Febbre

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POV STILES

Lydia. Malia.

La biondo-fragola. La mora.

L'intelligente. L'impulsiva.

Due ragazze. Due fantastiche ragazze.

Le persone che ho amato di più.

Ecco chi sto cercando da più di due giorni.

Per tutto questo tempo non ho fatto altro che pensare a loro.

Penso ai nostri momenti trascorsi insieme, a quando ho visto Malia venire rapita dal ragazzo mascherato, a quando sono andata da Lydia per sfogarmi e...

A quando l'ho baciata.

Sì. Nonostante possa classificare quel giorno come quello più disastroso dell'anno, per me rimarrà la volta in cui ho baciato Lydia per davvero, senza fermare alcun attacco di panico.

Quello era un vero bacio. Forse uno dei migliori.

Anche se sono certo che per lei non sia così: chi prendo in giro, lei è Lydia Martin!

La ragazza più intelligente e popolare della scuola, la persona che ho amato dalla quinta elementare ma che era troppo occupata per stare con uno come me.

È ovvio che avrà avuto ragazzi migliori.

Eppure... lei mi ha baciata. Lei. Finalmente.

Da ignorarci ad amarci... chi lo avrebbe mai detto.

Non ci sono parole per descrivere il magico momento.

Ma, purtroppo, ogni cosa bella che mi succede deve sempre essere un sogno, oppure venire ricoperto da una grave situazione.

È così che sucesse due giorni fa.

Fantastico.

                                  ***

"Stiles... Sono le 3:55! Andiamo a riposarci" cerca di convincermi il mio migliore amico.

Guardo l'ora sullo schermo del mio cellulare.

Wow. Non pensavo le stessimo cercando così a lungo.

"Solo un altro po'. Giusto per assicurarci che non siano qua" lo prego.

Lui sbuffa, ma continuamo con le ricerche.

Passa ancora una buona mezz'ora, poi Scott mi ferma.

"Capisco che vuoi trovarle, ma è il momento di smettere di fare tutto da soli. Domani chiederemo a Noah" spiega guardandomi dritto negli occhi.

Senza pensarci, abbasso il viso in direzione dei miei piedi.

"Hai ragione..." sussurro.

"Dai, ora dammi un passaggio" dice sorridendomi e dandomi una pacca sulla spalla

Sorrido anch'io, forzatamente.

E in meno di cinque minuti lo accompagno a casa sua.

Durante il tragitto per arrivare da me, invece, ripenso alle due ragazze scomparse.

Non posso ancora crederci che sia successo tutto così infretta.

Una chiamata da parte di mio padre mi distrae.

Ecco, sarà preoccupato per me.

Rispondo, ma lui non mi da neanche il tempo di dire una parola.

"Parrish? Ci sei? Lydia è ancora con te? Rispondi, mi state facendo preoccupare" sento dire da lui.

Resto per un attimo in silenzio.

Lo sceriffo avrà sbagliato numero. E a quanto pare voleva parlare con Jordan.

Questo vuol dire che...

Che Papà sa dove sia Lydia! Perché non me lo ha detto? Certo, non glielo chiesto.

Ma dovrebbe avermelo spiegato lo stesso.

Solo dopo un minuto mio padre sembra aver capito che non stava chiamando al telefono giusto, ma a me.

"Oh, ho sbagliato... Stiles, scusa se non te l'ho detto ma Ly-" non finisce la frase.

O, almeno, non gliela faccio finire io perché attacco.

Com'è possibile? Ho trascorso tutto questo tempo a cercarla per niente.

Arrabbiato, accellero.

Voglio subito arrivare a casa per parlarne con lui.

Però qualcosa mi scombussola.

Non so, è strano... come se qualcosa mi stesse logorando dentro.

E poi, all'improvviso, sento delle voci nella mia testa: "Febris, ne moreris!".

"Cos-" sussurro spaventato, ma vengo interrotto da un forte mal di testa.

È come se, da un momento all'altro, qualcuno avesse provato a penetrare nel mio cervello.

Immediatamente tutto intorno a me si riempie di chiazze nere, impedendomi la vista della strada.

Cerco di fermarmi, ma ormai è troppo tardi: uno strano oggetto, che da quanto riesco a capire è un albero, spunta davanti a me.

Cerco di sterzare a destra.

Ce la faccio, sì, ma qualcos'altro è proprio ad un passo da me.

Così, senza avere neanche il tempo di rendermene conto, perdo conoscenza.

Don't leave me - Stydia (In pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora