Parole strane

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Parrish è morto.

Ha rischiato la vita. E non è andata bene.

Per di più il suo assassino è mio cugino.

Wow. Questo giorno è stato il più catastrofico dell'anno.

Non so quando mi riprenderò. Ovviamente SE mi riprenderò.

Beh, non ho ancora accettato la morte di Allison, figuriamoci quella del vice sceriffo.

Dopo questi attimi di silenzio finalmente riesco a dire qualcosa.

Tutto dettato dal dolore, come sempre.

"Perché lo hai fatto?" strillo contro Luca.

Ci dovrà essere una spiegazione. Per forza.

"Doveva essere fatto" spiega mio cugino con lo sguardo basso.

Come immaginavo. Non può dire niente di sensato.

"No invece! Mi avevi detto di essere dalla nostra parte! Non so le usanze del tuo paese, ma nel mio questo non significa esattamente aiutare" dico affranta.

Luca sembra non avermi sentito e inizia a ripetere quelle strane parole.

Non ne sono certa, ma credo siano latine.

"Febris, ne moreris!" continua a dire in modo solenne.

Sarà matto o cosa?

Sto per interromperlo, ma i suoi occhi mi distraggono.

Ora non sono più di quell'azzurro metallico che lo caratterizzavano.

Sono... gialli. Di un giallo brillante.

Però non del solito giallo comune, il colore che hanno i lupi mannari.

I suoi sono più luminosi, più brillanti.

E, inoltre, la pupilla è strana.

Sembra un vero e proprio gatto.

Quando finisce e torna normale, un altro rumore mi rimbomba in testa.

"La febbre"

No. Non posso risentire quelle voci.

Cosa diavolo vogliono significare? Qualcuno ora avrà la febbre?

"La mano, l'attacco, la febbre, la voce, la fine"

Di nuovo questi subduli sussurri.

Ma una parola in particolare mi opprime il cervello: la febbre.

Da quello che ho capito, ogni volta accade un pezzo della frase.

Credo di aver intuito cosa ora ci sia.

Oppure non c'è un ordine. O forse sono solo delle coincidenze.

Che strazio.

Perché non mi possono dire chiaramente come stanno le cose?

"Ecco, vi ho aiutati" esclama mio cugino.

Strabuzzo gli occhi, non capendo.

Mi sta prendendo in giro?

"E dai, dicci come" sbuffa Malia, come al solito.

Sembra abbastanza calma. Ed è molto bizzarro considerando quello che è appena successo.

Sì, devo dire che è molto strano: solitamente lei è quella impulsiva, che attacca senza pensarci.

Mentre questa volta sembra che abbia tutta la situazione in mano.

La coyote mannara si gira verso me e fa l'occhiolino.

Probabilmente avrà un piano.

E probabilmente sarà un pessimo piano, andrà tutto in fumo, e saremmo costrette a restare prigioniere e guardare il corpo di Parrish marcire.

Oh, Parrish... Non dovevi venire con me. Lo sapevo.

Basta. Devo essere più ottimista.

Luca, nel mentre, si guarda attorno e poi sussura.

Penso, anzi sono certa, che non voglia essere sentito da qualcuno.

"Grazie a me Stiles prenderà la febbre. Se Scott è così protettivo come si dice, non lo farà venire ad aiutarti. Avete tempo per scappare e trovare una soluzione, se fosse per me vi avrei liberato. Ma non posso" sussurra parlando velocemente.

Per tutta la sua spiegazione faccio di tutto per non guardarlo negli occhi.

Anche se fosse davvero buono, ha sempre ucciso Parrish.

Non lo perdonerò mai.

Intanto Malia mi fa strani cenni con il capo, e credo di aver capito cosa vuole fare.

Così, anch' io mi preparo.

Con le labbra mima il conto alla rovescia.

Sono pronta.

3...2...1...

"Via!" grida la mora ringhiando e trasformandosi.

Io, invece, avvicino le mani al mio petto per poi direzionarle contro lui.

Il mio potere da banshee fa perdere stabilità a Luca, che cade.

La coyote, prontamente, fa uscire i suoi artigli.

Due, tre, quattro colpi...

E l'onniscente finalmente è al tappeto.

"Ma che fate!! Vi stavo aiutando" grida Luca.

Sì, come no.

Detesto fargli del male, ma lui non ci lascia altra scelta.

Se è riuscito a rimandare indietro una pallottola senza toccarla chissà cos'altro è in grado di fare.

"Non siamo sciocche. Ora portaci via da qui" ringhia Malia.

L'italiano sbuffa, scuotendo poi la testa.

"È inutile... state sprecando tempo" dice sputando sangue.

Ed ecco un altro pugno. Dritto in faccia.

Devo ammetterlo, faccio molta fatica a non trattenere Malia dicendole di smetterla.

Ancora non mi capacito che lo abbia ridotto in questo stato.

Forse sarà cattivo, ma è pur sempre un mio parente.

Beh, almeno siamo in vantaggio.

O almeno fino a quando sento dei battiti di mano che rimbombano per la stanza oscurata.

Ma non è Luca ad applaudire.

"Chi sei?" grido guardandomi attorno.

Un ombra avanza lentamente.

Non so bene per quale motivo, ma la sua sagoma assomiglia a qualcuno che conosco fin troppo bene.

E, finalmente, riesco a vederlo.

"Tu!?" dico con il fiato in gola.

"Io, in carne ed ossa" dice lui con il suo solito fare da presuntuoso.

N/A
Eccomi di nuovo! Ho deciso che aggiornerò ogni domenica

Allora... come vi sembra questo capitolo? Cosa pensate che accadrà?

Come sempre, vi invito a votare e commentare!

P.S. preannuncio che nel prossimo capitolo riparleremo di Scott e Stiles, così saprete cosa hanno fatto per tutto questo tempo

E niente...
Alla prossima, anzi, a domenica

Don't leave me - Stydia (In pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora