Capitolo 28

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"Pigiama? Preso. Asciugamani? Presi. Costume? Cazzo il costume..."

Apro il cassetto dell'armadio e prendo il primo costume che mi capita a tiro. Anzi ne prendo tre per essere sicura di averne sempre uno di ricambio.

Stai andando al mare e non metti il costume in valigia? Sei sbagliata ragazza.

Riguardo la lista che mi sono fatta per non dimenticare nulla e finalmente posso chiudere la valigia. Pesa più di un elefante e costringerò Clayton a portarla. Dicono che si fa tutto per amore, ecco il momento per metterlo alla prova.

E per mettere alla prova i muscoli che tanto si vanta di avere...

Vado in camera di Clarissa e la trovo intenta a chiudere la valigia. Sta qui da tre giorni ma ancora non vuole chiedere aiuto a me. Ieri l'ho trovata sopra una sedia mentre cercava di prendere i biscotti dalla dispensa.
Ne parlerò con Fred.

"Clary..." la richiamo.

"Ciao Sammy, arrivo subito." risponde con la sua dolce vocina.

"Dai ti aiuto." mi avvicino e con un colpo secco chiudo la cerniera della valigia. Ha messo in valigia più cose di me, e noto che le ha anche messe bene perché si è chiusa senza lasciare trasparire rigonfiamenti sopra. Tutto il contrario di me, sicuro che ho davanti una bambina?
I suoi genitori non l'aiutavano quindi immagino sia per questo che sappia piegare i vestiti.

Se sa piegare i vestiti, perché non sa chiudere una stupida cerniera?
Non fare l'insensibile, questa valigia è più grande di lei.

"Fred quando arriva?" mi chiede, e si fa rossa in volto.
So che non vuole far capire nulla ma il fratello le manca. In questi giorni ha dovuto sbrigare alcune faccende lasciate in sospeso dai suoi e non è potuto venire.

"Fra poco, intanto scendi giù con me. Lo aspettiamo insieme."
Mi prende per mano e insieme scendiamo in salotto dove trovo i miei genitori.

"Sammy, promettimi che starete attenti e che vi prenderete cura di Clarissa." inizia con le solite prediche mia madre.

Ha paura che i miei amici non stiano attenti a Clarissa anche se le ho ripetuto mille volte che non vedono l'ora di passare del tempo con lei. Sanno della sua situazione e la faranno stare bene.

"Mamma non ricominciare, ti prego."

Mia madre sta per ribattere ma viene interrotta dal citofono.
I miei amici sono tutti fuori la porta, con le loro valigie già caricate in macchina. Useremo le auto di Clayton e Tyler per andare all'aeroporto e poi le lasceremo nel parcheggio a pagamento.

L'aereo partirà alle quattro quindi sarebbe meglio sbrigarsi.

"Ragazzi andia..." Clarissa mi supera e si butta tra le braccia di Fred.

Lui la stringe forte a sé e la fa girare in aria. Le è mancata, comprensibile...

"Mi sei mancato fratellone."

"Anche tu, amore. Anche tu."

Sentir pronunciare da Fred la parola amore mi lascia un po' sorpresa. Credevo che nel suo vocabolario quella parola non esistesse ma mi sbagliavo di grosso. Esiste eccome.

Ammettilo, vorresti essere chiamata anche tu amore dal bel Frederick.
Ma anche no, non dire sciocchezze. L'unico che può chiamarmi amore è Clayton. Punto.

Mezz'ora dopo siamo in aeroporto ad aspettare il nostro volo. Clarissa sta giocando sulle gambe del fratello mentre io sono vicino a Rachel, che guarda con occhi sognanti verso di loro.

Un fidanzato per finta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora