Capitolo 6

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Le zanzare non smettono di pungermi, perché esistono se non fanno altro che disturbare?

"La smetti di lamentarti sottovoce? Sei fastidiosa." mi richiama Clayton.

Mi ero completamente dimenticata di essere qui con lui, troppo presa a cacciare qualsiasi insetto nel mio raggio visivo.
"No, se ti infastidisco continuo."

Sbuffa e prende la mia mano. Mi trascina freneticamente tra gli alberi fino ad arrivare ad una radura dove si estende un laghetto circondato da fuori selvatici.
Non bado alla presa che tiene ancora su di me e un sorriso si forma spontaneo sul mio viso. "È fantastico!"

Il biondo ride e lascia la mia mano. "È la millesima volta che lo dici oggi. Vengo sempre qui tutte le volte che trascorriamo del tempo in campagna."

E come biasimarlo, io ci rimarrei a vita in un posto così bello. Sembra di stare in una riserva naturale isolata dal mondo, un'isola deserta.
"Quanto spesso?" chiedo.

"Ogni fine settimana. Ma tu sei sempre stata troppo occupata a studiare per notare la nostra assenza." risponde con un velo di... tristezza?

Lascio stare e mi avvicino alla riva del lago, non ho mai visto niente di più spettacolare, mi viene voglia di immergermici dentro. Con i vestiti o non.

Ammettilo che non vedi l'ora che Clayton si tolga la maglia e faccia un tuffo.
Ma cosa vai blaterando, stupida coscienza maliziosa. Figuriamoci se voglio vedere il fisico di quel coso...
Sisi, come no...

Tolgo le scarpe e immergo un piede nell'acqua, è molto più calda di quanto immaginassi.

"Vuoi fare un bagno?" mi domanda.

Lo guardo e per poco non mi metto a ridere. Sta scherzando? Non farei mai un bagno con lui, non avrà mai il privilegio di vedermi senza,emh...vestiti.

"Sei arrossita, va tutto bene?" mi deride.

"Si, sto bene e no, non voglio fare il bagno." rispondo acida come sempre.

"Ne sei sicura?" Non mi lascia il tempo di risponderti perché si avventa su di me e cadiamo insieme nell'acqua. Un grido di sorpresa esce dalle mie labbra anche se non è la prima volta che fa qualcosa senza il mio permesso.
Riemergo bagnata fradicia e mi scaglio contro di lui con tutte le mie forze. "Sei impazzito? Avevo detto di no!"

Batto le mie minute mani sul suo petto tonico e bagnato ma non lo sposto di un centimetro, è fatto di marmo.
"Adesso sono tutta bagnata, vedi?"

"Oh sì,vedo benissimo fidati." Seguo il suo sguardo e mi imbarazzo ancora di più. La maglietta che indosso mi si è appiccicata addosso e si intravedono le mie forme. Odio tutto ciò, devo tirarmene fuori al più presto.
Nuoto verso la riva ma Clayton non è d'accordo. Mi prende per un braccio e mi trascina di nuovo accanto a sé. "Non così in fretta bambolina."

"Cosa vuoi ancora?"

"Giocare, tu non vuoi giocare con me?" mi tiene stretta dalla vita.

Giocare? Ecco il suo scopo...

"No, non mi va. Non sono un giocattolo e non ho intenzione di acconsentire ad ogni tua richiesta. Qual'è il vero motivo per cui mi hai portato qui?" dico tutto d'un fiato.

Clayton non risponde, si limita a passare le mani sul mio corpo ed io non mi muovo, sono diventata di pietra. Vorrei farlo ma i muscoli non collaborano, cosa mi sta succedendo?
Lentamente alza i lembi della mia maglietta e sta quasi per sfilarmela quando rinsavisco e lo allontano con un urlo. "No!"

Corro a riva e ritorno alla casa il più velocemente possibile. Ma cosa gli è saltato in mente? Credeva davvero che sarei rimasta impassibile di fronte a questo?
Non avrebbe dovuto, peggio del bacio che mi ha dato nella cucina di casa mia. Molto, molto peggio...

Un fidanzato per finta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora