L'attacco

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POV LYDIA

Esco di corsa dalla sua stanza.

Tutto il branco è sul salotto a mangiare qualcosa, o meglio tutti tranne Stiles.

Possibile che sia stato lui a far rovesciare i bicchieri?

"Dov'è Stiles?" chiede Malia allarmata.

"È andato a darvi da bere, dovreste averlo visto arrivare" spiega Liam tranquillo.

"Non va bene" dico voltandomi verso la mora.

"Che succede?" Si intromette Scott.

Faccio per rispondergli ma qualcosa di terribile mi invade la mente.

Le voci. Ancora quelle schifosissime voci.

Ma ciò che mi fa spaventare di più è il loro continuo ripetere delle stesse parole che mi stanno uccidendo da giorni.

"La mano, l'attacco, la febbre, la voce, la fine".

Ripensandoci l'ultima volta che le ho sentite Stiles mi stava toccando la mani.

E se le voci mi stessero avvertendo di quello che succederà?

La mano è già passata e ora?

L'attacco.

Cosa vuol dire?

Forse un branco ci attaccherà e gli farà del male.

Tremo soltanto immaginandomi un pensiero simile.

Velocemente apro ogni stanza per cercarlo, e gli altri fanno lo stesso.

Ma non voglio che scoprono cosa sia successo, forse ha sentito tutto e lo dirà a Scott.

Non voglio che accada così.

Vaghiamo per alcune stanze, finchè io e Malia non arriviamo al bagno.

È chiuso a chiave.

Stiles sarà sicuramente là.

"Stiles apri" dico sbattendo forte sulla porta.

"Stiles!" grida Malia.

"Vai a tranquillizzare gli altri e non dire niente di quello che sappiamo" le ordino.

"Okay, ma non so fino a quando questa cosa resterà un segreto" replica e si dirige nel gruppetto.

Stiles non risponde e non so che fare.

Sfrutto l'attimo di silenzio che si è creato per appoggiare l'orecchio sulla porta, alla ricerca di un suono che provenga da lui.

Ci sono solo respiri.

Però sono troppo irregolari, sembra che respiri a fatica.

"La mano, l'attacco, la febbre, la voce, la fine".

Perché non mi vogliono lasciare in pace?

No,ora capisco. L'attacco non significava un combattimento.

Con quest' espressione si intende un attacco di panico.

E Stiles lo sta appena avendo.

Devo assolutamente aprire la porta o finirà molto male.

Ma come faccio?

'Pensa Lydia' mi ripeto come se dicendolo potessi migliorare l'accaduto.

Ma non è così che funziona. Devo fare qualcosa, e in fretta.

Cerco Scott, inutilmente.

Malia non li ha solo tranquillizzati, li ha proprio mandati fuori!

Io non ho forza per sfondare la porta e mi serve l'aiuto di un licantropo.

L'unica cosa che posso fare è urlare.

Un urlo da banshee.

Il cellulare squilla.

Ecco, mancava solo la chiamata di Luca, mio cugino italiano.

Non vorrei rispondere ma potrebbe essere importante.

"Che c'è?" chiedo terrorizzata.

"Buonasera anche a te" risponde ironico.

"Scusa, è che il mio migliore amico ha un attacco di panico e si è chiuso a chiave: devo entrare!" grido in preda al panico.

Wow. È la prima volta da tanto tempo che dico subito le cose come stanno.

Lui resta calmo, come se fosse un qualcosa da tutti i giorni.

"Se sei da Stiles sono vicino. Apri la porta".

Con le mani tremanti obbidisco e si appresta ad entrare.

Strano:  non gli ho mai parlato di lui, eppure sa dove abita.

Probabilmente lo avrò detto senza pensarci.

Lo accompagno fino alla porta del bagno, dove è rinchiuso.

Spero riesca a fare qualcosa.

"Ci penso io" afferma.

Fa qualche passo indietro, sicuramente per prendere la rincorsa, e con un calcio sfonda la porta.

Come ha fatto?

Sembra di essere in quei film polizieschi, dove per entrare fanno così.

Ma ora non ho il tempo di pensarci. Stiles è la priorità.

Gli vado affianco e, come pensavo, ha un attacco di panico.

"Ssh... ssh... respira" cerco di tranquillizzarlo.

"Io. Non... Non ri... riesco..." dice affannando.

Va bene. Devo pensare a cosa fare.

L'ultima volta che è  successo ho dovuto baciarlo per fargli trattenere il respiro, cosicché riuscisse a calmarsi.

Ed ha funzionato. Era imbarazzante, ma ha funzionato.

Posso farcela. Sono riuscita una volta, non cambia nulla.

Mi avvicino timorosamente.

Luca è ancora qui che ci guarda. Non potrebbe andarsene?

Di colpo appoggia una mano sulla sua spalla e Stiles, come per magia, si calma.

Lo guardo sbalordita.

"Com'è possibile?" chiedo guardando i suoi occhi azzurro elettrico.

Sembrano molto familiari, come se li avessi visti già da un' altra parte.

Stiles lo guarda poi in segno di gratitudine, prima di svenire.

Cosa a dire il vero curiosa, dato che non mi risulta di aver mai letto  che si sviene poco dopo un attacco di panico...

N/A
Bentornati!

Com'è il capitolo? E cosa ne pensate di Luca?

So che sono molto cattiva con Stiles, ma non posso farci nulla (in realtà potrei ma vabbè)

Grazie di nuovo a tutti, e al prossimo capitolo

Don't leave me - Stydia (In pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora