Spin-off.

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Ho cercato di accontentare tutti, però sappiate che questo capitolo non si attiene molto alla trama della storia. Buona lettura. 🌸

-Papi, dov'è la mamma?-
Thiago Soler si era trascinato con fatica in cucina, dove aveva trovato solo suo padre intento a cucinare delle squisite crêpes per la colazione.
Il padre, distolse lo sguardo dalla pentola antiaderente per osservare il figlioletto maschio.
Aveva i capelli che sparavano in aria, segno che si era appena svegliato.
Ruth diceva sempre che Thiago fosse la copia spiaccicata di Álvaro, con quel visetto vispo e i capelli disordinati che sembravano avere vita propria.
Se non fosse per i grandi occhi azzurri, così simili a quelli della madre.

-È uscita per una commissione, dovrebbe arrivare presto.- Rigiró giusto in tempo la crêpes, che rischiava di bruciarsi, e fece cenno al figlio di sedersi. -La vuoi con la marmellata o con la Nutella?

Chiese solo per gentilezza, poiché conosceva già la risposta di Thiago. Era un goloso come pochi, proprio come il padre. -Ma che domande, con tanta Nutella!- Esclamò, infatti, il piccolo Soler con un sorriso sdentato.
Il padre sorrise di rimando, riempendo la crêpes di Nutella.
Fece per sedersi accanto al figlio di quattro anni, quando sentii il rumore delle chiavi che giravano nella serratura della porta.

-Ruth, amore, sei giá arrivata? Pensavo ci mettessi più tempo. Ma alla fine, dove sei stata?- Domandó Álvaro, andando incontro alla moglie incinta di sette mesi.
Temeva sempre che potesse succedere qualcosa a Ruth, ma quando era incinta, la sua ansia si duplicava in relazione ai mesi che passavano. Era più forte di lui.

-Álvi, se ti dico una cosa...mi prometti già da subito di mantenere la calma?-
Ecco, questo non fece altro che incuriosire il marito, che inarcò un sopracciglio.
Cosa aveva combinato stavolta? Si era comprata un chilo di cioccolata o una nuova Birkin?
Lui annuì, poco convinto. Aveva una strana sensazione.

-Certo, te lo prometto.-

-Bene, ho pensato che per Natale potessi regalarti la visita di una persona molto importante per te.-
Ancora non capiva. Ruth e suo figlio li vedeva ogni giorno, mentre i suoi genitori e i suoi fratelli facevano capolino in quel di Castelldefels almeno una volta alla settimana.
Ruth doveva riferirsi per forza a lei.
Non fece in tempo a formulare la domanda che tanto lo attanagliava, quando venne assalito da una ragazza color cioccolato e con una chioma riccia e folta da fare invidia alla criniera di un leone.
Álvaro quasi cadde dall'emozione, una volta che ebbe preso coscienza della presenza di Behati in casa sua.
La stringeva forte, come se non volesse più lasciarla andare via. Erano passati lunghi anni dall'ultima volta che l'aveva vista.
Guardandola bene, era diventata più donna, ed era veramente bella come il sole.
Si perse nelle tonalità dei suoi occhi, scuri come la notte più buia, così diversi da quelli cristallini di Ruth.
La bellezza di Behati era così pura, che non aveva assolutamente a che fare con l'essere volgare.
Forse la gente non si fermava a guardarla quando si fermava ad un semaforo, perché la sua non era la tipica bellezza prorompente ed innegabile, ma era qualcosa di più sottile.
Álvaro la trovava semplicemente meravigliosa.

-Mamma, perché c'è una ragazza color Nutella che abbraccia mio papà?- Thiago aveva spalancato gli occhi alla vista di Behati abbracciata ad Álvaro. Di solito, la mamma era incredibilmente gelosa.
Eppure, vedendo il suo viso, sembrava così tranquilla e raggiante.

-Si chiama Behati, ed è una cara amica di papà.- Ruth si abbassò per dare un bacio sulla fronte del figlioletto, che ancora fissava con occhi spiritati la nuova arrivata.

-Perché si chiama con lo stesso nome della mia futura sorellina?- Quella domanda fece tornare con i piedi per terra Behati ed Álvaro, che si staccarono dall'abbraccio caloroso e fraterno che si erano scambiati.

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