi genitori si erano trasferiti nella zona di Fort Hill giusto poche settimane prima che Clarke cominciasse il liceo. Un giorno di inizio giugno, sua madre era tornata a casa annunciando che le era stato offerto un posto come primario di chirurgia d'urgenza nell'ospedale "Ark Medical Center" in uno dei cinque borghi di New York: Staten Island. Così avevano deciso di trasferirsi e, a fine agosto, erano arrivati su quella piccola collina.

Fort Hill era una delle due zone residenziali di Staten Island, prevalentemente composta da numerose ville monofamiliari in stile Tudor, vittoriano e Art déco.

L'altro quartiere, più vasto e popoloso, era comunemente chiamato "Projects" ed era abitato da famiglie per lo più di colore o ispano-americane.

Era stato proprio lì che Clarke aveva incontrato il suo primo amico: Wells Jaha, figlio di uno dei più noti imprenditori edili della zona. In effetti, inizialmente, da ragazzina quattordicenne ed ingenua che Clarke era, si era chiesta come mai una famiglia come quella di Wells vivesse ancora nel Projects, poi aveva scoperto che il motivo era la nonna di Wells: un'anziana signora malata che per nessuna ragione al mondo voleva separarsi dalla casa in cui per ben sessantacinque anni della propria vita aveva abitato con il marito deceduto da poco.

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