two

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Noia.
Ormai, per Park Jimin era tutto così dannatamente noioso, e chiamatelo pure masochista o come volete, ma preferiva di gran lunga il periodo delle medie in cui veniva bullizzato; almeno, c'erano dei ragazzi che anche se in modo decisamente poco carino, lo toccavano.

E quanto cazzo gli piaceva esser toccato.

Ma ormai, si trovava all'ultimo anno delle superiori, con un miriade di ragazze che gli sbavava dietro, e chi lo sa, magari anche a qualche ragazzo non dispiaceva.

Non aveva amici, più che altro siccome tendeva ad avere un'espressione sempre e dannatamente annoiata, non era molto incoraggiante per incitare le persone ad approcciare con lui.

Ma allora perché non provava lui ad avere qualche amico?

Semplice, era semplicemente troppo, ma troppo timido.

Allora, il ragazzo non faceva altro che stare con la testa tra le nuvole; ormai, da quando era bambino, non faceva altro che fantasticare, immaginava sempre che le nuvole erano ammassi giganteschi di zucchero filato, immaginava sempre un mondo tutto suo, dove ogni cosa che toccava si moltiplicava, dove tutti erano felici, era un mondo perfetto.

Fece un altro tiro della sua sigaretta, mentre pensava a tutte le cose che immaginava.

Già, in quel momento era seduto su una panchina in un parco, dove i bambini correvano di qua e di là, alcune persone facevano jogging e qualche coppietta che mangiava o amoreggiava in pubblico con nonchalance.

E poi c'era lui, seduto da solo mentre guardava il grigio cielo invernale e nel frattempo fumava una sigaretta in tutta tranquillità.

Come ha iniziato a fumare?

Per pura curiosità, per pura noia.

fantasy, hopeminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora